LA SACRA BIBBIA - ANTICO TESTAMENTO - 2° CRONACHE

INTRODUZIONE AL SECONDO LIBRO DELLE CRONACHE

Caratteristiche generali
Il secondo libro delle Cronache è la continuazione del primo. I primi 9 capitoli parlano del regno di Salomone, il costruttore del tempio, e gli altri della storia del regno di Giuda, fino all'inizio dell'esilio.
La storia del regno d'Israele, che nei libri dei Re era intrecciata a quella del regno di Giuda, è assente da questo libro. Infatti l'interesse principale è rivolto al tempio di Gerusalemme. Ampio spazio è dedicato ai re che hanno riportato il culto del tempio alla purezza dei tempi di Salomone. Essi sono Asa, Giosafat, Ezechia e Giosia. A loro è dedicato più di un terzo del libro.
Molte pagine trattano dei compiti dei sacerdoti e soprattutto dei le viti. Essi guidano i canti nella liturgia del tempio e suscitano nel popolo la lode a Dio, la riconoscenza e la gioia. Questo popolo, unito attorno al tempio nel culto, è l'immagine ideale del popolo di Dio sulla terra, nel quale l'ubbidienza alla sua legge è premiata e la disubbidienza viene subito punita.

Dagli esempi della storia passata del regno di Giuda, i contemporanei degli autori delle Cronache devono imparare questo: il piano divino di salvezza passa attraverso la rigorosa e gioiosa fedeltà al culto, così come fu regolato dalla grande tradizione che risale a Davide e a Mosè. Il valore dei re e degli uomini del popolo di Dio si misura sul loro amore per il tempio e per i suoi riti.

Per molte note e rimandi vedi quelli dei testi paralleli citati sotto i titoli.

Schema
- Il regno di Salomone 1, 1-9, 31
- Storia dei re di Giuda 10, 1-36, 12
- La fine di Gerusalemme 36, 13-23

IL REGNO DI SALOMONE

CAPITOLO 1
1 Salomone figlio di Davide consolidò il suo potere. Il Signore suo Dio era con lui e lo fece diventare un re veramente grande.

SALOMONE CHIEDE A DIO LA SAGGEZZA

(vedi 1 Re 3, 4-15)
2 Salomone convocò tutti gli Israeliti con i comandanti delle unità di cento e di mille soldati, i giudici e i grandi capi famiglia che avevano autorità su tutto il popolo.
3 Salomone radunò quest'assemblea a Gabaon, al santuario sulla collina, perché là vi era la tenda dell'incontro con Dio, che Mosè aveva costruito quando erano nel deserto.
4 E' vero che l'arca di Dio era a Gerusalemme: era infatti custodita nella tenda che Davide aveva fatto quando la trasportò da Kiriat-Iearim,
5 ma a Gabaon c'era l'altare di bronzo, costruito da Bezaleel figlio di Uri figlio di Cur. L'altare si trovava davanti al luogo della presenza del Signore. Qui Salomone consultò il Signore insieme a tutta l'assemblea.
6 Egli salì all'altare di bronzo, presso la tenda dell'incontro, alla presenza del Signore, e offrì un gran numero di sacrifici.
7 La notte seguente Dio apparve a Salomone e gli disse:
- Chiedimi quel che vuoi e io te lo darò.
8 Salomone rispose a Dio:
- Tu hai sempre mostrato un grande amore per mio padre Davide e hai fatto regnare me al suo posto.
9 Ora, o Signore Dio, compi la promessa che hai fatto a mio padre Davide. Tu mi hai costituito re di un popolo numeroso come la polvere del suolo.
10 Donami ora la sapienza e l'abilità necessarie per governarlo, perché nessuno saprebbe guidare questo tuo popolo così numeroso.
11 Dio rispose a Salomone:
- Tu non mi hai chiesto di diventare ricco, di avere possedimenti e gloria, di far morire i tuoi nemici o di vivere a lungo. Hai desiderato e mi hai chiesto, invece, sapienza e abilità per governare il mio popolo del quale ti ho fatto re.
12 Siccome in cuor tuo hai desiderato queste cose, io te le darò. Ma, oltre a sapienza e abilità, ti darò anche ricchezza, possedimenti e gloria più che ad ogni altro re che sia venuto prima o verrà dopo di te.
13 Salomone partì dal santuario di Gabaon, dove si trovava la tenda del convegno, tornò a Gerusalemme e cominciò a regnare su Israele.

POTENZA E RICCHEZZA DI SALOMONE

(vedi 9, 25-28 e 1 Re 10, 26-29)
14 Salomone mise insieme un esercito di millequattrocento carri e dodicimila cavalieri: alcuni stavano vicino al re a Gerusalemme, gli altri nelle città loro assegnate.
15 Durante il regno di Salomone, a Gerusalemme, l'argento e l'oro erano comuni come i sassi, e il legname pregiato era comune come gli alberi di sicomoro che crescono nella regione della Sefela.
16 I cavalli di Salomone provenivano da Mizraim e da Kue, dove i suoi mercanti li compravano.
17 I mercanti di Salomone curavano l'importazione dei carri per i re ittiti e aramei. Un carro importato da Mizraim costava seicento pezzi d'argento e un cavallo centocinquanta.

SALOMONE DECIDE LA COSTRUZIONE DEL TEMPIO

(vedi 1 Re 5, 15-32)
18 Salomone decise di costruire il tempio consacrato al Signore e il palazzo reale.

CAPITOLO 2
1 Reclutò settantamila manovali e ottantamila tagliapietre perché lavorassero in montagna sotto la direzione di tremilaseicento sorveglianti.
2 Salomone inviò questo messaggio a Curam re di Tiro:
«Tu hai mandato legname di cedro a mio padre Davide per la costruzione della sua casa. Ti chiedo di fare lo stesso per me.
3 Ho infatti in animo di costruire un tempio per il Signore mio Dio. In questo luogo santo si brucerà incenso profumato, si presenterà con regolarità l'offerta dei pani e si bruceranno sacrifici: mattino e sera, ogni sabato, all'inizio di ogni mese e in tutte le feste del Signore nostro Dio, come è stabilito per sempre in Israele.
4 Il tempio che voglio costruire dev'essere grandioso, perché il nostro Dio è il più grande di tutti gli dèi.
5 In realtà nessuno, tantomeno io, può pretendere di costruirgli una vera casa, perché neppure i cieli, nella loro immensità, possono contenerlo. Non intendo costruirgli una casa, ma solo un luogo dove bruciare l'incenso in suo onore.
6 «Quindi, ti prego, mandami un artigiano che sa lavorare bene l'oro e l'argento, il bronzo e il ferro, abile tintore di tessuti in colore violetto, cremisi e porpora e bravo nell'arte dell'intaglio. Egli dirigerà il lavoro degli artigiani, scelti da mio padre Davide, che io ho a disposizione qui a Gerusalemme e in Giudea.
7 Mandami anche legname di cedro, di pino e altro legname pregiato, dai vostri boschi del Libano. So che i tuoi operai sono esperti tagliatori di legname. I miei uomini si uniranno ai vostri e insieme
8 prepareranno legname in gran quantità. Il tempio che voglio costruire dovrà essere grande e bellissimo.
9 Ai tuoi operai che tagliano e raccolgono il legname, io fornirò seimila tonnellate di grano macinato e altrettanti d'orzo, ottomila ettolitri di vino e altrettanti d'olio».
10 Curam, re di Tiro, mandò a Salomone questa lettera di risposta:
«Il Signore ti ha fatto diventare re perché ama il suo popolo.
11 Sia benedetto il Signore Dio d'Israele che ha fatto l'universo, perché ha dato al re Davide un figlio saggio, pieno d'intelligenza e di buon senso, come dimostra la tua intenzione di costruire un tempio al Signore e una reggia per te.
12 Ti mando senz'altro un artigiano esperto di costruzioni: si chiama Curam-Abi.
13 Suo padre è di Tiro, ma sua madre è una Israelita della tribù di Dan. Egli sa lavorare i metalli: oro, argento, bronzo e ferro, e anche le pietre e il legno. E' abile nel preparare i tessuti color porpora, violetto e cremisi e in lino fine. Sa eseguire ogni tipo d'intaglio e organizzare ogni progetto che gli venga affidato. Lavorerà con i tuoi esperti e con quelli già incaricati da tuo padre, il grande re Davide.
14 Accetto la tua offerta di grano, orzo, olio e vino.
15 Nei boschi del Libano noi provvederemo al taglio di tutti quegli alberi che ti occorrono e al loro trasporto su zattere per mare fino a Giaffa. Di lì, tu li farai portare a Gerusalemme».
16 Salomone ingaggiò tutti gli operai di origine straniera che abitavano in Israele, utilizzando le liste preparate da suo padre Davide. Erano in tutto centocinquantatremilaseicento.
17 Di questi, settantamila erano uomini di fatica, ottantamila tagliapietre nelle cave di montagna, gli altri tremilaseicento furono incaricati di sorvegliare il lavoro degli operai.

CAPITOLO 3
LA COSTRUZIONE DEL TEMPIO
(vedi 1 Re 6, 1-38; 7, 15-22)
1-2 Salomone cominciò la costruzione del tempio di Gerusalemme nel secondo mese del suo quarto anno di regno. L'area era già stata predisposta da suo padre Davide nella fattoria di Ornan il Gebuseo, sul colle di Moria, là dove il Signore era apparso a Davide.
3 Le fondamenta poste da Salomone per il tempio misuravano dieci metri per trenta.
4 Sul davanti si trovava l'atrio, largo dieci metri come il tempio e alto sessanta. L'interno era tutto ricoperto d'oro.
5 Poi veniva la sala principale, rivestita di legno di pino ricoperto d'oro finissimo con decorazioni a forma di palma e catenelle intrecciate.
6 Vi erano anche ornamenti di pietre preziose. L'oro, tutto finissimo, proveniva da Parvaim.
7 La sala era interamente rivestita d'oro: le travi, le soglie, le pareti e le porte. Sulle pareti erano intagliate figure alate.
8 Infine veniva il luogo santissimo, largo dieci metri come il tempio e profondo dieci. Per il suo rivestimento furono usate più di venti tonnellate d'oro.
9 Più di mezzo chilo d'oro fu necessario per rivestire i chiodi. Anche i soffitti furono rivestiti d'oro.
10 Salomone fece inoltre costruire due cherubini di metallo fuso, rivestiti d'oro, per il luogo santissimo.
11-13 Da un'estremità all'altra i cherubini con le ali spiegate misuravano dieci metri. L'ala esterna di ogni cherubino era lunga due metri e mezzo e toccava la parete, le due ali interne, anch'esse lunghe due metri e mezzo, si toccavano tra loro alle estremità. I cherubini erano raffigurati in piedi e guardavano verso l'ingresso.
14 Vi era anche una tenda di lino, colorata di violetto, di porpora e di cremisi con figure di cherubini.
15 Davanti al tempio Salomone fece innalzare due colonne, di quasi diciassette metri e mezzo, ciascuna con un capitello di quasi due metri e mezzo.
16 Fece costruire catene, decorate con cento melagrane, da appendere all'alto delle colonne.
17 Le due colonne si trovavano l'una a destra e l'altra a sinistra davanti al tempio. Quella di destra era chiamata Iachin (Dio è fondamento) e quella di sinistra Boaz (in Dio è forza).

CAPITOLO 4
GLI ARREDI DEL TEMPIO
(vedi 1 Re 7, 23-40)
1 Salomone fece costruire un altare di bronzo di dieci metri per lato e alto cinque.
2 Curam fabbricò una grande vasca di bronzo profonda due metri e mezzo con il diametro di cinque e la circonferenza di quindici metri circa. Era chiamata il "Mare".
3 Sotto il bordo esterno della vasca c'erano decorazioni a forma di buoi, fuse insieme alla vasca. Ce n'erano venti per metro, su due file.
4 La vasca poggiava su dodici tori di bronzo, disposti con la testa verso l'esterno e con la schiena verso il centro della vasca. Tre erano orientati verso nord, tre verso sud, tre verso est e tre verso ovest.
5 La vasca aveva lo spessore di un palmo e l'orlo come quello di una coppa a forma di giglio. Conteneva più di centoventimila litri d'acqua.
6 In più Salomone fece costruire dieci vasche, cinque a destra e cinque a sinistra, per lavare tutto quello che si adoperava per i sacrifici. I sacerdoti, invece, si lavavano nella grande vasca.
7 Fece fabbricare dieci candelabri d'oro nella forma prescritta e li pose nel tempio, cinque a destra e cinque a sinistra.
8 Fece fabbricare dieci tavoli e li collocò nel tempio, cinque a destra e cinque a sinistra. Fece preparare anche cento recipienti d'oro.
9 Poi fece costruire il cortile dei sacerdoti e un cortile esterno più grande: le sue porte erano rivestite di bronzo.
10 La grande vasca fu collocata sul lato destro del tempio, verso sud-est.
11 Curam fabbricò anche i vasi per la cenere, le palette e le bacinelle per l'aspersione.

LISTA DEI LAVORI DI CURAM PER IL TEMPIO

(vedi 1 Re 7, 41-51)
Questo è l'elenco degli oggetti destinati al tempio che Curam fabbricò per incarico del re Salomone:
12 due colonne,
due capitelli rotondi sopra le colonne,
due ornamenti intrecciati attorno
ai capitelli rotondi sopra le colonne,
13 quattrocento melagrane disposte in due file
su ciascuno degli ornamenti intrecciati,
posti attorno ai capitelli rotondi
delle due colonne,
14 le vasche con i carrelli per trasportarle;
15 la grande vasca chiamata il "Mare"
16 con i dodici tori sui quali poggiava;
16 i vasi per la cenere, le palette e i forchettoni.
Tutti questi oggetti per il tempio, fatti da Curam-Abi per incarico del re Salomone, erano in bronzo lucidato.
17 Il re aveva fatto preparare una fonderia nella valle del Giordano, in un terreno argilloso, tra le località di Succot e Zereda.
18 Gli oggetti fatti fondere da Salomone erano così numerosi che non fu possibile calcolare il peso del bronzo adoperato.
19 Gli oggetti d'oro che Salomone fece costruire per il tempio furono:
l'altare
le tavole su cui si metteva il pane
offerto al Signore;
20 i candelabri d'oro fino, con le loro lampade,
che dovevano essere accese,
secondo le prescrizioni,
davanti al santuario;
21 i fiori, le lampade e gli spegnitoi,
in oro purissimo;
22 gli smoccolatoi, i recipienti per l'aspersione,
i mestoli e i bracieri, di oro fino;
le porte sia della sala principale
sia del luogo santissimo.

CAPITOLO 5
1 Quando Salomone ebbe finito tutti i lavori per il tempio, fece trasportare quel che suo padre Davide aveva destinato al culto: l'argento, l'oro, e gli oggetti d'ogni genere, e li mise nel tesoro del tempio.

TRASPORTO DELL'ARCA DELL'ALLEANZA NEL TEMPIO
(vedi 1 Re 8, 1-13)
2 Salomone convocò a Gerusalemme tutte le autorità d'Israele, i capi delle tribù e delle famiglie degli Israeliti. Si doveva infatti trasportare l'arca dell'alleanza del Signore dalla Città di Davide, chiamata anche Sion, al tempio.
3 Tutti gli Israeliti si riunirono in presenza del re per la festa che si celebra nel settimo mese.
4 Quando le autorità d'Israele furono presenti, i leviti sollevarono l'arca,
5 e i sacerdoti leviti la trasportarono fino al tempio, con la tenda dell'incontro e con i suoi oggetti sacri.
6 Il re Salomone e l'assemblea degli Israeliti si riunirono davanti all'arca e offrirono in sacrificio un numero incalcolabile di pecore e buoi.
7 Quindi i sacerdoti introdussero l'arca dell'alleanza del Signore, nel santuario del tempio, nel Luogo santissimo, e la collocarono sotto le ali dei cherubini.
8 Le ali aperte dei cherubini, infatti, coprivano l'arca e le stanghe che servivano a trasportarla.
9 Esse erano molto lunghe. Chi stava nel luogo santo poteva vederne sporgere le estremità dall'arca, ma da altri punti non si vedevano. Ancor oggi tutto è come allora.
10 L'arca conteneva solo le due tavole che Mosè vi aveva messo al monte Oreb. Erano le tavole dell'alleanza stabilita dal Signore con il popolo d'Israele quando uscì dall'Egitto.
11 I sacerdoti uscirono dal luogo santissimo. Tutti, senza distinzione di classi, avevano compiuto il rito della purificazione.
12 I leviti cantori, Asaf, Eman e Idutun con i loro figli e parenti, erano vestiti di lino fine. Stavano in piedi, a oriente dell'altare, con i cembali, le arpe e le cetre. Vicino a loro stavano centoventi sacerdoti con le loro trombe.
13 A un certo punto suonatori e cantori si unirono nel canto di lode al Signore. Risuonò, accompagnato dalle trombe, dai cembali e dagli altri strumenti, il canto: «Lodate il Signore, egli è buono, eterno è il suo amore per noi». In quel momento la nube del Signore riempì il tempio.
14 I sacerdoti non poterono continuare le loro funzioni, perché la presenza gloriosa del Signore riempiva il tempio.

CAPITOLO 6
1 Allora Salomone esclamò: «Tu, o Signore, avevi deciso di abitare nell'oscurità della nube.
2 Io ho costruito per te un tempio maestoso, un luogo dove potrai abitare per sempre».

DISCORSO DI CONSACRAZIONE DEL TEMPIO
(vedi 1 Re 8, 14-21)
3 L'assemblea degli Israeliti assisteva in piedi. Il re Salomone si voltò verso di loro e pronunziò questa benedizione:
4 «Benedetto il Signore, Dio d'Israele! Egli ha realizzato quel che aveva promesso a mio padre Davide. Infatti gli aveva detto:
5 "Io ho fatto uscire il mio popolo dalla terra d'Egitto, ma da allora non ho scelto nessuna città d'Israele per costruire un tempio dove manifestare la mia presenza. Non ho scelto nessuno per metterlo a capo d'Israele mio popolo.
6 Invece ho scelto Gerusalemme come sede del mio tempio e Davide come capo d'Israele, mio popolo!".
7 «Mio padre Davide - continuò Salomone - aveva intenzione di costruire un tempio consacrato al Signore, Dio d'Israele.
8 Ma il Signore gli disse: "Hai fatto bene a pensare di costruire un tempio in mio onore.
9 Non sarai tu, però, a realizzare questo progetto, ma tuo figlio. Sarà il figlio da te generato a costruire il mio tempio".
10 Il Signore ha realizzato la sua promessa: io sono diventato re dopo mio padre Davide, come aveva detto il Signore, e ho costruito il tempio consacrato al Signore, Dio d'Israele.
11 Nel tempio ho posto l'arca che contiene il documento dell'alleanza conclusa dal Signore con gli Israeliti».

LA PREGHIERA DI SALOMONE
(vedi 1 Re 8, 22-53)
12-13 Salomone aveva fatto costruire una pedana di bronzo e l'aveva collocata in mezzo al cortile di fronte all'altare. Misurava due metri e mezzo per lato ed era alta un metro e mezzo. Egli salì sulla pedana, si mise in ginocchio davanti a tutta l'assemblea e stese le mani al cielo.
14 Pregò così:
«Signore, Dio d'Israele, non c'è nessun altro dio come te in cielo o in terra. Tu tieni fede all'alleanza fatta con i tuoi servi e li tratti con amore quando vivono sinceramente come tu vuoi.
15 Tu hai mantenuto le promesse fatte a mio padre Davide, tuo servo. Oggi hai compiuto quel che avevi annunziato.
16 «Ora, Signore, Dio d'Israele, mantieni anche quest'altra promessa. Hai detto a mio padre Davide: "Se i tuoi discendenti, nella loro vita, saranno sempre fedeli alla mia legge, come hai fatto tu, uno di loro sarà sempre a capo d'Israele".
17 Ti prego, Signore Dio d'Israele, fa che si avveri tutto quello che hai promesso a Davide.
18 «O Dio, com'è possibile che tu abiti sulla terra tra gli uomini? In realtà né i cieli né l'universo intero ti possono contenere: tanto meno questo tempio che ho costruito!
19 Accogli la mia preghiera e la mia supplica, Signore mio Dio, ascolta il grido e la preghiera che io, tuo servo, ti rivolgo oggi.
20 Custodisci giorno e notte questo tempio, questa casa dove hai scelto di manifestare la tua presenza. Ascoltami quando, rivolto verso questo luogo, io ti pregherò.
21 Ascolta le preghiere che io e il tuo popolo ti faremo rivolti verso questo luogo. Ascolta di lassù, dal cielo dove abiti, ascolta e perdona.
22 «Quando un uomo fa del male a un altro, se entrambi vengono nel tuo tempio, qui al tuo altare, a giurare che sono innocenti,
23 tu, o Signore, ascolta dal cielo. Intervieni, giudica tu stesso tra i tuoi servi: riconosci il colpevole e l'innocente. Fa ricadere sul colpevole il male che ha fatto e all'innocente rendi giustizia.
24 «Quando il tuo popolo verrà sconfitto dai nemici per aver peccato contro di te, se tornerà a invocare il tuo nome, se pregherà e supplicherà davanti a te in questo tempio,
25 tu, o Signore, ascolta dal cielo. Perdona il peccato d'Israele tuo popolo e fallo tornare nella terra che hai dato a lui e ai suoi padri.
26 «Quando gli Israeliti saranno colpiti dalla siccità per aver peccato contro di te, se essi ti pregheranno rivolti verso questo luogo e ti invocheranno, se capiranno che tu li hai umiliati e si pentiranno dei loro peccati,
27 o Signore, ascolta dal cielo. Perdonali, insegna loro a fare il bene e manda di nuovo la pioggia sulla terra che è tua e che tu hai dato loro in possesso.
28 «Quando nel paese ci saranno carestie o epidemie, quando i raccolti verranno distrutti da malattie o da invasioni di insetti, quando il nemico assedierà le città o capiteranno disgrazie,
29-30 se essi capiranno veramente che tu li hai colpiti e castigati e ti pregheranno con le braccia tese verso questo luogo, o Signore, ascolta dal cielo. Ascolta tutte le preghiere e le invocazioni di ogni persona del tuo popolo. Dal cielo, dal luogo dove abiti, perdona, tratta ognuno secondo il suo comportamento, tu che conosci anche le sue intenzioni. Tu solo infatti conosci a fondo il pensiero dell'uomo.
31 Così essi ti saranno fedeli e ti seguiranno per tutta la loro vita, nel paese che hai dato ai nostri padri.
32 «Quando uno straniero, uno che non appartiene al tuo popolo, verrà da un lontano paese a pregarti in questo luogo a causa della tua gloria e delle grandi cose che hai compiuto, tu, o Signore,
33 ascoltalo dal cielo, dal luogo dove abiti. Esaudisci ogni richiesta dello straniero: così tutti i popoli della terra ti conosceranno, ti ubbidiranno come il popolo d'Israele e sapranno che tu sei adorato in questo tempio che ho fatto costruire.
34 «Quando gli uomini del tuo popolo combatteranno contro i loro nemici, là dove tu li avrai mandati, se ti pregheranno rivolti a questa città che hai scelto per te e al tempio che ho fatto costruire in tuo onore,
35 tu, o Signore, ascolta dal cielo la loro preghiera e la loro supplica e concedi loro la vittoria.
36 «Quando gli Israeliti peccheranno contro di te - chi non ha mai peccato? - e tu reagirai duramente e li farai cadere nelle mani dei loro nemici e questi li deporteranno in un paese lontano o vicino,
37 se essi, nel paese dove saranno esiliati, si pentiranno, ritorneranno a te e ti diranno in preghiera: "Abbiamo peccato, abbiamo sbagliato, siamo colpevoli!", tu, o Signore, ascoltali.
38 Se, nel paese dove saranno prigionieri, torneranno a te con tutto il cuore e ti pregheranno rivolti verso la città che hai scelto perché fosse tua e verso questo tempio che ho fatto costruire in tuo onore,
39 ascoltali dal cielo, dal luogo dove abiti. Accogli le loro preghiere e le loro suppliche e trattali con giustizia. Perdona i loro peccati contro di te.
40 «O mio Dio, ascolta e accogli con favore la preghiera che ora ti rivolgo in questo luogo:
41 Ora vieni, Signore Dio,
rimani nella tua dimora
con l'arca della tua potenza.
Signore Dio, circonda
i tuoi sacerdoti di salvezza,
dona ai tuoi fedeli gioia e felicità.
42 Signore Dio, non abbandonare il re che ti
sei scelto,
ricorda l'impegno che hai preso con Davide
tuo servo».

CAPITOLO 7
I SACRIFICI OFFERTI AL SIGNORE
(vedi 1 Re 8, 62-66)
1 Quando Salomone ebbe terminato la sua preghiera, scese un fuoco dal cielo e bruciò i sacrifici: animali e offerte, mentre la presenza gloriosa del Signore riempiva il tempio.
2 I sacerdoti non poterono entrare nel tempio perché il Signore lo aveva riempito con la sua presenza gloriosa.
3 Gli Israeliti videro scendere il fuoco e videro venire nel tempio la gloria del Signore; allora s'inchinarono fino a terra con la faccia sul pavimento e lodarono il Signore perché è buono ed eterno è il suo amore.
4 Poi il re e il popolo offrirono al Signore molti sacrifici.
5 Il re Salomone offrì ventiduemila buoi e centoventimila pecore. In questo modo il re e tutto il popolo consacrarono il tempio.
6 I sacerdoti erano tutti in servizio secondo le loro funzioni. I leviti suonavano gli strumenti musicali che il re Davide aveva fatto costruire per il canto sacro ed eseguivano l'inno insegnato da Davide: «eterno è il suo amore». Di fronte a loro i sacerdoti suonavano le trombe, mentre tutto il popolo assisteva in piedi.
7 Poiché l'altare di bronzo costruito da Salomone non era sufficiente per tutti i sacrifici, egli consacrò come luogo per i sacrifici la parte centrale della spianata davanti al tempio. Qui offrì le parti grasse degli animali, le offerte vegetali e i sacrifici che dovevano essere interamente bruciati.
8 Salomone, insieme con tutto il popolo, celebrò anche, per sette giorni, la festa delle Capanne. Si radunò attorno a lui moltissima gente venuta da ogni parte, dal passo di Camat a nord fino al torrente d'Egitto a sud.
9 Dopo sette giorni per la consacrazione dell'altare e altri sette per la festa, l'ultimo giorno ci fu una celebrazione conclusiva.
10 Alla fine, il ventitré del settimo mese, Salomone rimandò il popolo a casa. Erano tutti lieti e contenti per il bene che Dio aveva fatto a Davide, a Salomone e a Israele suo popolo.

IL SIGNORE APPARE DI NUOVO A SALOMONE

(vedi 1, 7-12 e 1 Re 9, 1-9)
11 Salomone portò a termine i suoi progetti sia per il tempio sia per la reggia.
12 Allora, una notte, il Signore gli apparve e gli parlò così:
«Ho ascoltato la tua preghiera e ho scelto il tempio come luogo per i sacrifici che mi offrirete.
13 In futuro potrò far cessare la pioggia, mandare le cavallette a devastare il paese o la peste a colpire il mio popolo.
14 Allora, se il mio popolo, a me consacrato, si umilierà, mi pregherà e abbandonerà la sua condotta cattiva per cercare la mia volontà, io, dal cielo, ascolterò, perdonerò il suo peccato e ridarò vita al paese.
15 Io sarò pronto ad ascoltare le preghiere che mi farete in questo tempio.
16 Infatti ho scelto io questo tempio e l'ho consacrato: qui io sarò sempre presente: ogni giorno terrò fissi su questo tempio i miei occhi e la mia mente.
17 «Se ti comporterai con me come faceva tuo padre Davide e se metterai in pratica le mie leggi e i miei comandamenti,
18 io renderò stabile il tuo regno. Questo è quel che ho promesso a tuo padre Davide: Ci sarà sempre uno dei tuoi a governare Israele.
19 «Se, invece, cambierete condotta e vi allontanerete dai comandamenti e dalle leggi che vi ho consegnate e andrete dietro ad altri dèi, se li adorerete e li servirete,
20 allora vi scaccerò dalla terra che vi ho dato. Farò a meno anche di questo tempio che ho fatto mio. Lo farò diventare la favola e lo zimbello di tutti i popoli.
21 Accanto a questo tempio, una volta così grandioso, diranno stupiti: "Perché il Signore ha trattato così questa terra e questo tempio?».
22 Allora la gente risponderà: "Gli Israeliti hanno abbandonato il Signore, il Dio dei loro padri, che li aveva fatti uscire dall'Egitto. Si sono legati ad altri dèi, li hanno adorati e serviti. Per questo il Signore ha mandato su di loro questa rovina».

CAPITOLO 8

ALTRE ATTIVITÀ DI SALOMONE

(vedi 1 Re 9, 10-28)
1 Salomone in vent'anni terminò la costruzione del tempio e della reggia.
2 Poi ricostruì le città che gli aveva dato Curam, re di Tiro, e vi mandò ad abitare cittadini Israeliti.
3 Salomone marciò su Camat-Zoba e se ne impadronì.
4 Fece ricostruire la città di Tadmor nel deserto e tutte le città del territorio di Camat destinate ai depositi commerciali.
5 Fece eseguire lavori di ricostruzione anche a Bet-Oron superiore e a Bet-Oron inferiore, città fortificate con mura e porte con spranghe.
6 Opere simili furono fatte nella città di Baalat. Fece costruire anche alcune città-deposito per le scorte e altre dove teneva i suoi carri e i suoi cavalli. Salomone costruì tutto quel che desiderava a Gerusalemme, nel Libano e in ogni altra parte del suo regno.
7-8 Per i lavori obbligatori, Salomone utilizzò i discendenti di quelle popolazioni che gli Israeliti non avevano eliminato del tutto. Quella gente era quel che rimaneva degli Amorrei, degli Ittiti, degli Evei e dei Gebusei; tutte popolazioni non israelite. Essi sono schiavi ancor oggi.
9 Salomone non fece mai schiavo per i suoi lavori nessuno degli Israeliti. Essi prestavano servizio come guerrieri, come capi degli scudieri, dei cavalieri e dei carri.
10 Duecentocinquanta sorveglianti generali, per incarico del re Salomone, dirigevano gli operai.
11 Una delle mogli di Salomone era egiziana, figlia del faraone. Per lei costruì una casa nuova e ve la trasferì. L'allontanò dalla Città di Davide perché aveva pensato che essa non poteva abitare nel palazzo di Davide, re d'Israele, perché là era stata posta l'arca del Signore e quel luogo era diventato santo.
12 Sull'altare che egli aveva costruito davanti all'atrio del tempio, Salomone faceva offrire i suoi sacrifici al Signore.
13 Secondo le disposizioni di Mosè, egli faceva offrire sacrifici ogni giorno, al sabato, all'inizio del mese e nelle tre grandi feste dell'anno: quella dei Pani non lievitati, quella delle Settimane e quella delle Capanne.
14 Secondo le disposizioni di suo padre Davide, Salomone stabilì nelle loro funzioni i vari gruppi di sacerdoti e affidò ai leviti il compito di lodare il Signore e di aiutare i sacerdoti ogni giorno. Assegnò ai portinai la custodia delle porte del tempio, come aveva disposto Davide, uomo di Dio.
15 In tutto, compresa la cura del tesoro, furono eseguite le disposizioni date da Davide per i sacerdoti e i leviti.
16 Così fu realizzato l'intero progetto di Salomone, dalla posa della prima pietra fino al completamento del tempio: tutto fu compiuto alla perfezione.
17 Poi Salomone andò a Ezion-Gheber e a Elat,
18 sulle rive del mar Rosso nella regione di Edom. Curam gli mandò, per mezzo di suoi incaricati, alcune navi con marinai esperti nella navigazione. Essi, insieme con i marinai di Salomone, si spinsero fin nella regione di Ofir dove presero e portarono a Salomone più di quindici tonnellate d'oro.

CAPITOLO 9

LA VISITA DELLA REGINA DI SABA

(vedi 1 Re 10, 1-13)
1 La regina di Saba, udita la fama di Salomone, venne da lui a Gerusalemme per mettere alla prova la sua sapienza con alcuni enigmi. Arrivò in città accompagnata da un grande corteo, con molti cammelli carichi di profumi, oro in abbondanza e pietre preziose. Andò da Salomone e lo interrogò su tutti i problemi che la interessavano.
2 Il re Salomone rispose a tutte le sue domande: non c'era niente che non sapesse, poteva risolvere qualunque problema.
3 La regina di Saba si rese conto della saggezza di Salomone, vide il suo palazzo,
4 i cibi della sua tavola, le abitazioni dei suoi ministri, l'organizzazione dei suoi funzionari e le loro divise, i maggiordomi e le loro divise, le sue processioni al tempio. Di fronte a tutto questo, restò senza parole per ammirazione.
5 Allora disse al re Salomone:
«Era proprio vero quel che avevo sentito dire nella mia regione su di te e sulla tua saggezza!
6 Io non potevo crederci, ma ora sono venuta e l'ho visto con i miei occhi. Quel che mi avevano raccontato non è neppure la metà della tua grande sapienza. Essa è molto più grande di quel che mi era stato riferito.
7 Beati la tua gente e i tuoi funzionari che stanno sempre qui con te e possono ascoltare i tuoi discorsi pieni di saggezza!
8 Sia benedetto il Signore tuo Dio! Egli ti ha scelto per farti sedere sul trono che gli appartiene, come re al servizio del Signore tuo Dio. Il Signore ha manifestato il suo amore per Israele e la sua volontà di renderlo stabile per sempre quando ti ha fatto re, perché tu mantenga la legge e la giustizia».
9 Poi la regina di Saba regalò a Salomone più di quattromila chili d'oro, una gran quantità di profumi e pietre preziose. Nessuno ha mai regalato profumi come quelli che la regina diede a Salomone.
10 I marinai di Curam re di Tiro insieme con quelli di Salomone portarono oro da Ofir, legname pregiato e pietre preziose.
11 Con questo legname il re fece costruire rivestimenti nel tempio e nella reggia, e cetre ed arpe per i musicisti. Non si era mai visto niente di simile nel territorio di Giuda.
12 Il re Salomone ricambiò tutti i doni della regina di Saba e, inoltre, le regalò tutto quel che le piaceva. Poi la regina di Saba fece ritorno alla sua terra con tutto il suo seguito.

LE RICCHEZZE DI SALOMONE

(vedi 1 Re 9, 13-29; 10, 14-29)
13 Ogni anno entravano nelle casse di Salomone quasi ventitré tonnellate d'oro,
14 senza contare le tasse pagate dagli agenti dei commercianti e dagli importatori, e l'oro e l'argento versati come tributo dai re d'Arabia e dai governatori dei distretti d'Israele.
15 Salomone fece fabbricare duecento grandi scudi ricoperti d'oro battuto. Furono necessari circa sei chili e mezzo d'oro per ogni scudo.
16 Ne fece fare anche altri trecento più piccoli, ricoperti anche quelli d'oro battuto. Per ognuno ci vollero quasi tre chili d'oro. Gli scudi vennero collocati nella "Casa della Foresta del Libano".
17 Salomone fece costruire anche un grande trono, decorato d'avorio, ricoperto d'oro purissimo.
18 Sei gradini portavano al trono che aveva una pedana d'oro. Accanto ai due braccioli c'erano due figure di leoni.
19 C'erano anche ai lati degli scalini sei leoni per parte. In nessun regno è mai esistito un trono simile.
20 Tutte le coppe del re Salomone erano d'oro. Anche le stoviglie della "Casa della Foresta del Libano" erano d'oro puro. Non c'erano oggetti d'argento perché al tempo di Salomone non era considerato prezioso.
21 Salomone possedeva navi che andavano a Tarsis con i marinai di Curam. Ogni tre anni queste navi d'alto mare tornavano cariche d'oro, argento, avorio, scimmie e pavoni.
22 Per le sue ricchezze e per la sua saggezza, Salomone fu il più grande di tutti i re della terra.
23 Tutti i re desideravano venire a conoscere la saggezza che Dio gli aveva dato.
24 Anno dopo anno, tutti quelli che venivano da lui gli portavano regali: oggetti d'argento e d'oro, vestiti, armi, profumi, cavalli e muli.
25 Salomone aveva quattromila stalle per cavalli e carri e dodicimila cavalieri. Alcuni stavano vicino al re a Gerusalemme, gli altri nelle città a loro assegnate.
26 Tutti i regni, dall'Eufrate fino al paese dei Filistei e al confine con l'Egitto, erano sottomessi a Salomone.
27 Durante il suo regno a Gerusalemme, l'argento era comune come i sassi e il legname pregiato era comune come gli alberi di sicomoro che crescono nella pianura della Sefela.
28 Da Mizraim e da tutti i paesi si importavano cavalli per Salomone.
29 Gli altri fatti della vita di Salomone, dall'inizio alla fine, sono narrati nella "Storia del profeta Natan", nella "Profezia di Achia di Silo" e nelle "Visioni del profeta Iddo", che riguardano Geroboamo figlio di Nebat.
30 Salomone regnò a Gerusalemme su tutto Israele per quarant'anni.
31 Quando morì fu sepolto nella Città di Davide, suo padre. Dopo di lui regnò suo figlio Roboamo.

STORIA DEI RE DI GIUDA

CAPITOLO 10

L'ASSEMBLEA DI SICHEM

(vedi 1 Re 12, 1-15)
1 Roboamo andò a Sichem dove tutto Israele si era riunito per proclamarlo re.
2 Quando Geroboamo figlio di Nebat, già da tempo fuggito in Egitto per paura del re Salomone, venne a saperlo, tornò dall'Egitto.
3 Tutti gli Israeliti mandarono a chiamare Geroboamo; poi insieme andarono a parlare a Roboamo e gli dissero:
4 - Tuo padre Salomone ci ha imposto un giogo molto pesante. Se tu alleggerirai le dure condizioni che tuo padre ci ha imposto e ci lascerai più liberi, noi ti serviremo.
5 - Ritornate da me dopodomani, - disse loro Roboamo,
Allora il popolo se ne andò.
6 Il re Roboamo consultò gli anziani che erano stati al servizio di suo padre Salomone quand'era ancora vivo:
- Che cosa mi consigliate di rispondere al popolo?
7 Essi gli suggerirono:
- Se adesso tratti bene il popolo e lo soddisfi, se gli dai una risposta favorevole, sarai sempre ubbidito.
8 Roboamo, però, trascurò il consiglio degli anziani e si rivolse ai giovani che erano cresciuti insieme con lui e che ora erano al suo servizio:
9 - Il popolo mi ha chiesto di alleggerire il giogo imposto da mio padre Salomone. Come devo comportarmi?
10 Essi gli risposero:
- Al popolo che ti ha chiesto di alleggerire la dura schiavitù impostagli da tuo padre dovrai rispondere così: «Quel che vi ha fatto mio padre è niente in confronto di quel che vi farò io.
11 Se il dominio che mio padre vi ha imposto è stato duro, io lo renderò ancor più duro. Se mio padre vi ha punito a frustate, io userò fruste con punte di ferro!».
12 Due giorni dopo Geroboamo e tutto il popolo andarono dal re Roboamo, come egli aveva ordinato.
13 Roboamo non seguì il suggerimento degli anziani, ma rispose duramente al popolo,
14 come gli avevano consigliato i giovani:
«Io vi imporrò un duro dominio, sempre più duro. Mio padre vi ha puniti a frustate, ma io userò fruste con punte di ferro!».
15 Il re, dunque, respinse le richieste del popolo. Tutto questo era stato predisposto da Dio. Il Signore voleva realizzare quel che aveva fatto annunziare dal profeta Achia di Silo a Geroboamo
16 figlio di Nebat e a tutto Israele: che il re non li avrebbe ascoltati.

IL REGNO DIVISO
(vedi 1 Re 12, 16-25)
Gli Israeliti diedero al re Roboamo questa risposta:
«Non abbiamo niente da spartire con la famiglia di Davide, non abbiamo nulla a che fare con questo figlio di lesse! Gente d'Israele, torniamo alle nostre tende! E tu, discendente di Davide, occupati del tuo regno!».
Così gli Israeliti si separarono da Roboamo.
17 Rimasero sottomessi a Roboamo solo gli Israeliti che abitavano nelle città del territorio di Giuda.
18 Il re Roboamo volle mandare dagli Israeliti Adoram, sorvegliante dei lavori obbligatori. Essi però lo uccisero a sassate. Allora Roboamo saltò sul suo carro e fuggì a Gerusalemme.
19 Da allora le tribù del territorio d'Israele sono in rivolta contro la dinastia di Davide.

CAPITOLO 11
1 Roboamo, giunto a Gerusalemme, radunò dalle tribù di Giuda e di Beniamino centottantamila soldati scelti, per combattere contro gli Israeliti e riprendere il potere.
2 Ma il Signore ordinò al profeta Semaia di andare a riferire queste parole
3 a Roboamo figlio di Salomone, re di Giuda, e a tutto Israele, cioè agli abitanti delle tribù di Giuda e di Beniamino:
4 «Così dice il Signore: "Non andate a far guerra ai vostri fratelli. Ognuno se ne torni a casa sua, perché ho voluto io questa situazione"». Gli abitanti di Giuda ubbidirono all'ordine del Signore e rinunziarono alla guerra contro Geroboamo.

ROBOAMO FORTIFICA ALCUNE CITTÀ

5-10 Roboamo si stabilì a Gerusalemme e fece fortificare alcune città nel territorio di Giuda e Beniamino. Erano: Betlemme, Etam, Tekoa, Bet-Zur, Soco, Adullam, Gat, Maresa, Zif, Adoraim, Lachis, Azeka, Zorea, Aialon, Ebron.
11 Dopo averle fortificate, Roboamo affidò queste città a governatori e le rifornì con depositi di viveri, olio e vino,
12 e con arsenali pieni di scudi e lance. Le fortificazioni erano molto efficienti. Roboamo aveva l'appoggio del popolo di Giuda e di Beniamino.

SACERDOTI E LEVITI DEL NORD SI RIFUGIANO NEL REGNO DI GIUDA

13 I sacerdoti e i leviti che vivevano al nord abbandonarono le loro sedi per mettersi dalla parte di Roboamo.
14 I leviti, infatti, lasciarono i loro pascoli e i loro beni e si rifugiarono nel territorio di Giuda, a Gerusalemme, perché Geroboamo e i suoi figli li avevano esclusi dal sacerdozio del Signore.
15 Geroboamo si era creato altri sacerdoti per i santuari sulle colline e per gli idoli in forma di capri e di vitelli che aveva costruito.
16 Molti altri, tutti quelli che avevano veramente a cuore di seguire in tutto il Signore Dio d'Israele, vennero a Gerusalemme da ogni tribù del nord, per offrire i sacrifici al Signore, Dio dei loro padri.
17 Così contribuirono a rafforzare il regno di Giuda e a sostenere Roboamo figlio di Salomone. Questa situazione durò per tre anni, durante i quali tutti seguirono la via indicata da Davide e Salomone.

LA FAMIGLIA DI ROBOAMO

18 Roboamo prese in moglie Macalat figlia di Ierimot, un figlio di Davide e Abiail. Il padre di Abiail era Eliab figlio di lesse.
19 Macalat gli diede tre figli: Ieus, Semaria e Zaam.
20 Più tardi Roboamo sposò Maaca figlia di Assalonne e da lei ebbe Abia, Attai, Ziza e Selomit.
21 Maaca figlia di Assalonne fu la preferita tra tutte le altre mogli e concubine di Roboamo. In tutto egli ebbe diciotto mogli e sessanta concubine e da loro ebbe ventotto figli e sessanta figlie.
22 Roboamo favori, tra tutti i suoi figli, Abia figlio di Maaca, perché lo considerava il principe suo successore.
23 Con accortezza egli distribuì i suoi figli nelle fortezze dei distretti del territorio di Giuda e Beniamino e procurò loro viveri in abbondanza e un gran numero di mogli.

CAPITOLO 12

IL RE D'EGITTO INVADE IL REGNO DI GIUDA

(vedi 1 Re 14, 25-28)
1 Quando Roboamo ebbe consolidato il suo regno e si sentì sicuro di sé, si allontanò dalla legge del Signore e tutto il popolo lo imitò.
2 In conseguenza di questa ribellione al Signore, nel quinto anno del regno di Roboamo, il re d'Egitto, Sisach, marciò contro Gerusalemme.
3 Arrivò dall'Egitto con milleduecento carri, sessantamila cavalieri e una fanteria incalcolabile, composta anche da Libici, Suchiti ed Etiopi.
4 Conquistò le città fortificate del territorio di Giuda e giunse alle porte di Gerusalemme.
5 Il re e i capi del regno di Giuda si erano rinchiusi in Gerusalemme per paura di Sisach. Il profeta Semaia si presentò loro e disse: «Ecco che cosa dice il Signore: Voi avete abbandonato me e ora io ho abbandonato voi in mano di Sisach».
6 Il re e i capi d'Israele riconobbero la loro colpa e dissero: «Il Signore ha ragione!».
7 Il Signore vide che avevano riconosciuto il loro torto e comunicò a Semaia questa decisione: «Poiché hanno riconosciuto il loro torto, non li distruggerò. Non consegnerò Gerusalemme nelle mani di Sisach: fra poco darò loro una via di scampo.
8 Però resteranno sottomessi a Sisach. Così capiranno la differenza tra servire me ed essere servi di un re di questo mondo».
9 Il re Sisach entrò in Gerusalemme e si impadronì dei tesori del tempio e della reggia. Prese anche gli scudi d'oro fatti fare dal re Salomone.
10 Per sostituirli, più tardi, Roboamo fece fare scudi di bronzo. Li affidò agli ufficiali delle guardie che prestavano servizio all'ingresso della reggia.
11 Le guardie andavano a prenderli ogni volta che il re si recava al tempio, poi li riportavano nella sala della guardia.
12 Poiché Roboamo aveva riconosciuto il suo torto, il Signore trattenne il suo sdegno contro di lui. La catastrofe non ci fu: c'era infatti ancora del buono nel regno di Giuda.

FINE DEL REGNO DI ROBOAMO

(vedi 1 Re 14, 21-24; 29-31)
13 Il re Roboamo, figlio di Naama, una donna di origine ammonita, continuò a regnare a Gerusalemme e consolidò il suo potere. Egli era diventato re all'età di quarantun anni e regnò per diciassette. La sua capitale fu Gerusalemme, la città che il Signore aveva scelto fra tutte le tribù per manifestarvi la sua presenza.
14 Egli si comportò male perché non si impegnò a seguire in tutto il Signore.
15 La vita di Roboamo, dal principio alla fine, con le genealogie, è raccontata nella "Storia dei profeti Semaia e Iddo". Tra Roboamo e Geroboamo ci furono continue ostilità.
16 Quando morì, Roboamo fu sepolto nella Città di Davide. Dopo di lui regnò suo figlio Abia.

CAPITOLO 13

GUERRA TRA ABIA RE DI GIUDA E GEROBOAMO

(vedi 1 Re 15, 1-8)
1 Abia divenne re di Giuda quando Geroboamo era re d'Israele al nord da diciotto anni.
2 Abia regnò a Gerusalemme tre anni. Sua madre era Micaia figlia di Uriel della città di Gabaa. I re Abia e Geroboamo si fecero guerra.
3 Abia schierò un esercito di quattrocentomila soldati ben addestrati e Geroboamo gli oppose un esercito di ottocentomila soldati altrettanto valorosi.
4 Allora Abia salì sul monte Semaraim nella zona montagnosa di Efraim, e gridò a Geroboamo e a tutti gli uomini del regno d'Israele:
«Ascoltate!
5 Non ricordate la promessa irrevocabile del Signore, Dio d'Israele? Egli ha dato il dominio su tutto il regno d'Israele a Davide e ai suoi discendenti, per sempre.
6 Ma Geroboamo figlio di Nebat, un servo di Salomone figlio di Davide, si è ribellato al suo re.
7 Con lui si sono messi uomini spregevoli, gente senza scrupoli. Essi sono riusciti a imporre la loro volontà a Roboamo, il figlio di Salomone. Egli era allora giovane e inesperto e non è stato capace di resistere loro.
8 Ora anche voi avete la pretesa di opporvi all'autorità del Signore, messa nelle mani dei discendenti di Davide, solo perché siete un grande esercito e avete con voi i vitelli d'oro che Geroboamo ha costruito come vostri dèi.
9 Voi avete mandato via i veri sacerdoti del Signore, sia i discendenti di Aronne sia i leviti, e avete istituito altri sacerdoti come quelli dei popoli stranieri. Se uno voleva ottenere il sacerdozio, portava un toro o sette agnelli, e questo bastava per diventare sacerdote di un dio che non è Dio.
10 Per noi, invece, il nostro Dio è il Signore, noi non l'abbiamo abbandonato: i nostri sacerdoti, addetti al culto del Signore, sono tutti discendenti di Aronne, e quelli che prestano servizio sono tutti leviti.
11 Ogni mattina e ogni sera essi offrono in onore del Signore sacrifici completi, bruciano incenso, depongono il pane dell'offerta sulla tavola sacra e ogni sera accendono la lampada sul candelabro d'oro. Nel culto noi rispettiamo tutte le norme del Signore nostro Dio. «Voi, invece, avete abbandonato il Signore.
12 Ecco perché ora Dio è con noi e ci guida. I suoi sacerdoti sono pronti con le trombe a lanciare il segnale di guerra contro di voi. «Uomini d'Israele, non combattete contro il Signore, Dio dei vostri padri! Non vincerete».
13 Nel frattempo Geroboamo aveva mandato una parte delle truppe alle spalle dell'esercito di Giuda, che si trovò così accerchiato.
14 Quando i soldati di Giuda si accorsero di essere attaccati su due fronti, invocarono l'aiuto del Signore. I sacerdoti suonarono le trombe
15 e l'esercito di Giuda lanciò il grido di guerra. Appena risuonò il grido di guerra, il Signore sconfisse Geroboamo e tutto il suo esercito davanti ad Abia e all'esercito di Giuda.
16 Gli uomini del regno d'Israele si misero a fuggire e così il Signore li diede in potere dei soldati di Giuda.
17 Abia e i suoi uomini ne fecero strage: cinquecentomila soldati scelti caddero sul campo.
18 Quella volta gli Israeliti del nord furono umiliati, mentre gli uomini di Giuda trionfarono perché si erano affidati al Signore, Dio dei loro padri.
19 Abia inseguì Geroboamo e si impadronì delle città di Betel, Iesana ed Efron e dei villaggi vicini.
20 Geroboamo non si riprese più per tutta la durata del regno di Abia. Alla fine il Signore lo colpì e Geroboamo morì.
21 Abia, invece, divenne sempre più grande. Sposò quattordici mogli ed ebbe venticinque figli e sedici figlie.
22 Gli altri fatti della vita di Abia, le sue vicende e le sue imprese sono raccontate nel libro intitolato "Storia del profeta Iddo".
23 Quando morì, Abia fu sepolto nella città di Davide. Dopo di lui regnò suo figlio Asa.

INIZIO DEL REGNO DI ASA

(vedi 1 Re 15, 9-11)
Durante il regno di Asa il paese fu tranquillo per dieci anni.

CAPITOLO 14
1 Asa fece la volontà del Signore suo Dio e agì con giustizia.
2 Eliminò gli altari dei culti pagani e i santuari sulle colline, fece distruggere le stele e abbattere i pali sacri.
3 Ordinò agli abitanti di Giuda di seguire in tutto il Signore, Dio dei loro padri, e di osservare le sue leggi e i suoi comandamenti.
4 Eliminò da tutte le località di Giuda i santuari sulle colline e gli altari per l'incenso. Il suo regno fu tranquillo.
5 In quegli anni non ci fu nessuna guerra: il Signore assicurò la pace a tutto il paese. Asa approfittò di quel periodo di tranquillità per fortificare alcune città di Giuda.
6 Egli fece questa proposta agli abitanti di Giuda: «Noi abbiamo sempre cercato di seguire in tutto il Signore ed egli, in cambio, ci ha assicurato la pace su tutte le frontiere. Mentre il paese è in nostro potere, fortifichiamo alcune città e circondiamole di mura con torri e porte». I lavori furono fatti con successo.
7 Asa disponeva di un esercito composto di trecentomila soldati della tribù di Giuda, armati di scudo grande e lancia, e di duecentomila della tribù di Beniamino, armati di scudo piccolo e di arco. Erano tutti soldati valorosi.

UN ATTACCO DEGLI ETIOPI

8 Zerach l'Etiope attaccò il regno di Giuda con un milione di soldati e trecento carri da guerra. Si spinse fino a Maresa.
9 Asa andò ad affrontarlo, e i due eserciti si schierarono per la battaglia nella valle di Zefata presso Maresa.
10 Asa si rivolse al Signore suo Dio con questa preghiera: «Signore, quando un debole lotta con un potente, l'aiuto può venire solo da te. O Signore Dio nostro, aiutaci, perché noi contiamo su di te e affronteremo questo grande esercito nel tuo nome. O Signore, sei tu il nostro Dio, non permettere che un uomo possa vincere contro di te».
11 Il Signore sconfisse gli Etiopi di fronte ad Asa e all'esercito di Giuda, e gli Etiopi si diedero alla fuga.
12 Asa con il suo esercito li inseguì fino a Gerar. Gli Etiopi caddero uno dopo l'altro: non ne rimase vivo neppure uno. Il loro esercito fu annientato davanti al Signore e al suo popolo. I soldati di Asa raccolsero un enorme bottino.
13 Conquistarono tutte le città intorno a Gerar. Gli abitanti erano terrorizzati di fronte al Signore. I soldati di Asa si impadronirono, in quelle città, di un grosso bottino.
14 Assalirono anche gli accampamenti dei pastori e portarono via una grande quantità di pecore e di cammelli. Alla fine tornarono a Gerusalemme.

CAPITOLO 15

LA RIFORMA RELIGIOSA DI ASA

(vedi 1 Re 15, 12-15)
1-2 Lo spirito di Dio spinse un certo Azaria figlio di Oded a presentarsi al re Asa per dirgli:
«Asa, e voi, uomini delle tribù di Giuda e di Beniamino, ascoltatemi. «Il Signore è con voi se voi siete uniti a lui. Se voi lo cercherete egli si lascerà trovare. Se lo abbandonerete egli vi abbandonerà.
3 «Per molto tempo gli Israeliti rimasero senza il vero Dio: non avevano sacerdoti per l'insegnamento e neppure la legge.
4 Ma quando si trovarono nel bisogno tornarono al Signore Dio d'Israele, lo cercarono ed egli si lasciò trovare.
5 In quei tempi nessuno poteva vivere con sicurezza: c'erano disordini d'ogni genere in tutte le popolazioni:
6 un popolo si metteva contro un altro popolo, una città contro un'altra città. Dio li scuoteva con ogni genere di disgrazie.
7 Ora, invece, voi, uomini di Giuda, dovete essere forti e non perdervi di coraggio, perché il vostro impegno avrà la sua ricompensa».
8 Quando Asa udì queste parole pronunziate da Azaria figlio di Oded, si fece coraggio ed eliminò gli idoli da tutta la regione di Giuda e di Beniamino e anche dalle città che aveva conquistato nella zona montagnosa di Efraim. Poi restaurò l'altare del Signore che si trovava davanti all'atrio del tempio.
9 In quel periodo molti abitanti del regno d'Israele avevano costatato che il Signore Dio proteggeva il re Asa ed erano immigrati nel suo regno. Provenivano dalle tribù di Efraim e Manasse e da quella di Simeone. Asa convocò tutta questa gente insieme con gli abitanti di Giuda e di Beniamino.
10 Si radunarono a Gerusalemme nel terzo mese del quindicesimo anno del regno di Asa.
11 Il primo giorno offrirono in sacrificio al Signore parte degli animali che avevano preso ai nemici: settecento buoi e settemila pecore.
12 Essi s'impegnarono a seguire sempre il Signore Dio dei loro padri con tutto il cuore e con tutta l'anima.
13 Decisero che se uno si rifiutava di seguire in tutto il Signore, Dio d'Israele, doveva essere condannato a morte, giovane o vecchio, uomo o donna che fosse.
14 Giurarono al Signore a voce alta, con una solenne acclamazione, al suono delle trombe e dei corni.
15 Tutti gli abitanti di Giuda furono pieni di gioia per il giuramento: l'avevano fatto con tutto il cuore. Essi avevano cercato il Signore con grande entusiasmo. Il Signore si era lasciato trovare e aveva assicurato la pace su tutte le frontiere.
16 Il re Asa tolse a sua madre Maaca la dignità di regina madre, perché aveva costruito un idolo vergognoso in onore della dea Asera. Asa distrusse l'idolo, lo fece a pezzi e lo bruciò presso il torrente Cedron.
17 Però non furono eliminati dal territorio d'Israele i santuari sulle colline, anche se Asa rimase sinceramente fedele al Signore per tutta la sua vita.
18 Egli fece anche portare nel tempio l'oro, l'argento e gli oggetti che lui e suo padre avevano consacrato.
19 Fino al trentacinquesimo anno del regno di Asa non ci furono guerre.

CAPITOLO 16

LA GUERRA CONTRO BAASA RE D'ISRAELE

(vedi 1 Re 15, 17-22)
1 Nel trentaseiesimo anno del regno di Asa re di Giuda, Baasa re d'Israele attaccò il territorio di Giuda. Fece fortificare la città di Rama, in modo di impedire il passaggio e le comunicazioni ad Asa.
2 Allora Asa prelevò oro e argento dal tesoro del tempio e della reggia e lo mandò al re degli Aramei, Ben-Adad, nella città di Damasco, insieme a questa proposta:
3 «Diventiamo alleati, com'erano alleati già i nostri padri. Ti mando oro e argento. Ti prego, rompi la tua alleanza con Baasa, re d'Israele, così dovrà interrompere la guerra».
4 Ben-Adad accettò la proposta del re Asa e mandò i comandanti del suo esercito ad attaccare le città d'Israele. Presero Ion, Dan, Abel-Maim e tutte le città con depositi commerciali del territorio di Neftali.
5 Quando fu informato dell'accaduto, Baasa smise di fortificare Rama e rinunziò all'impresa.
6 Allora Asa radunò tutti gli abitanti di Giuda perché andassero a Rama, a portar via le pietre e il legname usati da Baasa nei lavori di fortificazione. Con questi materiali il re Asa fece fortificare Gheba e Mizpa.

ASA E IL PROFETA CANANI

7 Dopo questi fatti il profeta Canani andò da Asa, re di Giuda, e gli disse: «Perché hai cercato appoggio presso il re degli Aramei e non presso il Signore tuo Dio? In questo modo l'esercito degli Aramei è sfuggito al tuo controllo.
8 Non ricordi quando Etiopi e Libici vennero con un esercito enorme, con un numero grandissimo di carri e cavalieri? Allora tu hai cercato appoggio presso il Signore ed egli li ha messi in tuo potere.
9 Il Signore, infatti, osserva tutto quel che accade nel mondo e sostiene quelli che gli rimangono fedeli con tutto il cuore. Questa volta hai agito da sciocco: perciò, d'ora in avanti, dovrai affrontare guerre».
10 Il re si adirò contro il profeta: la sua ira fu tale che lo fece mettere in prigione. Da allora Asa cominciò a opprimere anche altre persone.

LA FINE DEL REGNO DI ASA

(vedi 1 Re 15, 23-24)
11 Gli altri fatti della vita di Asa, dal principio alla fine, sono raccontati nel libro "I re di Giuda e d'Israele".
12 Nel trentanovesimo anno del suo regno, Asa fu colpito da una grave malattia ai piedi. Neppure in questa grave malattia egli cercò l'aiuto del Signore, preferì invece ricorrere solo ai medici.
13 Asa morì nel quarantunesimo anno di regno.
14 Lo seppellirono nella tomba che si era fatto scavare nella Città di Davide. Lo deposero su un giaciglio cosparso di vari profumi e di unguenti preparati con arte. Bruciarono in suo onore una grande quantità di profumi.

CAPITOLO 17

GIOSAFAT RE DI GIUDA

(vedi 1 Re 15, 24; 22, 41-45)
1 Dopo Asa regnò in Giuda suo figlio Giosafat il quale consolidò il suo dominio sul popolo d'Israele.
2 Egli mise soldati in tutte le città fortificate del territorio di Giuda e governatori in Giuda e nelle città che suo padre Asa aveva conquistato nella regione di Efraim.
3 Il Signore protesse Giosafat, perché egli seguì gli esempi che aveva dato Davide nella sua giovinezza e non si rivolse agli idoli di Baal.
4 Seguì in tutto il Dio di suo padre, osservò le sue leggi e non si comportò come gli Israeliti del nord.
5 Per questo il Signore consolidò il suo potere regale. Gli abitanti di Giuda fecero numerosi doni al re Giosafat ed egli divenne molto ricco e onorato.
6 La sua più grande aspirazione fu quella di seguire la volontà del Signore ed eliminare dal territorio di Giuda gli idoli della dea Asera e i santuari sulle colline.
7 Nei terzo anno del suo regno egli inviò alcuni suoi incaricati a istruire gli abitanti delle città di Giuda. Erano: Ben-Cail, Abdia, Zaccaria, Netaneel e Michea,
8 accompagnati dai leviti: Semaia, Natania, Zebadia, Asael, Semiraimot, Gionata, Adonia, Tobia e Tob-Adonia e dai sacerdoti Elisama e Ioram.
9 Essi presero con sé il libro della legge del Signore, passarono in ogni città del territorio di Giuda e istruirono gli abitanti.

LA POTENZA MILITARE DI GIOSAFAT

10 Tutti i regni confinanti con il regno di Giuda ebbero timore del Signore e nessuno aveva il coraggio di far guerra al re Giosafat.
11 Perfino i Filistei portarono a Giosafat molti doni e una grande quantità d'argento. Gli Arabi gli mandarono capi di bestiame: settemilasettecento arieti e altrettante capre.
12 La potenza di Giosafat cresceva sempre più. Nel territorio di Giuda egli costruì fortificazioni e città con depositi commerciali.
13 Aveva anche molti beni nelle varie città di Giuda. I suoi guerrieri scelti risiedevano a Gerusalemme.
14 Essi erano suddivisi secondo le famiglie d'origine. Per i soldati della tribù di Giuda il comandante era Adna, capo di trecentomila uomini.
15 Sotto di lui vi era Giovanni con duecentottantamila uomini
16 e, terzo nell'ordine, Amasia figlio di Zicri, che si era impegnato volontariamente al servizio del Signore, con duecentomila uomini.
17 Per la tribù di Beniamino il comandante era Eliada, capo di duecentomila uomini armati di scudo e arco.
18 Sotto di lui vi era Iozabad con centottantamila uomini pronti alla guerra.
19 Tutti questi erano al servizio del re, oltre a quelli che il re aveva distribuito nelle città fortificate in tutto il territorio di Giuda.

CAPITOLO 18

GIOSAFAT SI ALLEA CON ACAB RE D'ISRAELE

(vedi 1 Re 22, 1-4)
1 Giosafat divenne molto ricco e famoso e, con le nozze del figlio, s'imparentò con Acab re d'Israele.
2 Dopo alcuni anni Giosafat andò a trovare Acab a Samaria. Acab uccise per l'occasione molti buoi e molte pecore per festeggiare Giosafat e il suo seguito. Cercò poi di persuaderlo ad attaccare, insieme con lui, la città di Ramot di Galaad.
3 Gli propose:
- Vuoi allearti con me contro Ramot di Galaad?
- Conta pure su di me e sul mio esercito, - rispose Giosafat. - Combatterò con te.
4 Prima però, interroghiamo il Signore, oggi stesso.

I PROFETI DI CORTE PREDICONO LA VITTORIA
(vedi 1 Re 22, 5-12)
5 Il re Acab convocò i suoi profeti, quattrocento in tutto, e chiese loro:
- Possiamo attaccare Ramot di Galaad o io devo rinunziare?
- Va' pure all'attacco, - risposero i profeti. - Dio farà cadere la città in tuo potere.
6 Giosafat chiese:
- Non c'è un altro profeta del Signore che ci aiuti a interrogarlo?
7 Il re Acab rispose:
- Ce n'è ancora uno: è Michea figlio di ImIa. Lui può aiutarci a interrogare il Signore, però io lo detesto perché non mi annunzia mai niente di buono: sempre cose cattive!
- Tu, o re, non dovresti parlare così, - replicò Giosafat.
8 Allora il re Acab chiamò un ministro e gli ordinò di far venire al più presto Michea figlio di ImIa.
9 Intanto Acab, re d'Israele, e Giosafat, re di Giuda, con indosso i loro abiti regali, stavano seduti, ognuno su un trono, sullo spiazzo all'ingresso di Samaria. I profeti pronunziavano oracoli in loro presenza.
10 Uno di loro, Sedecia figlio di Chenaana, si era fatto un paio di corna di ferro e diceva: «Il Signore ha parlato e ha detto: Con queste schiaccerai gli Aramei».
11 Tutti i profeti dicevano la stessa cosa: «Attacca Ramot di Galaad! Ce la farai. Il Signore farà cadere in mano tua la città!».

IL PROFETA MICHEA PREDICE LA SCONFITTA

(vedi 1 Re 22, 13-28)
12 Nel frattempo, il messaggero che era andato a chiamare Michea, gli diceva:
- Tutti i profeti, a una sola voce, annunziano al re cose buone. Fa' anche tu come loro e fagli buone previsioni.
13 Michea rispose:
- Com'è vero che il Signore vive, dirò quel che il mio Dio mi farà dire.
14 Michea andò dal re e questi gli chiese: - Possiamo attaccare Ramot di Galaad o dobbiamo rinunziare?
Michea rispose:
- Certo, attaccate pure, ce la farete! Il Signore farà cadere la città in vostro potere!
15 Anche questa volta, ti scongiuro - disse il re Acab: - dimmi soltanto la verità quando parli in nome del Signore.
16 Allora Michea rispose:
- Ho visto il popolo d'Israele disperso sulle montagne, come un gregge senza pastore.
Il Signore ha detto:
«Questi uomini son senza guida; tornino in pace alle loro case!».
17 Acab disse a Giosafat:
- Te l'avevo detto: quest'uomo non mi annunzia mai niente di buono, ma solo cose cattive!
18 Michea riprese a parlare:
- Ascoltate la parola del Signore! Io l'ho visto seduto sul suo trono, con tutti i suoi servitori in piedi alla sua destra e alla sua sinistra.
19 A un certo punto ha chiesto loro: «Chi convincerà Acab re d'Israele ad andare a Ramot di Galaad, dove finirà ammazzato?». I servitori davano le risposte più varie,
20 finché uno spirito si è presentato al Signore e ha detto: «Lo convincerò io!». Il Signore gli ha chiesto come avrebbe fatto
21 e lui ha risposto: «Farò uscire menzogne dalla bocca dei profeti». «Va' pure, ingannalo così! Ci riuscirai», gli ha detto il Signore.
22 E Michea concluse:
- Il Signore ha fatto uscire menzogne dalla bocca dei profeti, ma in realtà ha deciso di farti finir male.
23 Sedecia figlio di Chenaana si avvicinò a Michea, gli diede uno schiaffo e gli disse:
- Da che parte lo spirito del Signore è uscito da me per parlare a te?
24 Lo vedrai il giorno che cercherai un nascondiglio di stanza in stanza, - rispose Michea.
25 Il re Acab ordinò:
- Arrestate Michea e consegnatelo ad Amon, governatore della città, e al principe Ioas.
26 Ordinate loro di rinchiuderlo in prigione e di tenerlo a pane e acqua, finché non tornerò sano e salvo dalla guerra!
27 Michea replicò:
- Se tornerai sano e salvo vorrà dire che non è stato il Signore a parlare per bocca mia!

ACAB, RE D'ISRAELE, MUORE IN COMBATTIMENTO

(vedi 1 Re 22, 29-35)
28 Il re d'Israele, Acab, e il re di Giuda, Giosafat, attaccarono Ramon di Galaad.
29 Acab disse a Giosafat: «Per combattere io mi travestirò ma tu tieni i tuoi abiti regali».
Il re Acab si travesti e andò a combattere.
30 Il re di Aram aveva ordinato ai capi dei suoi carri: «Voi cercate di colpire il re d'Israele e lasciate perdere tutti gli altri».
31 Quando i capi dei carri videro Giosafat, dissero: «Ecco là il re d'Israele!». E lo circondarono per attaccarlo. Giosafat si mise a gridare. In quel momento il Signore l'aiutò e Dio fece allontanare da lui quelli che lo aggredivano.
32 I capi dei carri si accorsero che non era lui il re d'Israele e si allontanarono.
33 Un soldato, però, tirò a caso con l'arco e una freccia colpì proprio Acab, infilandosi tra le piastre della sua corazza. «Sono ferito! -gridò Acab al suo cocchiere, - gira il carro e portami lontano dal campo di battaglia».
34 La battaglia infuriò per tutto il giorno e Acab, re d'Israele, dovette stare nel suo carro fino a sera, di fronte allo schieramento arameo. Al tramonto morì.

CAPITOLO 19
1 Giosafat, re di Giuda, tornò sano e salvo al suo palazzo in Gerusalemme.
2 Gli venne incontro il profeta Ieu, figlio di Canani, e gli disse:
«Giosafat, perché sei andato ad aiutare un malvagio? Come puoi essere amico di un nemico del Signore? Il Signore è in collera con te per quel che hai fatto.
3 Ma egli approva le altre cose buone che hai compiuto, quando hai eliminato dal paese gli idoli della dea Asera per seguire il Signore con ferma volontà».

LA RIFORMA GIURIDICO-RELIGIOSA DI GIOSAFAT

4 Giosafat, dopo essere rimasto un po' di tempo a Gerusalemme, visitò tutto il territorio, da Bersabea a sud fino alla regione montuosa di Efraim a nord, per ricondurre tutti gli abitanti al Signore, Dio dei loro padri.
5 Egli nominò giudici in tutte le città fortificate del territorio di Giuda, uno in ogni città.
6 Raccomandò loro:
«Fate bene attenzione a come dovete comportarvi: voi non avete solo un'autorità umana, ma giudicherete con l'autorità del Signore: egli stesso sarà con voi quando pronunzierete le vostre sentenze.
7 Abbiate grande rispetto del Signore e pensate a quel che fate: il Signore nostro Dio non tollera ingiustizie né parzialità né favoritismi per regali ricevuti».
8 Giosafat scelse anche a Gerusalemme alcuni uomini, tra i leviti, i sacerdoti e i capifamiglia degli Israeliti, perché giudicassero nel nome del Signore e risolvessero le contese tra gli abitanti di Gerusalemme.
9 Giosafat diede loro queste istruzioni:
«Voi dovete avere rispetto del Signore per giudicare secondo giustizia e onestà.
10 Potranno venire da voi i vostri fratelli Israeliti, provenienti da ogni città, e sottoporvi questioni di ogni genere: da un caso di omicidio a un problema sulla legge o su comandamenti, statuti e regolamenti. Voi dovete decidere come devono comportarsi per non rendersi colpevoli verso il Signore. Altrimenti la punizione del Signore colpirebbe voi e loro. Fate come vi ho detto per non diventare voi stessi colpevoli.
11 Per le questioni religiose sarete sotto il controllo del sommo sacerdote Amaria e, per quelle civili, sotto il controllo di Zebadia, figlio di Ismaele, governatore del territorio di Giuda. Avrete a disposizione come cancellieri i leviti. Mettetevi al lavoro con coraggio, e il Signore sarà vicino a chi si comporta bene».

CAPITOLO 20

GIOSAFAT CHIEDE AIUTO AL SIGNORE CONTRO I NEMICI

1 Dopo questi fatti, i Moabiti e gli Ammoniti, con rinforzi di Meuniti, attaccarono Giosafat.
2 Fu portata al re questa notizia:
«Un esercito enorme marcia contro di te. E' venuto dall'altra sponda del mar Morto, dal territorio di Edom. Ora si trova a Cazazon-Tamar, cioè a Engaddi».
3 Giosafat ebbe paura e decise di rivolgersi al Signore. Ordinò un digiuno in tutto il territorio di Giuda.
4 Gli abitanti si radunarono da tutte le città per chiedere aiuto al Signore, vennero a Gerusalemme da ogni località di Giuda
5 e si raccolsero in assemblea davanti al tempio. Giosafat si mise in piedi, in faccia al cortile nuovo del tempio,
6 e pregò così:
«Signore, Dio dei nostri padri, tu solo sei Dio in cielo. Tu solo domini su tutti i regni e i popoli. Tu sei forte e potente: nessuno può opporsi a te.
7 Tu, nostro Dio, hai cacciato gli antichi abitanti di questo paese per far posto a Israele tuo popolo e hai donato per sempre questa terra ai discendenti di Abramo, tuo amico.
8 Qui essi si sono stabiliti e qui hanno costruito il tempio a te consacrato. Infatti dicevano:
9 Se verrà una sciagura o il castigo di una guerra o la peste o la carestia, noi verremo davanti a te in questo tempio, perché qui tu manifesti la tua presenza, grideremo a te nella nostra disgrazia e tu ci ascolterai e ci salverai".
10 Ora siamo attaccati dagli Ammoniti, dai Moabiti e dagli Edomiti. Quando i nostri padri vennero dall'Egitto, tu non hai permesso loro di passare attraverso le terre di questi popoli. Gli Israeliti fecero un percorso più ampio e non li distrussero.
11 Ecco come ora ci ricompensano: vengono per scacciarci dalla nostra terra, quella che tu hai dato in possesso a noi.
12 O Dio nostro, se non intervieni contro di loro, non abbiamo forza sufficiente di fronte a questo esercito enorme che viene contro di noi. Non sappiamo che cosa fare: ci rivolgiamo a te!».
13 Tutti gli abitanti di Giuda stavano in preghiera davanti al Signore, comprese le donne con i loro figli e i bambini piccoli.

IL SIGNORE DÀ LA VITTORIA A GIOSAFAT

14 Mentre l'assemblea era riunita, lo spirito del Signore scese su Iacaziel, un levita del gruppo di Asaf, discendente da Zaccaria, Benaia, Ieiel, e Mattania.
15 Egli disse:
«Voi tutti, abitanti di Gerusalemme e di Giuda, e tu, re Giosafat, ascoltate quel che dice il Signore: "Non temete e non perdetevi di coraggio di fronte a questo immenso esercito: non sarete voi a combattere, ma Dio stesso.
16 Domani i vostri nemici avanzeranno per la salita di Ziz. Voi andrete loro incontro e li raggiungerete in fondo alla valle, di fronte al deserto di Ieruel.
17 Ma non toccherà a voi combatterli. Fermatevi là, schierati per l'attacco, e vedrete come il Signore vi salverà. Uomini di Gerusalemme e di Giuda, non temete e non perdetevi di coraggio: domani andate contro i vostri nemici e il Signore sarà con voi».
18 A queste parole Giosafat si gettò con la faccia a terra. Anche tutti gli abitanti di Gerusalemme e Giuda si inchinarono profondamente per adorare il Signore.
19 Poi i leviti dei gruppi di Keat e di Kore si alzarono per lodare ad alta voce il Signore Dio d'Israele.
20 Il mattino dopo l'esercito di Giuda si mosse verso la zona desertica di Tekoa. Prima della partenza, Giosafat parlò alle truppe:
«Uomini di Gerusalemme e di Giuda, ascoltatemi. Contate sulla forza del Signore vostro Dio e troverete forza. Fidatevi della parola dei suoi profeti e avrete successo».
21 Giosafat si mise d'accordo con le truppe e mandò davanti allo schieramento i cantori, vestiti con i paramenti sacri, perché lodassero il Signore con il canto:
«Lodate il Signore
perché eterno è il suo amore».
22 Nel momento stesso in cui i cantori iniziarono l'acclamazione di lode, il Signore sconvolse di sorpresa Ammoniti, Moabiti ed Edomiti che stavano marciando contro l'esercito di Giuda. Cominciarono a combattersi tra di loro.
23 Ammoniti e Moabiti si lanciarono contro gli Edomiti fino ad ucciderli e sterminarli tutti; quando gli Edomiti furono finiti, gli altri si misero a massacrarsi tra di loro.
24 Intanto gli uomini del regno di Giuda erano giunti sulla collina dalla quale si poteva vedere il deserto. Essi guardavano dove si trovava l'esercito nemico e non videro altro che cadaveri stesi a terra: non c'era nessun superstite.
25 Giosafat scese con il suo esercito a raccogliere il bottino. Presero molti animali da soma, viveri, vestiti e oggetti preziosi. Stettero là tre giorni a raccogliere bottino, ma era tanto abbondante che non poterono portar via tutto.
26 Il quarto giorno si radunarono nella valle di Beraca (la valle della Benedizione) per benedire il Signore. Per questo quella località fu chiamata così e ha ancor oggi questo nome.
27 Alla fine, Giosafat, alla testa dei soldati di Gerusalemme e di Giuda, tornò a Gerusalemme pieno di gioia. Il Signore aveva reso felici tutti, facendoli trionfare sui nemici.
28 Entrarono in città al suono delle trombe, delle arpe e delle cetre e si diressero al tempio.
29 Quando, nei regni stranieri, si seppe che il Signore aveva liberato Israele dai suoi nemici, tutta la terra ebbe timore di Dio.
30 Il regno di Giosafat fu tranquillo e Dio gli concesse pace su tutte le frontiere.

FINE DEL REGNO DI GIOSAFAT

(vedi 1 Re 22, 41-51)
31 Giosafat era diventato re di Giuda all'età di trentacinque anni. Regnò venticinque anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Azuba ed era figlia di Silchi.
32 Giosafat seguì la via tracciata da suo padre Asa e fece sempre la volontà del Signore.
33 Tuttavia i santuari sulle colline non furono eliminati e il popolo non fu sempre fedele al Dio dei suoi padri.
34 Gli altri fatti della vita di Giosafat, dal principio alla fine, sono raccontati nella "Storia di Ieu figlio di Canani", che fa parte del libro "I re d'Israele".
35 Giosafat fece anche un accordo con Acazia re d'Israele, un re malvagio.
36 L'accordo riguardava la costruzione di navi d'alto mare. Le navi furono costruite a Ezion-Gheber.
37 Ma il profeta Eliezer figlio di Dodava, del villaggio di Maresa, disse a Giosafat: «Tu hai voluto fare un accordo con Acazia, ma il Signore manderà a vuoto i tuoi progetti» Infatti le navi si sfasciarono e non poterono prendere il mare.

CAPITOLO 21

IL REGNO DI IORAM

(vedi 2 Re 8, 16-24)
1 Alla sua morte Giosafat fu sepolto nella Città di Davide, accanto ai suoi antenati. Dopo di lui regnò suo figlio Ioram.
2 Gli altri figli di Giosafat, re del popolo d'Israele e fratelli di Ioram erano: Azaria, Iechiel, Zaccaria, Azariau, Michele e Sefatia.
3 Giosafat aveva destinato il regno a Ioram perché era il primogenito. Agli altri figli aveva dato ricchi doni in oro, argento e oggetti preziosi e aveva affidato loro le città fortificate del territorio di Giuda.
4 Ma Ioram, dopo aver ereditato il regno di suo padre e consolidato il suo potere, fece uccidere tutti i suoi fratelli e anche alcuni capi del popolo.
5 Ioram diventò re a trentadue anni e regnò a Gerusalemme otto anni.
6 Sua moglie era figlia di Acab; per questo egli si comportò alla maniera dei re d'Israele e della famiglia di Acab e andò contro la volontà del Signore.
7 Ma il Signore non volle distruggere la famiglia di Davide a causa dell'impegno che aveva preso con Davide, quando gli aveva promesso di non estinguere mai la sua dinastia.
8 Durante il regno di Ioram gli Edomiti si ribellarono al regno di Giuda e si scelsero un loro re.
9 Ioram attraversò allora la frontiera con tutti i suoi ufficiali e i carri da guerra. Attaccò di notte e fu accerchiato, ma riuscì a sconfiggere l'esercito degli Edomiti e i comandanti dei loro carri.
10 Tuttavia Edom è rimasto ribelle al dominio di Giuda fino a oggi. In quel tempo anche gli abitanti di Libna si ribellarono a Ioram. Tutto questo avvenne perché Ioram si era allontanato dal Signore, Dio dei suoi padri.
11 Ioram fece anche costruire santuari sulle colline del territorio di Giuda; così spinse gli abitanti di Gerusalemme e Giuda a tradire il Signore.
12 Il profeta Elia gli mandò una lettera che diceva: «Il Signore, Dio di Davide tuo padre, ti manda questo avvertimento: Tu non hai seguito la condotta di tuo padre Giosafat né di tuo nonno Asa, re di Giuda.
13 Hai agito come i re d'Israele, hai spinto anche gli abitanti di Gerusalemme e Giuda a tradire il Signore, come al nord ha fatto la famiglia di Acab. Per di più hai fatto uccidere i tuoi fratelli, persone della tua famiglia che erano migliori di te.
14 Per tutto questo il Signore manderà un castigo molto duro sul tuo popolo, i tuoi figli, le tue mogli e i tuoi beni.
15 Tu sarai colpito da molte malattie: una ti prenderà il ventre e peggiorerà sempre, giorno dopo giorno, fino a quando gli intestini usciranno dal tuo corpo».
16 Il Signore spinse contro Ioram i Filistei e gruppi di Arabi vicini agli Etiopi.
17 Essi invasero il regno di Giuda e portarono via tutti i beni che si trovavano nella reggia, comprese le donne e i figli del re. Lasciarono solo il figlio più piccolo di Ioram, di nome Acazia.
18 In seguito il Signore colpì il re con una malattia incurabile al ventre.
19 Il male peggiorò giorno dopo giorno. Passati quasi due anni, gli intestini uscirono dal suo ventre e il re morì tra atroci dolori. Al suo funerale il popolo non bruciò tanti profumi in suo onore quanti ne aveva bruciati per i suoi padri.
20 Ioram era diventato re a trentadue anni e regnò a Gerusalemme otto anni. Quando morì, fu sepolto nella Città di Davide, ma non nella tomba dei re. Nessuno lo rimpianse.

CAPITOLO 22

IL REGNO DI ACAZIA

(vedi 2 Re 8, 25-29; 9, 27-29)
1 Poiché i figli maggiori di Ioram erano stati tutti uccisi da una banda penetrata nell'accampamento insieme agli Arabi, gli abitanti di Gerusalemme proclamarono re il figlio minore di Ioram, che si chiamava Acazia.
2 Egli divenne re a vent'anni e regnò a Gerusalemme un anno. Sua madre, Atalia, era discendente del re d'Israele, Omri.
3 Anch'egli agì come la famiglia di Acab, perché sua madre era la sua consigliera e lo spingeva al male.
4 Dopo la morte del padre, Acazia, per sua disgrazia, prese come consiglieri i suoi parenti appartenenti alla famiglia di Acab e così andò contro la volontà del Signore.
5 Proprio per loro consiglio, andò insieme con Ioram figlio di Acab, re d'Israele, a combattere Cazael re di Aram. La battaglia si svolse a Ramot di Galaad. Ioram fu ferito dagli Aramei
6 e si ritirò nella città di Izreel per curarsi delle ferite ricevute a Rama combattendo contro Cazael re degli Aramei. Poiché le ferite di Ioram figlio di Acab, re d'Israele, erano gravi, Acazia figlio di Ioram, re di Giuda, andò a trovarlo a Izreel.
7 Dio si servì di questa visita a Ioram per la rovina di Acazia. Infatti, mentre si trovava con Ioram, dovette affrontare Ieu figlio di Nimsi, l'uomo che il Signore aveva scelto per annientare la famiglia di Acab.
8 Ieu, mentre faceva giustizia della famiglia di Acab, trovò là anche alcuni capi del regno di Giuda e i parenti di Acazia che facevano parte del suo seguito: li uccise tutti.
9 Acazia, intanto, si era nascosto nella città di Samaria. Ieu lo fece cercare. Lo presero e lo portarono davanti a Ieu che lo uccise. Il suo cadavere ebbe una sepoltura per riguardo a Giosafat, suo padre, che aveva sempre seguito in tutto il Signore con sincerità. Nella famiglia di Acazia non restò nessuno in grado di fare il re.

LA REGINA ATALIA PRENDE IL POTERE

(vedi 2 Re 11, 1-3)
10 Atalia, la madre di Acazia, quando seppe che suo figlio era morto, decise di eliminare tutti i componenti della famiglia reale di Giuda.
11 Ma Iosabeat, figlia del re Ioram, sorella di Acazia e moglie del sacerdote Ioiada, riuscì a portar via il piccolo Ioas, figlio di Acazia. Lo sottrasse al gruppo dei principi condannati a morte, lo prese e lo nascose, insieme con la balia, nella stanza dei letti. Così lo nascose ad Atalia e gli salvò la vita.
12 Il piccolo Ioas rimase nascosto con le due donne nel tempio per sei anni. Intanto Atalia regnava nel paese.

CAPITOLO 23

IOAS E' CONSACRATO RE

(vedi 2 Re 11, 4-20)
1 Nel settimo anno il sacerdote Ioiada prese una decisione coraggiosa. Fece un patto con cinque comandanti di unità militari di cento uomini. Erano: Azaria figlio di Ierocam, Ismaele figlio di Giovanni, Azaria figlio di Obed, Maaseia figlio di Adaia ed Elisafat figlio di Zicri.
2 Essi percorsero il regno di Giuda e radunarono da tutte le città i leviti e i capi delle famiglie d'Israele. Insieme andarono a Gerusalemme.
3 Si radunarono in assemblea nel tempio e si impegnarono a sostenere il re. Ioiada disse loro: «Ecco l'erede al trono. Lui deve regnare, perché il Signore ha promesso il regno ai discendenti di Davide.
4 Agirete divisi in tre gruppi. I sacerdoti e i leviti che faranno servizio di sabato staranno di guardia agli ingressi del tempio,
5 un altro gruppo alla reggia e l'ultimo alla porta di Iseod. Il popolo si radunerà nei cortili del tempio.
6 Nessuno deve entrare nel tempio, tranne i sacerdoti e i leviti di turno. Essi possono entrare perché sono consacrati, ma il popolo deve rispettare la proibizione data dal Signore.
7 I leviti, con la spada in pugno, faranno cerchio intorno al re e lo seguiranno in ogni suo movimento. Chiunque tenterà di entrare nel tempio dovrà essere ucciso».
8 I leviti e tutto il popolo fecero come aveva ordinato il sacerdote Ioiada. Ogni comandante radunò i suoi uomini: sia quelli che finivano il turno sia quelli che cominciavano il nuovo, perché Ioiada aveva sospeso il congedo a chi finiva il servizio in quel sabato.
9 A ogni comandante di cento uomini il sacerdote Ioiada consegnò le lance e gli scudi grandi e piccoli, che erano custoditi nel tempio ed erano appartenuti a Davide.
10 Per proteggere l'erede al trono, dispose gli uomini da un angolo all'altro del tempio e intorno all'altare, ognuno con la lancia in mano.
11 Allora Ioiada fece venire Ioas, l'erede al trono, gli consegnò la corona e il documento con la legge dell'alleanza e Ioas fu proclamato re. Ioiada e i suoi figli lo consacrarono con l'unzione e un grido si levò: «Viva il re!».
12 Atalia udì le voci della gente che accorreva ad acclamare il re e raggiunse la folla al tempio.
13 Si accorse che, presso la colonna all'entrata del tempio, stava Ioas. Attorno a lui c'erano i comandanti e i trombettieri. Tutto il popolo manifestava la sua gioia mentre le trombe suonavano. I cantori, con i loro strumenti, guidavano le acclamazioni. Atalia, indignata, si strappò i vestiti e gridò: «E' un tradimento!».
14 Il sacerdote Ioiada non volle che Atalia fosse uccisa nel tempio. Chiamò i comandanti del servizio di guardia e ordinò: «Fate cerchio attorno a lei e portatela fuori del tempio: se qualcuno tenta di seguirla sarà condannato a morte!».
15 Le guardie la trascinarono verso la reggia e, sulla soglia della porta dei Cavalli, la uccisero.

LA RIFORMA DI IOIADA

(vedi 2 Re 11, 17-20)
16 Ioiada fece prendere al re e al popolo un solenne impegno: dovevano essere veramente il popolo del Signore.
17 Poi tutti andarono al santuario del dio Baal. Lo demolirono, fecero a pezzi gli altari e le statue; uccisero Mattan, il sacerdote di Baal, davanti all'altare.
18 Ioiada affidò ai sacerdoti leviti la custodia del tempio. A suo tempo, infatti, Davide li aveva suddivisi in gruppi per offrire nel tempio sacrifici completi, come è scritto nella legge di Mosè, e per accompagnare le celebrazioni con canti di gioia.
19 A guardia delle porte del tempio mise i portinai: non dovevano lasciar entrare nessuno che fosse in qualche modo impuro.
20 Ioiada, insieme con i comandanti militari, i capi, le autorità del popolo e tutta la gente, accompagnò in processione il re, attraverso la porta superiore, dal tempio fino alla reggia, e il re fu insediato sul suo trono.
21 Tutti erano pieni di gioia e, ora che Atalia era stata uccisa, la città fu in pace.

CAPITOLO 24

IOAS FA RESTAURARE IL TEMPIO

(vedi 2 Re 12, 1-17)
1 Ioas divenne re all'età di sette anni e regnò a Gerusalemme per quarant'anni. Sua madre si chiamava Sibia e veniva da Bersabea.
2 Finché visse il sacerdote Ioiada, Ioas ubbidì alla volontà del Signore.
3 Ioiada gli fece sposare due mogli e così ebbe figli e figlie.
4 Ioas decise di restaurare il tempio.
5 Radunò i sacerdoti e i leviti e disse loro: «Andate nelle città del regno di Giuda e fatevi dare da tutto Israele denaro per il tempio. Lo userete per le riparazioni annuali. Fate presto!». Ma i leviti presero la cosa con calma.
6 Allora il re convocò Ioiada, loro capo, e gli disse: «Perché non hai imposto ai leviti di riscuotere il denaro a Gerusalemme e in tutto il regno? Questa è la tassa che Mosè, servo del Signore, e l'assemblea degli Israeliti istituirono allora a favore della tenda dove erano custoditi gli insegnamenti del Signore.
7 Sai che Atalia, quella perfida donna, e i suoi seguaci hanno lasciato andare in rovina il tempio. Anzi hanno adoperato i suoi oggetti sacri per il culto del dio Baal».
8 Il re ordinò di fabbricare una cassa e di metterla davanti al tempio, vicino all'ingresso.
9 Poi diffuse a Gerusalemme e nel territorio di Giuda l'ordine di dare l'offerta per il Signore, quella che Mosè, servo di Dio, aveva imposto nel deserto agli Israeliti.
10 Tutti, autorità e popolo, furono contenti di deporre il loro contributo nella cassa, che presto fu piena.
11 Quando i leviti, incaricati dal re, ispezionarono la cassa, vi trovarono grande quantità di denaro. Allora vennero il segretario del re e il rappresentante del sommo sacerdote, vuotarono la cassa e la fecero rimettere al suo posto. Da allora fecero così ogni giorno e si raccolse molto denaro.
12 Il re e Ioiada affidarono il denaro ai responsabili dei lavori per il tempio. Essi incaricarono tagliapietre, carpentieri e specialisti nel lavorare ferro e bronzo di restaurare e consolidare il tempio.
13 I lavoratori si misero all'opera e con abilità risanarono l'edificio: il tempio fu restaurato e riportato alla sua primitiva solidità.
14 Quando i lavori furono completati, il denaro avanzato fu consegnato al re e a Ioiada. Con esso si fabbricarono vari oggetti per il culto del tempio e per i sacrifici, vasi e recipienti d'oro e d'argento.

IOAS DIVENTA INFEDELE A DIO

Durante la vita del sacerdote Ioiada, l'offerta dei sacrifici completi si svolse nel tempio con regolarità.
15 Dopo una lunga vecchiaia, Ioiada morì all'età di centotrent'anni.
16 Fu sepolto nella Città di Davide, accanto alle tombe dei re, perché aveva dedicato la sua vita a Dio e al tempio per il bene del popolo d'Israele.
17 Dopo la morte del sacerdote Ioiada, persone influenti nel regno di Giuda andarono a rendere omaggio a Ioas. Il re cominciò a dar loro ascolto.
18 Ben presto gli Israeliti non andarono più al tempio del Signore, Dio dei loro padri. Cominciarono a seguire il culto degli idoli e dei pali sacri di Asera. Questa colpa di Gerusalemme e del regno di Giuda non rimase senza punizione.
19 Il Signore mandò profeti per far tornare a sé gli Israeliti. I profeti predicarono, ma nessuno li ascoltò.
20 Lo spirito di Dio s'impadronì del sacerdote Zaccaria figlio di Ioiada. Egli affrontò il popolo e disse: «Ascoltate quel che Dio, il Signore, vi dice: Perché disubbidite ai miei comandamenti? Finirete male. Avete abbandonato me e io abbandonerò voi!».
21 Ma tutti si unirono contro di lui e, per ordine del re, lo uccisero a sassate nel cortile del tempio.
22 Con questo assassinio il re Ioas mostrava di aver dimenticato il bene ricevuto da Ioiada, il padre di Zaccaria. Prima di morire Zaccaria gridò: «Tu, Signore, guarda e giudica!».

FINE DEL REGNO DI IOAS

(vedi 2 Re 12, 18-22)
23 Nella primavera seguente, l'esercito degli Aramei marciò contro Ioas. I soldati invasero il regno di Giuda e attaccarono Gerusalemme. Uccisero tutti i capi del popolo e mandarono al re di Damasco un grande bottino.
24 L'esercito degli Aramei era piccolo, ma il Signore abbandonò in suo potere il grande esercito degli abitanti di Giuda, perché essi avevano abbandonato il Dio dei loro padri. Così Ioas ricevette la giusta punizione.
25 Quando gli Aramei se ne andarono, Ioas era gravemente ferito. Allora, per vendicare il figlio del sacerdote Ioiada, i ministri fecero una congiura contro Ioas. Lo uccisero nel suo letto. Ioas fu sepolto nella Città di Davide, ma non nella tomba dei re.
26 I ministri che avevano congiurato contro di lui furono Zabad figlio di una donna della regione di Ammon di nome Simeat, e Iozabad, figlio di una donna della regione di Moab di nome Simrit.
27 L'elenco dei figli di Ioas, le profezie contro di lui e il resoconto sul restauro del tempio sono scritti nel "Commento al libro dei Re". Dopo di lui regnò suo figlio Amazia.

CAPITOLO 25

IL REGNO DI AMAZIA

(vedi 2 Re 14, 1-7)
1 Amazia divenne re all'età di venticinque anni e regnò a Gerusalemme ventinove anni. Sua madre si chiamava loaddan ed era di Gerusalemme.
2 Egli ubbidì alla volontà del Signore, ma senza convinzione.
3 Quando il suo potere si fu consolidato fece uccidere i ministri che avevano assassinato suo padre.
4 Ma non fece uccidere i loro figli, perché nella legge contenuta nel libro di Mosè è scritto questo comando del Signore: «I genitori non possono essere condannati per i delitti commessi dai figli, né i figli per i delitti dei genitori: una persona può essere punita con la morte solo per le sue colpe».

AMAZIA COMBATTE CONTRO GLI EDOMITI

5 Il re Amazia organizzò gli uomini delle tribù di Giuda e Beniamino secondo le loro famiglie. Formò unità militari di mille e di cento soldati, ognuna con il suo comandante. Fece il censimento degli uomini al di sopra dei vent'anni: risultarono trecentomila uomini in grado di combattere con lancia e scudo.
6 Oltre a questi egli arruolò centomila mercenari che abitavano nel regno del nord. Gli costarono circa tremilacinquecento chili d'argento.
7 Ma un profeta andò da lui e gli disse:
- Non prendere con te questi mercenari del regno d'Israele, perché il Signore non è con discendenti di Efraim, egli è contro quel regno.
8 Tu pensi, con l'aiuto di questi, di essere il più forte in battaglia, ma è il Signore che dà la vittoria o la sconfitta. Questa volta egli ti farà cadere davanti al nemico.
9 Amazia replicò al profeta:
- E che ne sarà dei chili d'argento che ho pagato per i mercenari d'Israele?
Rispose il profeta:
- Il Signore può farti riavere molto di più!
10 Allora Amazia rimandò indietro i mercenari d'Israele. Essi tornarono al loro paese pieni di collera contro il regno di Giuda.
11 Poi Amazia, con coraggio, condusse il suo esercito nella valle del Sale contro gli Edomiti e, in battaglia, ne uccise diecimila.
12 I suoi soldati catturarono altri diecimila Edomiti, li condussero in cima a una roccia e li buttarono giù: tutti morirono sfracellati.
13 Intanto quei soldati d'Israele che Amazia aveva rimandato a casa assalirono le città del regno di Giuda situate tra Samaria e Bet-Oron. Uccisero tremila persone e s'impadronirono di un enorme bottino.

AMAZIA IN GUERRA CON IL REGNO D'ISRAELE

(vedi 2 Re 14, 8-14)
14 Amazia, di ritorno dalla vittoriosa campagna contro gli Edomiti, portò con sé alcuni idoli di quel popolo discendente da Seir. Li considerò come suoi dèi, si mise ad adorarli e a bruciare incenso in loro onore.
15 Il Signore si sdegnò contro Amazia e gli mandò un profeta a dirgli:
- Perché ti rivolgi a queste divinità? Non hanno neppure difeso gli Edomiti dal tuo assalto!
16 Amazia lo interruppe:
- Chi ti ha nominato mio consigliere? Taci o farai una brutta fine!
Il profeta tagliò corto:
- Poiché non hai ascoltato il mio consiglio, io so che per quel che hai fatto Dio ha già deciso la tua fine.
17 Ma il re Amazia seguì altri consiglieri. Mandò messaggeri al re d'Israele per dichiarargli guerra. A quel tempo il re d'Israele era Ioas, figlio di Ioacaz e nipote di Ieu.
18 Il re d'Israele mandò al re di Giuda questa risposta: «C'era una volta, sui monti del Libano, un cespuglio spinoso. Un giorno ebbe la pretesa di chiedere in moglie per suo figlio la figlia di un grande cedro del Libano. Ma venne una bestia selvatica del Libano e calpestò il cespuglio.
19 Tu, Amazia, ti vanti di aver sconfitto gli Edomiti e credi di essere molto potente. Ma è meglio per te rimanere a casa tua. Perché vuoi impegnarti in una guerra che sarà un disastro per te e per il tuo regno?».
20 Amazia non ascoltò l'avvertimento del re Ioas. In realtà Dio lo aveva abbandonato perché aveva seguito gli idoli degli Edomiti.
21 Ioas re d'Israele si mise in marcia e affrontò Amazia re di Giuda nel territorio di quest'ultimo, presso Bet-Semes.
22 L'esercito di Giuda fu sconfitto da quello d'Israele e i soldati fuggirono ognuno verso casa sua.
23 A Bet-Semes Ioas re d'Israele fece prigioniero Amazia re di Giuda e lo portò con sé a Gerusalemme. Qui demolì circa duecento metri delle mura della città, dalla porta di Efraim alla porta dell'Angolo.
24 Ioas portò via tutto l'oro, l'argento e gli oggetti che trovò nel tempio, custoditi da Obed-Edom. Prese anche il tesoro della reggia e alcuni ostaggi. Poi ritornò nella sua capitale, Samaria.

FINE DEL REGNO DI AMAZIA

(vedi 2 Re 14, 15-20)
25 Dopo la morte del re d'Israele, Ioas, Amazia re di Giuda visse altri quindici anni.
26 Gli altri fatti della vita di Amazia sono tutti raccontati nel libro "I re di Giuda e d'Israele".
27 Fin da quando Amazia cominciò ad allontanarsi dal Signore, a Gerusalemme alcuni organizzarono un complotto contro di lui. Alla fine egli fuggì a Lachis, fu inseguito e, in quella città, fu ucciso.
28 Il suo cadavere fu caricato su un cavallo e sepolto in una città di Giuda.

CAPITOLO 26
IL REGNO DI OZIA
(vedi 2 Re 14, 21-22; 15, 1-3)
1 All'età di sedici anni, Ozia figlio di Amazia, fu fatto re dal popolo del regno di Giuda, come successore di suo padre.
2 Fu lui, dopo la morte del padre, a riconquistare e ricostruire la città di Elat.
3 Ozia, che aveva sedici anni quando fu nominato re, regnò a Gerusalemme per cinquantadue anni. Sua madre si chiamava Iecolia ed era di Gerusalemme.
4 Ozia fece la volontà del Signore come suo padre Amazia.
5 Infatti, finché visse Zaccaria, un uomo che capiva le visioni mandate da Dio, Ozia seguì in tutto il Signore e il Signore gli diede successo.
6 Ozia organizzò una guerra contro i Filistei e distrusse le mura delle città di Gat, Iabne e Asdod. Costruì fortezze nei dintorni di Asdod e nella regione dei Filistei.
7 Dio lo aiutò a vincere i Filistei, gli Arabi che vivevano a Gur-Baal e i Meuniti.
8 Questi ultimi pagarono un tributo a Ozia. Ozia divenne così potente che la sua fama si diffuse fino ai confini dell'Egitto.
9 A Gerusalemme costruì torri fortificate sulla porta dell'Angolo, sulla porta della Valle e sull'Angolo.
10 Fece anche costruire torri di guardia e scavare molte cisterne per l'acqua in zone desertiche, perché possedeva molto bestiame. Aveva contadini nella pianura e sull'altipiano e vignaioli in montagna e in collina. Egli si interessava molto dell'agricoltura.
11 Ozia disponeva di un esercito sempre pronto a uscire in battaglia. Era diviso in squadroni, secondo le liste preparate dal segretario Ieiel e dal segretario Maaseia. L'esercito era comandato da Anania, ufficiale del re,
12 e da duemilaseicento capifamiglia.
13 I soldati ai loro ordini erano trecentosettemilacinquecento. Costituivano un esercito forte, pronto a combattere contro i nemici del re.
14 Ozia fornì questo esercito di scudi, lance, elmi, corazze, archi e pietre per le fionde.
15 A Gerusalemme fece piazzare sulle torri e sugli angoli delle mura macchine per lanciare frecce o grosse pietre. Le aveva inventate un esperto. Ozia ricevette molti aiuti e divenne così potente che la sua fama giunse lontano.

OZIA E' PUNITO PER IL SUO ORGOGLIO

16 Ozia si esaltò per il suo potere e finì con rovinarsi. Non rispettò più il Signore suo Dio. Una volta osò perfino entrare nella sala principale del tempio per bruciare l'incenso sull'altare dei profumi.
17 Il sacerdote Azaria lo seguì con altri ottanta coraggiosi sacerdoti del Signore.
18 Si schierarono davanti al re e gli dissero:
«Non tocca a te, Ozia, bruciare l'incenso in onore del Signore. Possono farlo solo i sacerdoti, discendenti da Aronne, consacrati per questo. Esci da questo luogo santo! Stai commettendo un abuso che ti priverà della protezione di Dio, il Signore».
19 Ozia stava presso l'altare dei profumi e aveva in mano l'incensiere per compiere il rito. Si adirò violentemente contro i sacerdoti, ma subito gli spuntò sulla fronte il segno di un terribile malattia.
20 Il sommo sacerdote Azaria e gli altri sacerdoti lo guardarono e videro segno della malattia sulla fronte. Subito lo mandarono via dal tempio ed egli stesso si affrettò ad andarsene perché capì di essere stato colpito dal Signore.

FINE DEL REGNO DI OZIA

(vedi 2 Re 15, 32-38)
21 Il re Ozia rimase malato tutta la vita. Dovette vivere isolato da tutti e non poté più andare al tempio. Suo figlio Iotam era a capo della reggia e governava il paese.
22 Gli altri fatti della vita di Ozia sono raccontati dal profeta Isaia figlio di Amoz.
23 Quando morì, Ozia non fu sepolto nella tomba dei re, ma lì vicino, perché tutti sapevano da quale male era stato colpito. Dopo di lui regnò suo figlio Iotam.

CAPITOLO 27

IL REGNO DI IOTAM

(vedi 2 Re 15, 32-38)
1 Iotam divenne re a venticinque anni regnò a Gerusalemme sedici anni. Sua madre si chiamava Ierusa ed era figlia di Zadok.
2 Egli fece la volontà del Signore come suo padre Ozia, però non frequentò il tempio, e il popolo continuò a peggiorare nella sua condotta.
3 Iotam restaurò la porta superiore del tempio e fece fare molti lavori sulle mura nel quartiere della città chiamato Ofel.
4 Nel territorio di Giuda fece costruire alcune città sui monti e torri e fortini nei boschi.
5 Combattè contro il re degli Ammoniti e lo vinse. In quell'anno e nei due seguenti gli Ammoniti pagarono un forte tributo: quasi trentacinque quintali d'argento, tremila tonnellate di grano e altrettante d'orzo.
6 Iotam rafforzò il suo potere, perché seguì fedelmente il Signore suo Dio.
7 Gli altri fatti della vita di Iotam, le sue guerre e le sue opere, sono raccontate nel libro "I re di Giuda e d'Israele".
8 Era diventato re a venticinque anni e regnò a Gerusalemme sedici anni.
9 Quando morì fu sepolto nella Città di Davide. Al suo posto regnò suo figlio Acaz.

CAPITOLO 28

IL REGNO DI ACAZ

(vedi 2 Re 16, 1-4)
1 Acaz divenne re all'età di vent'anni e regnò a Gerusalemme sedici anni. A differenza del suo antenato Davide, egli andò contro la volontà del Signore.
2 Si comportò come i re del regno d'Israele: fece perfino statue per onorare il dio Baal.
3 Non solo bruciò incenso agli idoli nella valle di Benlnnom, ma bruciò in sacrificio anche i suoi figli. Seguì le pratiche vergognose di quelle popolazioni che il Signore aveva privato delle loro terre per far posto agli Israeliti.
4 Offriva sacrifici e bruciava incenso nei santuari sulle colline, sulle alture e sotto i grandi alberi sacri.

ACAZ VIENE SCONFITTO

(vedi 2 Re 16, 5)
5 Il Signore suo Dio abbandonò Acaz in potere del re degli Aramei. Essi lo sconfissero e condussero a Damasco un gran numero di prigionieri. Acaz fu gravemente sconfitto anche dal re d'Israele,
6 Pekach figlio di Romelia. In un sol giorno Pekach uccise centoventimila soldati del regno di Giuda, tutti buoni combattenti. Questo avvenne perché avevano abbandonato il Signore, Dio dei loro padri.
7 Un combattente del regno d'Israele, di nome Zicri, uccise Maaseia, figlio del re Acaz, il maggiordomo Azrikam ed Elkana, braccio destro del re.
8 Inoltre i soldati d'Israele fecero prigionieri molti loro fratelli: donne con figli e figlie, duecentomila persone. S'impadronirono anche di un grande bottino e trasportarono tutto a Samaria.

GLI ISRAELITI DEL NORD TRATTANO BENE I PRIGIONIERI
9 A Samaria viveva un profeta del Signore di nome Oded. Egli andò incontro ai soldati che entravano a Samaria e disse loro:
«Il Signore, Dio dei vostri padri, vi ha dato la vittoria sugli uomini del regno di Giuda perché era indignato contro di loro. Ma l'eco della crudeltà con cui li avete colpiti è giunta fino al cielo.
10 Per di più, ora volete tenere come schiavi questi uomini e queste donne che avete preso a Gerusalemme e nel territorio di Giuda. Se fate così diventerete anche voi colpevoli davanti al Signore vostro Dio.
11 Ascoltatemi: lasciate liberi questi vostri fratelli che avete preso prigionieri, altrimenti il Signore si sdegnerà anche contro di voi».
12 Anche alcune autorità del regno d'Israele disapprovarono il comportamento di quei soldati. Erano: Azaria figlio di Giovanni, Berechia figlio di Mesillemot, Ezechia figlio di Sallum e Amasa figlio di Caldai.
13 Essi dissero: «Non portate qui questi prigionieri. Noi siamo già in colpa di fronte al Signore e questo atto aggraverebbe il nostro peccato. Le nostre colpe sono già troppe e il Signore è già molto adirato con noi del regno d'Israele».
14 I soldati allora affidarono i prigionieri e il bottino all'assemblea e ai suoi capi.
15 Alcuni uomini furono personalmente incaricati di occuparsi dei prigionieri. Presero dal bottino vestiti e calzature e li diedero a quelli che ne avevano bisogno; portarono a tutti da mangiare e da bere e medicarono i feriti. Caricarono su asini quelli che non erano in grado di camminare; poi condussero tutti nel regno di Giuda a Gerico, la città delle Palme. E tornarono a Samaria.

ACAZ CHIEDE AIUTO ALL'ASSIRIA

(vedi 2 Re 16, 7-20)
16 In quel tempo il re Acaz chiese aiuti al re d'Assiria, perché
17 gli Edomiti avevano invaso di nuovo il regno di Giuda e avevano preso molti prigionieri.
18 Inoltre i Filistei avevano invaso le località della regione della Sefela e del deserto del Negheb appartenenti al regno di Giuda. Avevano occupato le città di Bet-Semes, Aialon, Ghederot e quelle di Soco, Timma e Ghimzo con i villaggi vicini.
19 Il Signore colpiva con queste sconfitte il regno di Giuda, perché Acaz, il re, aveva lasciato che l'infedeltà si diffondesse nel regno e lui stesso aveva abbandonato il Signore.
20 Il re d'Assiria, Tilgat-Pilneser, venne, ma, invece di aiutare Acaz, lo oppresse duramente.
21 Infatti Acaz fu costretto a consegnargli le ricchezze del tempio, della reggia e dei prìncipi. E non ottenne nessun aiuto.

LE COLPE DI ACAZ

22 Anche nei momenti più difficili, Acaz continuava a trascurare il Signore.
23 Una volta fu sconfitto dal re di Damasco e offrì un sacrificio agli dèi di quella città, perché diceva: «Dato che quegli dèi aiutano i loro fedeli, offrirò anch'io un sacrificio ed essi mi aiuteranno». Ma questo fatto provocò la rovina sua e di tutto Israele.
24 Acaz prese anche gli arredi sacri del tempio e li fece distruggere; poi ordinò di chiudere il tempio e di costruire altari in ogni angolo di Gerusalemme.
25 Anche in tutte le altre città fece costruire altari per bruciare incenso in onore di divinità straniere. Così provocò lo sdegno del Signore, Dio dei suoi padri.
26 Tutti gli altri fatti della vita di Acaz sono raccontati nel libro "I re di Giuda e d'Israele".
27 Quando morì, Acaz fu sepolto a Gerusalemme, ma non nella tomba dei re. Dopo di lui regnò suo figlio Ezechia.

CAPITOLO 29

IL REGNO DI EZECHIA

(vedi 2 Re 18, 1-4)
1 Ezechia divenne re all'età di venticinque anni e regnò a Gerusalemme ventinove anni. Sua madre era Abia figlia di Zaccaria.
2 Egli fece la volontà del Signore come il suo antenato Davide.

EZECHIA PURIFICA E RIAPRE IL TEMPIO

3 Nel primo anno del suo regno, proprio nel primo mese, Ezechia fece restaurare e riaprire le porte del tempio.
4 Radunò i sacerdoti e i leviti nella piazza orientale
5 e parlò loro così:
«Leviti, ascoltatemi. Dovete prima purificare voi stessi e poi il tempio del Signore, Dio dei vostri padri. Eliminate tutto quel che contrasta con la santità del tempio.
6 I nostri padri infatti, hanno trascurato il Signore nostro Dio e sono andati contro la sua volontà. Hanno abbandonato il Signore e hanno voltato le spalle alla sua dimora.
7 Hanno chiuso le porte del tempio, hanno lasciato spegnere la lampada, hanno smesso di offrire l'incenso e i sacrifici nel santuario del nostro Dio.
8 Per questo il Signore si è indignato contro Gerusalemme il regno di Giuda: ci ha messi in uno stato di paura, di umiliazione e di disprezzo, come potete vedere con i vostri occhi.
9 I nostri padri sono morti in guerra, le nostre donne e i nostri figli sono stati fatti prigionieri.
10 Ora io ho deciso di rinnovare il nostro impegno di fedeltà verso il Signore, Dio d'Israele, perché abbia fine il suo sdegno contro di noi.
11 E voi, figli miei, non trascurate i vostri doveri: il Signore ha scelto voi perché siate pronti al suo servizio nel culto e nell'offerta dell'incenso».
12 Si fecero avanti questi leviti:
dei discendenti di Keat:
Macat figlio di Amasai
e Gioele figlio di Azaria;
dei discendenti di Merari: Kis figlio di Abdi
e Azaria figlio di Ieallelel;
dei discendenti di Gherson:
Ioach figlio di Zimma
ed Eden figlio di Ioach;
13 dei discendenti di Elizafan: Simri e Ieiel;
dei discendenti di Asaf: Zaccaria
e Mattania;
14 dei discendenti di Eman: Iechiel e Simei;
dei discendenti di Idutun: Semaia e Uzziel.
15 Essi radunarono i loro fratelli e insieme si purificarono. Poi, secondo l'ordine del re e la volontà del Signore, cominciarono la purificazione del tempio.
16 I sacerdoti entrarono nell'edificio e portarono fuori, nell'atrio, tutti gli oggetti impuri che trovarono nella sala principale del tempio. I leviti li raccolsero e li buttarono fuori della città nel torrente Cedron.
17 Il lavoro cominciò il primo giorno del primo mese dell'anno; l'ottavo giorno cominciò la purificazione della sala principale del tempio e durò otto giorni. Il sedici del mese era tutto finito.
18 Allora i sacerdoti andarono a informare il re Ezechia: «Abbiamo purificato tutto il tempio, anche l'altare per i sacrifici, la tavola dei pani da offrirsi al Signore e tutti gli arredi.
19 Tutti gli oggetti, che il re Acaz aveva eliminato durante il suo empio regno, ora sono riconsacrati, sono di nuovo al loro posto davanti all'altare del Signore».

EZECHIA RISTABILISCE IL CULTO NEL TEMPIO

20 Il mattino seguente il re Ezechia convocò le autorità della capitale e salì con loro al tempio.
21 Furono portati sette tori, sette arieti e sette agnelli, oltre a sette capri per il perdono dei peccati. Il re ordinò ai sacerdoti di offrirli in sacrificio sull'altare del Signore, per il bene del regno, del santuario e del popolo.
22 Si sgozzarono i tori; i sacerdoti raccolsero il sangue e lo versarono sull'altare. Lo stesso si fece con gli arieti e gli agnelli.
23 Poi furono portati i capri per il perdono dei peccati davanti al re e all'assemblea. Tutti stesero le mani su di essi.
24 I sacerdoti li sgozzarono e sparsero il sangue sull'altare per liberare tutto Israele dal peccato. Il re aveva infatti ordinato che i sacrifici fossero offerti per tutto il popolo.
25 Il re ordinò poi ai leviti di stare nel tempio con i loro cembali, le arpe e le cetre. Così aveva stabilito Davide: anzi il Signore stesso gli aveva trasmesso l'ordine per mezzo dei profeti Gad e Natan.
26 I leviti presero posto nel tempio con gli strumenti musicali voluti da Davide e i sacerdoti presero le trombe.
27 Allora Ezechia ordinò di bruciare gli animali sull'altare. Contemporaneamente si intonarono canti in onore del Signore, al suono delle trombe e degli altri strumenti voluti dal re Davide.
28 I canti e il suono delle trombe continuarono fino al termine dei sacrifici, mentre l'assemblea rimaneva profondamente inchinata.
29 Terminati i sacrifici, il re e quelli che si trovavano con lui si inginocchiarono e si inchinarono profondamente.
30 Poi il re Ezechia e i capi ordinarono ai leviti di lodare il Signore con i canti composti da Davide e dal profeta Asaf. Essi cantarono con grande gioia, poi s'inchinarono profondamente.
31 Ezechia, allora, si rivolse al popolo: «Ora, anche voi che siete pronti a offrire doni al Signore, avvicinatevi pure e portate al tempio sacrifici e offerte di ringraziamento». L'assemblea portò animali da sacrificare, offerte di ringraziamento, e i più generosi offrirono sacrifici completi.
32 L'assemblea offrì, per i sacrifici completi, settanta tori, cento montoni e duecento agnelli.
33 Per gli altri sacrifici furono offerti seicento tori e tremila pecore.
34 I sacerdoti erano troppo pochi per fare tutti i sacrifici completi: allora furono aiutati dai loro fratelli leviti in attesa che altri sacerdoti si purificassero. I leviti, infatti, erano più pronti dei sacerdoti nel purificarsi per il loro servizio.
35 Occorreva anche fare le offerte di vino che accompagnavano i sacrifici completi e bruciare il grasso degli animali destinati ai banchetti sacri. Così fu ripreso il culto del tempio.
36 Ezechia e il popolo furono molto contenti, perché Dio li aveva aiutati anche se tutto era stato preparato in fretta.

CAPITOLO 30

EZECHIA PREPARA LA CELEBRAZIONE DELLA PASQUA

1 Ezechia decise di invitare tutti gli abitanti del paese a celebrare la Pasqua del Signore, Dio d'Israele, nel suo tempio a Gerusalemme. Decise perciò di mandare lettere d'invito anche alle tribù di Efraim e Manasse nel regno d'Israele al nord.
2 Il re, d'accordo con le autorità e l'assemblea degli abitanti di Gerusalemme, stabilì di celebrare la Pasqua nel secondo mese dell'anno.
3 Non era stato possibile celebrarla nel primo mese sia perché i sacerdoti non si erano ancora purificati in numero sufficiente sia perché il popolo non si era radunato a Gerusalemme.
4 Il re e l'assemblea del popolo furono d'accordo. Stabilirono
5 di mandare a tutti gli Israeliti, da Bersabea a sud fino a Dan a nord, l'invito di venire a Gerusalemme per la Pasqua del Signore Dio d'Israele. Solo pochi, infatti, l'avevano già celebrata secondo le prescrizioni.
6 Partirono messaggeri per le località di tutto il territorio d'Israele e di Giuda. Avevano le lettere firmate dal re e dalle autorità. Per ordine del re dappertutto facevano questo discorso agli Israeliti del nord: «Voi vi siete salvati dagli Assiri che hanno conquistato il paese. Ora ritornate al Signore, Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe e Dio ritornerà a voi.
7 Non imitate l'infedeltà dei vostri padri e dei vostri fratelli. Avete visto come il Signore, Dio dei vostri padri, li ha mandati in rovina.
8 Non ostinatevi come fecero i vostri padri, fate un passo verso il Signore. Venite nel suo tempio, che egli ha consacrato per sempre; ubbidite al Signore vostro Dio, ed egli non sarà più contro di voi.
9 Se voi tornerete al Signore, anche i vostri parenti e i vostri figli avranno un trattamento migliore là dove sono deportati e forse potranno tornare in questa terra. Il Signore vostro Dio, infatti, è misericordioso e clemente e non trascura quelli che si rivolgono a lui».
10 Di città in città, i messaggeri ripeterono questo discorso nei territori delle tribù di Efraim e Manasse e giunsero fino in quelli della tribù di Zabulon. Ma la gente li derideva e li prendeva in giro.
11 Però alcune persone delle tribù di Aser, di Manasse e di Zabulon riconobbero le loro colpe e decisero di venire a Gerusalemme.
12 Nel territorio di Giuda, invece, Dio fece in modo che tutti fossero concordi nell'ubbidire all'ordine da lui suggerito al re e alle autorità.

IL POPOLO CELEBRA LA PASQUA
13 Nel secondo mese dell'anno moltissime persone vennero a Gerusalemme per celebrare la festa dei Pani non lievitati. Era un'assemblea numerosissima.
14 Per prima cosa eliminarono gli altari di altri dèi, che si trovavano a Gerusalemme, anche quelli per le offerte d'incenso, e li gettarono nel torrente Cedron.
15 Il giorno quattordici del secondo mese furono uccisi gli agnelli per la Pasqua. I sacerdoti e i leviti si vergognarono di non essere ancora purificati e, dopo averlo fatto, poterono offrire nel tempio i sacrifici completi.
16 Secondo la legge di Mosè, i sacerdoti si misero a loro posto: i leviti portavano loro il sangue ed essi lo spargevano sull'altare.
17 Tra la gente molti non si erano purificati e perciò non potevano compiere riti in onore del Signore. Allora i leviti li sostituirono nell'uccisione degli agnelli.
18 Queste persone mangiarono ugualmente l'agnello pasquale, anche se era proibito dalle norme scritte. Così fecero moltissime persone provenienti dalle tribù di Efraim, Manasse, Issacar e Zabulon, perché Ezechia aveva fatto questa preghiera: «Signore, tu sei buono, perdona
19 queste persone che non hanno osservato le norme della purificazione. Esse hanno deciso sinceramente di essere fedeli a te, Signore, Dio dei loro padri».
20 Il Signore ascoltò la preghiera di Ezechia e perdonò quella gente.
21 Gli Israeliti presenti a Gerusalemme celebrarono con grande gioia la settimana della festa dei Pani non lievitati. Ogni giorno i sacerdoti e i leviti lodavano il Signore con il potente suono dei loro strumenti musicali.
22 Ezechia lodò cordialmente tutti i leviti per la dedizione dimostrata nel servizio al Signore. Essi, per sette giorni, offrirono i sacrifici per i banchetti sacri e lodarono il Signore, Dio dei loro padri.

UNA SECONDA CELEBRAZIONE DELLA FESTA
23 L'assemblea decise di prolungare la festa per altri sette giorni e anche questa seconda settimana fu piena di gioia.
24 Il re Ezechia, infatti, mise a disposizione del popolo mille buoi e settemila pecore, e le altre autorità altri mille buoi e diecimila pecore. Moltissimi sacerdoti si purificarono per i sacrifici. Gli abitanti del regno di Giuda, i sacerdoti e i leviti, la gente venuta dai territori del nord, sia i pellegrini sia quelli che si erano stabiliti nel regno di Giuda, tutti furono pieni di gioia.
25 La gioia di Gerusalemme fu grandissima, perché un simile avvenimento non si era visto dai tempi del re Salomone figlio di Davide.
26 Alla fine i sacerdoti leviti benedissero il popolo. La loro voce salì fino al cielo e la loro preghiera raggiunse la santa dimora di Dio.

CAPITOLO 31

EZECHIA RIORGANIZZA LA VITA RELIGIOSA

1 Terminata la festa di Pasqua, gli Israeliti che vi avevano partecipato si sparsero nelle città delle tribù di Giuda, di Beniamino, di Efraim e di Manasse. Dappertutto andarono a distruggere ed eliminare pali e piastre sacre e ad abbattere sulle colline santuari e altari. Alla fine ogni Israelita tornò a casa nella sua città.
2 Ezechia riorganizzò i gruppi dei sacerdoti e dei leviti. Stabilì le funzioni di ciascuno nei vari tipi di sacrifici, nelle celebrazioni e nelle lodi del Signore all'interno del tempio.
3 Il re destinò una parte del bestiame di sua proprietà per i sacrifici completi del mattino e della sera, del sabato, dell'inizio del mese e delle feste principali, come è prescritto nella legge del Signore.
4 Ordinò agli abitanti di Gerusalemme di consegnare quanto era dovuto ai sacerdoti e ai leviti. Così essi potevano essere liberi di dedicarsi a servire il Signore secondo la sua legge.
5 Appena conobbero quest'ordine, gli Israeliti offrirono in abbondanza i primi raccolti di grano, vino nuovo, olio, miele e degli altri prodotti della terra, oltre alla decima parte di tutti i loro beni.
6 Anche gli abitanti delle altre località del regno di Giuda, compresi quelli che provenivano dal territorio del nord, portarono la decima parte dei loro buoi, delle pecore e di altri beni e la offrirono al Signore loro Dio. Così si accumulò una massa notevole di beni.
7 La consegna delle offerte cominciò nel terzo mese e finì nel settimo.
8 Quando Ezechia e le autorità videro la quantità delle offerte, ringraziarono il Signore e la generosità del suo popolo, Israele.
9 Ezechia s'informò dai sacerdoti e dai leviti sulla quantità delle offerte.
10 Rispose il sommo sacerdote Azaria, discendente di Zadok:
«Da quando è cominciata la raccolta di offerte nel tempio, abbiamo il pane assicurato. Inoltre avanza molta roba, perché il Signore ha dato benessere al suo popolo. Quel che vedi è quanto c'è in più».
11-12 Ezechia ordinò che si preparassero depositi nel tempio per conservare con cura le offerte, le decime e gli altri doni consacrati. Così fu fatto e il levita Conania, aiutato da suo fratello Simei, fu nominato direttore del deposito.
13 Alle loro dipendenze lavoravano alcuni sorveglianti, sotto l'autorità del re Ezechia e del sopraintendente al tempio, il sacerdote Azaria. Erano: Iechiel, Azaria, Nacat, Asael, Ierimot, Iozabad, Eliel, Ismachia, Macat e Benaia.
14 Il levita Kore figlio di Imna, custode della porta orientale del tempio, era incaricato delle offerte spontanee. Ne destinava parte al culto del Signore e parte ai sacerdoti.
15 Ai sacerdoti le offerte erano regolarmente distribuite nelle città dove abitavano, gruppo per gruppo, senza differenze.
Gli incaricati, sotto la direzione di Kore, erano: Eden, Miniamin, Giosuè, Semaia, Amaria e Secania.
16 Avevano diritto alle offerte non solo quelli che andavano ogni giorno a compiere il servizio nel tempio, secondo il loro incarico e il loro gruppo, ma tutti i maschi delle famiglie sacerdotali, dall'età di tre anni in su, registrati nelle liste.
17 I sacerdoti erano elencati nelle liste famiglia per famiglia. I leviti, invece, erano elencati secondo il loro incarico e dai vent'anni in su.
18 Dei sacerdoti e dei leviti era registrata tutta la famiglia: figli e figlie, mogli e bambini piccoli, perché tutti insieme dovevano, in ogni momento, dedicarsi fedelmente ai loro compiti sacri.
19 In ogni città, dunque, erano state scelte persone incaricate di distribuire quanto era dovuto a tutti: ai sacerdoti discendenti di Aronne, abitanti nelle città e campagne loro assegnate, e ai leviti iscritti nei turni di servizio.
20 Ezechia organizzò tutto questo nel regno di Giuda. Egli ubbidì alla volontà del Signore con precisione e fedeltà verso il suo Dio.
21 Egli volle ridar vita al tempio e applicare le leggi e i comandamenti del Signore, cercò di seguirne la volontà con tutto il cuore. Per questo riuscì a portare a termine la sua opera.

CAPITOLO 32

GLI ASSIRI ASSEDIANO GERUSALEMME

(vedi 2 Re 18, 13-16)
1 Dopo che Ezechia si era mostrato fedele a Dio, Sennacherib, re d'Assiria, invase il regno di Giuda. Assediò le città fortificate con l'idea di conquistarle.
2 Ezechia si rese conto che Sennacherib si preparava ad attaccare anche Gerusalemme.
3-4 Si consigliò con i suoi ministri e ufficiali e decise di far chiudere i pozzi d'acqua che erano all'esterno delle mura per togliere agli Assiri la possibilità di rifornirsi d'acqua durante l'assedio. Il progetto fu approvato. Fu impiegato un gran numero di operai: tutti i pozzi furono chiusi e il torrente fu deviato in un canale sotterraneo.
5 Con grande decisione Ezechia fece riparare le mura dov'erano diroccate, fece sopraelevare le torri e costruire un secondo muro più esterno. Fortificò il terrapieno del Millo della Città di Davide e fece preparare lance e scudi in quantità.
6 A capo degli uomini di Gerusalemme stabilì alcuni comandanti, li chiamò presso di sé nella piazza davanti alla porta della città e li incoraggiò con questo discorso:
7 «Siate coraggiosi e forti: non dovete avere nessuna paura del re d'Assiria e del suo grande esercito, perché con noi c'è uno più forte.
8 Il re d'Assiria ha una grande forza terrena, ma con noi c'è il Signore nostro Dio. Egli ci aiuterà e combatterà la nostra battaglia». Queste parole di Ezechia, re di Giuda, diedero coraggio al popolo.

IL RE D'ASSIRIA SI RIVOLGE AGLI ABITANTI DI GERUSALEMME

(vedi 2 Re 18, 17-37; Isaia 36, 2-22)
9 Il re d'Assiria Sennacherib stava assediando con tutto il suo esercito la città di Lachis. Un giorno mandò messaggeri al re Ezechia e a tutti gli abitanti di Gerusalemme.
10 Il messaggio di Sennacherib re d'Assiria diceva:
«Perché volete rimanere chiusi dentro Gerusalemme come in una fortezza? In chi avete tanta fiducia?
11 Il vostro re Ezechia dice che il Signore vostro Dio vi salverà dal nostro potere, ma vi inganna. Finirete per morire di fame e di sete.
12 Questo Ezechia, infatti, ha ordinato agli abitanti di Gerusalemme e di Giuda di adorare il Signore e offrirgli incenso soltanto sull'altare di Gerusalemme e ha fatto distruggere tutti gli altari e santuari del vostro Dio.
13 Non ricordate quello che io e i miei predecessori abbiamo fatto a tutti gli altri popoli? In nessuna parte della terra c'è mai stato un dio che abbia potuto impedirci di conquistare un territorio.
14 Quando noi abbiamo deciso di sterminare un popolo, nessuna divinità ha mai potuto salvarlo. Potrebbe salvarvi il vostro Dio?
15 Non lasciatevi facilmente illudere e ingannare da Ezechia. Non fidatevi delle sue promesse. Ve lo ripeto: nessun dio di nessun popolo o regno ha mai potuto liberare nessuno dal dominio dell'Assiria! Non potranno farlo neppure i vostri dèi».

SENNACHERIB, RE D'ASSIRIA, INSULTA IL SIGNORE

(vedi 2 Re 19, 14-19; Isaia 37, 14-20)
16 I messaggeri assiri dissero anche altre cose contro il Signore Dio e contro Ezechia suo servitore.
17 Consegnarono una lettera di Sennacherib che insultava il Signore Dio d'Israele. Essa diceva: «Nessun dio della terra ha mai salvato il suo popolo dal mio potere e neppure il dio di Ezechia salverà il suo».
18 I messaggeri gridavano frasi come queste in ebraico, rivolti alla gente di Gerusalemme che stava ad ascoltare sulle mura. Volevano scoraggiarla e spaventarla per impadronirsi della città.
19 Parlavano del Dio di Gerusalemme come se fosse una statua fabbricata dagli uomini come gli dèi degli altri popoli della terra.

FUGA DEGLI ASSIRI E MORTE DI SENNACHERIB

(vedi 2 Re 19, 15.35-37; Isaia 37, 15.36-38)
20 Il re Ezechia, insieme con il profeta Isaia figlio di Amoz, rivolse preghiere e invocazioni al cielo.
21 Il Signore, allora, mandò un angelo; fece morire nell'accampamento assiro tutti i comandanti, gli ufficiali e i soldati più forti. Sennacherib, pieno di vergogna, se ne tornò in patria. Quando entrò nel tempio del suo dio, fu assassinato da alcuni dei suoi stessi figli.
22 Così il Signore salvò dal re d'Assiria e da tutti i nemici Ezechia e gli abitanti di Gerusalemme e ridonò loro la pace su tutti i confini.
23 Per ringraziare il Signore, molti portarono offerte a Gerusalemme. Fecero anche preziosi regali a Ezechia re di Giuda che, da allora, fu sempre più rispettato da tutti i popoli.

FINE DEL REGNO DI EZECHIA

(vedi 2 Re 20, 1-21; Isaia 38, 1-8;39)
24 Dopo un po' di tempo Ezechia si ammalò e fu in punto di morte. Si rivolse al Signore con una preghiera e il Signore gli diede un segno che sarebbe guarito.
25 Ma Ezechia non fu riconoscente al Signore per il beneficio ricevuto. Si sentiva troppo sicuro di sé, così attirò il castigo su di sé, su Gerusalemme e sul suo regno.
26 Ma poi, sia lui sia gli abitanti di Gerusalemme riconobbero il loro orgoglio e si umiliarono. Il Signore non mandò più castighi per il resto della vita di Ezechia.
27 Anzi, la ricchezza e il prestigio di Ezechia aumentarono ancora. Egli si fece costruire depositi per custodire l'argento, l'oro, le pietre preziose, i profumi rari, gli scudi e gli altri oggetti di valore di sua proprietà.
28 Aveva magazzini per l'ammasso del grano, del vino nuovo e dell'olio; stalle per ogni tipo di bestiame e greggi custoditi negli ovili.
29 Possedeva pecore e buoi in grandissima quantità. Si fece anche costruire alcune città, perché il Signore gli aveva donato una ricchezza immensa.
30 Ezechia fece deviare il corso del torrente Ghicon. Chiuse l'uscita superiore e convogliò le acque verso ovest in un canale sotterraneo che saliva all'interno della Città di Davide. Ezechia ebbe successo in ogni sua azione.
31 Così avvenne anche quando arrivarono gli ambasciatori mandati dalle autorità di Babilonia per informarsi di un fatto straordinario che era avvenuto nel regno di Giuda. In quell'occasione Dio aveva lasciato che Ezechia agisse di sua iniziativa per verificare la sua fedeltà.
32 Il resto della vita di Ezechia è raccontato nel libro "I re di Giuda e d'Israele" e nelle "Rivelazioni del profeta Isaia figlio di Amoz". Là si parla anche della sua fedeltà al Signore.
33 Quando morì, Ezechia fu sepolto nella zona alta delle tombe dei discendenti di Davide. Gli abitanti di Gerusalemme e di Giuda gli resero grandi onori. Dopo di lui regnò suo figlio Manasse.

CAPITOLO 33

IL REGNO DI MANASSE

(vedi 2 Re 21, 1-18)
1 Manasse divenne re all'età di dodici anni e regnò a Gerusalemme cinquantacinque anni.
2 Egli andò contro la volontà del Signore e seguì le pratiche vergognose di quelle popolazioni che il Signore aveva privato delle loro terre per far posto agli Israeliti.
3 Ricostruì i santuari sulle colline che suo padre Ezechia aveva distrutto, fece altari in onore degli dèi chiamati Baal; innalzò pali sacri alla dea Asera e li venerò. Seguì anche il culto degli astri e li adorò.
4 Costruì altari perfino dentro il tempio di Gerusalemme, dove il Signore aveva promesso di essere presente per sempre.
5 Nei due cortili del tempio pose altari per il culto degli astri.
6 Bruciò in sacrificio i suoi figli nella valle di Ben-Innom. Praticò magie per conoscere il futuro e stregonerie e consultò quelli che interrogano i morti. Andò continuamente contro la volontà del Signore e provocò il suo sdegno.
7 Fece anche costruire la statua di un idolo e la pose nel tempio del quale Dio aveva detto a Davide e a Salomone suo figlio: «lo, il Signore, ho scelto Gerusalemme tra tutte le località delle tribù d'Israele e sarò presente in questo tempio per sempre.
8 Ho dato agli Israeliti questa terra e non permetterò che ne siano scacciati, ma a una condizione: devono osservare quel che ho loro comandato per mezzo di Mosè: tutta la legge con le sue prescrizioni e i suoi comandamenti».
9 Manasse, invece, spinse gli abitanti di Gerusalemme e del regno di Giuda a comportarsi ancora peggio delle popolazioni che il Signore aveva distrutto per far posto agli Israeliti.

IL PENTIMENTO DI MANASSE

10 Il Signore mandò avvertimenti a Manasse e al popolo, ma nessuno li ascoltò.
11 Allora il Signore fece venire l'esercito assiro. Gli ufficiali del re d'Assiria fecero prigioniero Manasse, lo afferrarono con uncini, lo legarono con catene e lo portarono a Babilonia.
12 Questa umiliazione scosse Manasse. Egli riconobbe le sue colpe davanti al Dio dei suoi padri
13 e pregò il Signore di avere pietà di lui. Dio accolse la sua preghiera ed ebbe pietà di lui. Lo fece ritornare sul trono a Gerusalemme e, da allora, Manasse riconobbe che il Signore è il vero Dio.
14 Tornato a Gerusalemme, Manasse fece costruire un muro di difesa molto alto all'esterno della Città di Davide. A ovest della fonte di Ghicon il muro costeggiava il torrente Cedron fino alla porta dei Pesci e circondava il quartiere dell'Ofel. Inoltre stabilì posti di guardia in tutte le città fortificate del territorio di Giuda.
15 Eliminò i santuari di altre divinità, la statua che lui stesso aveva posto nel tempio e gli altari che aveva fatto costruire sulla collina del tempio e in Gerusalemme. Fece gettare le macerie fuori della città.
16 Restaurò, invece, l'altare del Signore e fece offrire sacrifici di ringraziamento e celebrare banchetti sacri. Impose in tutto il regno il culto del Signore Dio d'Israele.
17 Il popolo, però, continuò a offrire sacrifici sulle colline, ma solo al Signore suo Dio.
18 Il resto della vita di Manasse è raccontato nella "Storia dei re d'Israele". In questa storia si leggono anche le parole che i profeti gli indirizzarono da parte del Signore Dio d'Israele e la preghiera che Manasse rivolse a Dio.
19 Nel libro intitolato "Storia dei Profeti" si descrive come egli pregò e come Dio lo ascoltò e si racconta la storia della sua infedeltà e delle sue colpe. Infine si trova l'elenco delle località nelle quali, prima di riconoscere i suoi errori, egli aveva costruito santuari sulle colline, pali sacri e statue di idoli.
20 Quando morì, Manasse fu sepolto in un terreno di sua proprietà. Dopo di lui regnò suo figlio Amon.

IL REGNO DI AMON

(vedi 2 Re 21, 19-26)
21 Amon divenne re all'età di ventidue anni e regnò a Gerusalemme due anni.
22 Andò contro la volontà del Signore come suo padre Mana: se: onorò con sacrifici tutti gl'idoli che Manasse aveva fatto.
23 A differenza di Manasse egli non riconobbe mai le sue colpe davanti Signore, anzi le aumentò sempre più.
24 I sui ministri organizzarono una congiura contro di lui e lo uccisero nel suo palazzo.
25 Ma il popolo del paese uccise i congiurati e, al posto di Amon, proclamò re suo figlio Giosia.

CAPITOLO 34

IL REGNO DI GIOSIA

(vedi 2 Re 22, 1-20; 23, 4-20)
1 Giosia divenne re all'età di otto anni e regnò a Gerusalemme trentun'anni.
2 Egli fece la volontà del Signore e seguì gli esempi del suo antenato Davide senza mai prendere una strada diversa.
3 Nell'ottavo anno del suo regno, mentre era ancora giovanissimo, cominciò a seguire in tutto la volontà del Dio di suo padre Davide. Quattro anni dopo cominciò a ripulire Gerusalemme e il territorio di Giuda dai santuari sulle colline, dai pali sacri, dalle statue e dalle sculture degli idoli.
4 Per suo ordine furono demoliti gli altari in onore degli dèi chiamati Baal insieme con gli altarini per l'incenso che vi stavano sopra; furono abbattuti i pali sacri fatte a pezzi le statue e le sculture. Tutto fu ridotto in polvere e la polvere fu sparsa sulle tombe di quelli che avevano offerto sacrifici quegli idoli.
5 Fece infine bruciare le ossa dei sacerdoti sugli altari degli idoli sui quali essi avevano sacrificato. Così purificò Gerusalemme e il territorio di Giuda.
6 In seguito Giosia si occupò delle località delle tribù di Manasse, Efraim, Simeone perfino di Neftali al nord. Ispezionò quelle regioni
7 e distrusse gli altari, ridusse in polvere pali sacri e statue e demolì gli altarini per l'incenso in tutto il territorio d'Israele. Alla fine tornò a Gerusalemme.

GIOSIA RITROVA IL LIBRO DELLA LEGGE

(vedi 2 Re 22, 3-10)
8 Il tempio e tutto il regno era stato purificato. Giosia, nel diciottesimo anno del suo regno, decise di restaurare l'edificio del tempio. Diede l'incarico a Safan figlio di Asalia, a Maaseia governatore della città e a Ioach figlio di Ioacaz l'araldo.
9 Essi consegnarono il denaro necessario al sommo sacerdote Chelkia: era denaro raccolto per il tempio dai leviti, custodi degli ingressi. Erano offerte provenienti dalle tribù di Manasse, di Efraim e dal resto del territorio d'Israele, oltre che da tutti gli abitanti di Gerusalemme e delle tribù di Giuda e Beniamino.
10 Il denaro fu dato ai direttori dei lavori nel tempio. Essi lo distribuirono agli operai che eseguivano le opere di consolidamento e di restauro.
11 Con il denaro ricevuto falegnami e muratori dovevano acquistare pietre squadrate e legname per rafforzare le strutture in muratura e in legno di quei locali che i precedenti re di Giuda avevano lasciato andare in rovina.
12 Gli operai eseguivano il lavoro con molto impegno. Erano diretti da alcuni leviti: Iacat e Abdia del gruppo dei discendenti di Merari, e Zaccaria e Mesullam del gruppo dei discendenti di Keat. Tutti i leviti dirigenti sapevano suonare qualche strumento musicale.
13 Essi dirigevano i manovali e tutti gli altri operai specializzati nei diversi lavori. Altri leviti erano segretari, ispettori e custodi.
14 Un giorno, nel tempio, mentre veniva ritirato il denaro là custodito, il sacerdote Chelkia trovò il libro della legge del Signore data a Mosè.
15 Chelkia avverti il segretario Safan di aver trovato nel tempio il libro della legge e glielo diede.
16 Safan andò a riferire al re sui lavori e prese con sé il libro. Disse al re: «Stiamo eseguendo tutti i lavori che tu ci hai affidato.
17 E' stato ritirato il denaro custodito nel tempio ed è stato consegnato ai direttori dei lavori e agli operai».
18 Poi Safan aggiunse: «Il sommo sacerdote Chelkia mi ha dato questo libro». E cominciò a leggerlo al re.

GIOSIA CONSULTA LA PROFETESSA HULDA

(vedi 2 Re 22, 11-20a)
19 Quando udì quel che diceva il libro della legge, il re, turbato, si strappò i vestiti.
20 Diede disposizioni a Chelkia, Achikam figlio di Safan, Abdon figlio di Mica, Asaia suo ministro, oltre che al segretario Safan, e ordinò loro:
21 «Andate a interrogare il Signore, per me e il resto del popolo d'Israele e di Giuda, riguardo al contenuto del libro, che è stato ritrovato. Il Signore è certamente in collera con noi perché i nostri padri non hanno ubbidito alla parola del Signore, non hanno fatto quel che è scritto in questo libro».
22 Chelkia e gli altri andarono da una profetessa, di nome Hulda, che abitava nel quartiere nuovo di Gerusalemme. Era la moglie di un certo Sallum, figlio di Tokat e nipote di Casra, guardarobiere del tempio. Le spiegarono ogni cosa.
23 Essa diede loro un messaggio, da parte del Signore Dio d'Israele, per il re.
24 La parola del Signore era questa: «Io manderò una sciagura su Gerusalemme e i suoi abitanti, manderò tutte le maledizioni scritte nel libro che è stato letto al re di Giuda.
25 Infatti essi hanno abbandonato me e hanno onorato altre divinità, hanno provocato il mio sdegno con gli idoli da loro fabbricati. Ormai io sono disgustato di questa città e non è più possibile frenare la mia indignazione».
26 La profetessa continuò: «Al re di Giuda che vi ha mandati qui a interrogare il Signore riferite anche queste parole del Signore, il Dio d'Israele: Tu hai udito le mie parole.
27 Hai preso sul serio le mie minacce contro Gerusalemme e i suoi abitanti. Ti sei umiliato, hai riconosciuto le tue colpe davanti a Dio, hai pianto davanti a me e ti sei strappato i vestiti. lo, il Signore, ho ascoltato la tua preghiera.
28 Ti lascerò morire ed essere sepolto in pace. Non vedrai la rovina che manderò su Gerusalemme e i suoi abitanti». Chelkia e gli altri riferirono al re questo messaggio.

GIOSIA RINNOVA L'IMPEGNO CON DIO

(vedi 2 Re 22, 20b-23, 3)
29 Il re Giosia radunò tutti i responsabili della regione, di Gerusalemme e di Giuda.
30 Si recò al tempio accompagnato da tutta la popolazione di Giuda e dagli abitanti di Gerusalemme: sacerdoti, leviti e gente del popolo di ogni condizione. In loro presenza lesse il libro dell'alleanza che era stato trovato nel tempio.
31 Alla fine il re, in piedi al suo posto, prese, davanti al Signore, il solenne impegno di eseguirlo, di ubbidire alle sue leggi, ai suoi comandamenti e alle sue prescrizioni con tutto il cuore e con tutta l'anima e di mettere in pratica tutto quello che era scritto nel libro dell'alleanza.
32 Il re fece prendere lo stesso impegno a tutti gli altri che si trovavano a Gerusalemme, compresi quelli della tribù di Beniamino. Da quel momento essi si comportarono secondo questo impegno preso con il Dio dei loro padri.
33 Poi Giosia ordinò di eliminare tutti gli idoli in ogni parte del territorio. Egli fece in modo che tutti seguissero il Signore loro Dio e, finché visse, nessuno si allontanò dal Dio dei suoi padri.

CAPITOLO 35

GIOSIA CELEBRA LA PASQUA

(vedi 2 Re 23, 21-23)
1 Giosia celebrò a Gerusalemme la Pasqua in onore del Signore. Il quattordici del primo mese furono uccisi gli agnelli.
2 Egli richiamò i sacerdoti ai loro compiti e li incoraggiò nel loro servizio al tempio.
3 Ricordò anche ai leviti il dovere di essere consacrati al Signore e di istruire il popolo: «Voi leviti, - disse -, dovete essere al servizio del Signore e d'Israele suo popolo, non è più vostro compito portare l'arca santa sulle spalle, perché essa è ormai al suo posto nel tempio costruito da Salomone figlio di Davide, re d'Israele.
4 Suddividetevi in gruppi di servizio, famiglia per famiglia, secondo le norme scritte da Davide re d'Israele e da suo figlio Salomone.
5 Poi mettetevi a disposizione di tutto il popolo nel tempio. Ognuna delle vostre famiglie aiuti un determinato gruppo di famiglie del popolo
6 nell'offerta dell'agnello pasquale. Purificatevi e aiutate gli altri Israeliti perché la Pasqua sia celebrata secondo la legge data dal Signore per mezzo di Mosè».
7 Giosia prelevò dai greggi di sua proprietà trentamila tra agnelli e capretti per tutti quelli che dovevano celebrare la Pasqua e, in più, mise a disposizione tremila tori.
8 Anche i ministri del re offrirono spontaneamente animali per il popolo, per i sacerdoti e per i leviti. I capi del tempio, Chelkia, Zaccaria e Iechiel, misero a disposizione dei sacerdoti duemilaseicento agnelli per la Pasqua, oltre a trecento buoi.
9 I capi dei leviti Conania, con Semaia e Netaneel suoi fratelli, Casabia, Iechiel e Iozabad, misero a disposizione dei leviti cinquemila agnelli per la Pasqua, oltre a cinquecento buoi.
10 La celebrazione della Pasqua si svolse così: i sacerdoti si misero al loro posto e i leviti si divisero in gruppi come aveva ordinato il re.
11 Prima si uccisero gli agnelli, poi i sacerdoti versarono il sangue sull'altare mentre i leviti scuoiavano gli animali.
12 Misero da parte gli animali per i sacrifici completi, compresi i tori. Li assegnarono ai gruppi familiari del popolo, per poi offrirli al Signore come è scritto nel libro di Mosè.
13 Fecero arrostire gli agnelli pasquali sul fuoco e cuocere le altre offerte in pentole, caldaie e tegami. Distribuirono subito la carne a tutti i presenti.
14 Alla fine i levi prepararono la carne per sé e per i sacerdoti discendenti da Aronne, perché questi ultimi furono occupati fino a notte nel bruciare sacrifici completi e le parti grasse.
15 I leviti prepararono gli agnelli pasquali anche per portinai, i quali poterono così rimanere ai loro posti vicino alle porte. Lo stesso fecero per i cantori discendenti di Asaf, i quali poterono così continuare il loro compito secondo le prescrizioni date da Davide e dai suoi consiglieri Asaf, Eman e Idutun.
16 Così, in quel giorno, si svolse la celebrazione della Pasqua e l'offerta dei sacrifici sull'altare, in onore del Signore, come aveva ordinato il re Giosia.
17 Gli Israeliti presenti celebrarono, oltre alla festa di Pasqua, anche la settimana dei Pani non lievitati.
18 Una Pasqua simile non si era più celebrata fin dai tempi del profeta Samuele. Nessun re d'Israele aveva mai celebrato una Pasqua come questa voluta da Giosia con la partecipazione dei sacerdoti, dei leviti, degli abitanti di Gerusalemme e di gente venuta dal regno di Giuda e dal territorio d'Israele.
19 Questa Pasqua fu celebrata nel diciottesimo anno del regno di Giosia.

FINE DEL REGNO DI GIOSIA

(vedi 2 Re 23, 28-30)
20 Dopo che Giosia ebbe restaurato il tempio, il re d'Egitto, Necao, si diresse verso Carchemis, sul fiume Eufrate, per una battaglia. Giosia decise di opporsi al suo passaggio.
21 Necao gli mandò messaggeri a dirgli: «Questa guerra non riguarda te, o re di Giuda. Ora sto marciando contro un altro regno, non contro il tuo. Dio mi ha ordinato di farlo in fretta. Non mettere ostacoli a Dio, che è dalla mia parte, se non vuoi che egli ti distrugga».
22 Ma Giosia non volle ritirarsi, non ascoltò l'avvertimento che Necao gli aveva dato da parte di Dio. Si vestì per il combattimento in modo da non farsi riconoscere e affrontò Necao nella valle di Meghiddo.
23 Durante la battaglia fu colpito da alcuni tiratori d'arco. Allora pregò i suoi ufficiali: «Portatemi via perché sono gravemente ferito».
24 Lo fecero scendere dal carro di guerra, lo deposero su un altro dei suoi carri e lo condussero a Gerusalemme. Là il re Giosia morì. Fu sepolto nella tomba dei suoi antenati e tutti gli abitanti di Gerusalemme e del regno di Giuda fecero il lutto per la sua morte.
25 Il profeta Geremia compose un lamento per la morte di Giosia. Tutti i cantori e le cantanti eseguono ancor oggi questo canto in morte di Giosia, che è diventato tradizionale in Israele. E' scritto nel libro delle "Lamentazioni".
26-27 Il resto della vita di Giosia, dal principio alla fine, e la sua fedeltà al libro della legge del Signore sono raccontati nel libro "I re di Giuda e d'Israele".

CAPITOLO 36

I SUCCESSORI DI GIOSIA

(vedi 2 Re 23, 30-24, 17)
1 Il popolo del paese scelse come successore di Giosia suo figlio Ioacaz.
2 Ioacaz divenne re all'età di ventitré anni e regnò a Gerusalemme tre mesi.
3 Il re d'Egitto gli tolse il regno e impose al paese un tributo di circa trentacinque quintali d'argento e trentacinque chili d'oro.
4 Il re d'Egitto nominò re di Giuda il fratello di Ioacaz, che si chiamava Eliakim, ma gli cambiò il nome in Ioiakim. Ioacaz fu portato prigioniero in Egitto.
5 Quando divenne re, Ioiakim aveva venticinque anni e regnò a Gerusalemme undici anni. Egli andò contro la volontà del Signore suo Dio.
6 Fu attaccato dal re di Babilonia, Nabucodonosor, che lo mise in catene e lo portò prigioniero a Babilonia.
7 Nabucodonosor portò via parte degli oggetti sacri del tempio e li collocò nella sua reggia.
8 Gli altri fatti della vita di Ioiakim, le azioni indegne da lui compiute e la sorte che gli toccò sono raccontate nel libro "I re di Giuda e d'Israele". Dopo di lui regnò suo figlio Ioiachin.
9 Quando divenne re, Ioiachin aveva otto anni e regnò a Gerusalemme tre mesi e dieci giorni. Egli andò contro la volontà del Signore.
10 All'inizio della primavera il re Nabucodonosor lo condusse prigioniero a Babilonia e portò via gli oggetti più preziosi del tempio. Al suo posto Nabucodonosor nominò re di Gerusalemme e Giuda Sedecia, zio di Ioiachin.

LA FINE DI GERUSALEMME

(vedi 2 Re 24, 18-25, 21; Geremia 39, 1-10; 52, 1-27)
11 Quando divenne re, Sedecia aveva ventun anni e regnò a Gerusalemme undici anni.
12 Egli andò contro la volontà del Signore; anche quando il profeta Geremia lo rimproverò da parte del Signore non riconobbe le sue colpe.
13 Nabucodonosor lo aveva costretto a giurargli fedeltà. Egli giurò in nome di Dio, ma poi gli si ribellò. Fu sempre ostinato e si rifiutò decisamente di tornare al Signore Dio d'Israele.
14 Anche i capi dei sacerdoti e del popolo commisero infedeltà su infedeltà, seguirono i culti indegni degli altri popoli. Non rispettarono la santità del tempio che il Signore si era scelto in Gerusalemme.
15 A più riprese, per mezzo dei suoi messaggeri, il Signore Dio dei loro padri mandò ad essi avvertimenti, perché amava il suo popolo e il suo tempio.
16 Ma gli Israeliti derisero i suoi messaggeri, non presero sul serio le sue parole e si beffarono dei suoi profeti, finché l'indignazione del Signore contro il suo popolo fu tanta che non ci fu più rimedio.
17 Allora il Signore mandò contro di loro il re di Babilonia e li abbandonò tutti in suo potere. I soldati furono uccisi perfino dentro il tempio; non furono risparmiati né i giovani né le ragazze né gli anziani né i moribondi.
18 Nel tempio i Babilonesi presero tutto, portarono a Babilonia i tesori del tempio, della reggia e di tutti i ministri.
19 Poi incendiarono il tempio, abbatterono le mura di Gerusalemme, bruciarono tutti gli edifici e distrussero ogni cosa di valore.
20 I sopravvissuti al massacro furono deportati a Babilonia. Rimasero schiavi del re e dei suoi successori fino a quando sorse l'impero persiano.
21 In questo modo si realizzò la parola del Signore annunziata dal profeta Geremia: «La terra sarà abbandonata per settant'anni per compensare tutti gli anni di riposo che non sono stati osservati».
22 Nel primo anno del regno di Ciro re di Persia il Signore realizzò quel che aveva annunziato per bocca del profeta Geremia. Egli mosse dunque lo spirito di Ciro a diffondere in tutto il suo regno, a voce e per scritto, questo editto:
23 «Così decreta Ciro re di Persia: Il Signore, Dio del cielo, ha dato in mio potere tutti i regni della terra e mi ha incaricato di costruirgli un tempio in Gerusalemme, città della Giudea. Perciò tutti quelli che appartengono al suo popolo possono partire e il Signore loro Dio li accompagni».
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