INTRODUZIONE AL SECONDO LIBRO DELLE CRONACHE
Caratteristiche
generali
Il secondo libro delle Cronache è
la continuazione del primo. I primi 9 capitoli parlano del regno di Salomone, il
costruttore del tempio, e gli altri della storia del regno di Giuda, fino
all'inizio dell'esilio.
La storia del regno
d'Israele, che nei libri dei Re era intrecciata a quella del regno di Giuda,
è assente da questo libro. Infatti l'interesse principale è
rivolto al tempio di Gerusalemme. Ampio spazio è dedicato ai re che hanno
riportato il culto del tempio alla purezza dei tempi di Salomone. Essi sono Asa,
Giosafat, Ezechia e Giosia. A loro è dedicato più di un terzo del
libro.
Molte pagine trattano dei compiti dei
sacerdoti e soprattutto dei le viti. Essi guidano i canti nella liturgia del
tempio e suscitano nel popolo la lode a Dio, la riconoscenza e la gioia. Questo
popolo, unito attorno al tempio nel culto, è l'immagine ideale del popolo
di Dio sulla terra, nel quale l'ubbidienza alla sua legge è premiata e la
disubbidienza viene subito punita.
Dagli
esempi della storia passata del regno di Giuda, i contemporanei degli autori
delle Cronache devono imparare questo: il piano divino di salvezza passa
attraverso la rigorosa e gioiosa fedeltà al culto, così come fu
regolato dalla grande tradizione che risale a Davide e a Mosè. Il valore
dei re e degli uomini del popolo di Dio si misura sul loro amore per il tempio e
per i suoi riti.
Per molte note e rimandi
vedi quelli dei testi paralleli citati sotto i
titoli.
Schema
-
Il regno di Salomone 1, 1-9, 31
- Storia dei re
di Giuda 10, 1-36, 12
- La fine di Gerusalemme
36, 13-23
IL REGNO DI SALOMONE
CAPITOLO
1
1 Salomone figlio di Davide consolidò il
suo potere. Il Signore suo Dio era con lui e lo fece diventare un re veramente
grande.
SALOMONE CHIEDE A DIO LA SAGGEZZA
(vedi 1 Re 3,
4-15)
2 Salomone convocò tutti gli
Israeliti con i comandanti delle unità di cento e di mille soldati, i
giudici e i grandi capi famiglia che avevano autorità su tutto il popolo.
3 Salomone radunò quest'assemblea a
Gabaon, al santuario sulla collina, perché là vi era la tenda
dell'incontro con Dio, che Mosè aveva costruito quando erano nel deserto.
4 E' vero che l'arca di Dio era a Gerusalemme:
era infatti custodita nella tenda che Davide aveva fatto quando la
trasportò da Kiriat-Iearim,
5 ma a Gabaon
c'era l'altare di bronzo, costruito da Bezaleel figlio di Uri figlio di Cur.
L'altare si trovava davanti al luogo della presenza del Signore. Qui Salomone
consultò il Signore insieme a tutta l'assemblea.
6 Egli salì all'altare di bronzo, presso
la tenda dell'incontro, alla presenza del Signore, e offrì un gran numero
di sacrifici.
7 La notte seguente Dio apparve a
Salomone e gli disse:
- Chiedimi quel che vuoi e
io te lo darò.
8 Salomone rispose a
Dio:
- Tu hai sempre mostrato un grande amore per
mio padre Davide e hai fatto regnare me al suo posto.
9 Ora, o Signore Dio, compi la promessa che hai
fatto a mio padre Davide. Tu mi hai costituito re di un popolo numeroso come la
polvere del suolo.
10 Donami ora la sapienza e
l'abilità necessarie per governarlo, perché nessuno saprebbe
guidare questo tuo popolo così numeroso.
11 Dio rispose a
Salomone:
- Tu non mi hai chiesto di diventare
ricco, di avere possedimenti e gloria, di far morire i tuoi nemici o di vivere a
lungo. Hai desiderato e mi hai chiesto, invece, sapienza e abilità per
governare il mio popolo del quale ti ho fatto re.
12 Siccome in cuor tuo hai desiderato queste
cose, io te le darò. Ma, oltre a sapienza e abilità, ti
darò anche ricchezza, possedimenti e gloria più che ad ogni altro
re che sia venuto prima o verrà dopo di te.
13 Salomone partì dal santuario di
Gabaon, dove si trovava la tenda del convegno, tornò a Gerusalemme e
cominciò a regnare su Israele.
POTENZA E RICCHEZZA DI SALOMONE
(vedi 9, 25-28 e 1 Re 10,
26-29)
14 Salomone mise insieme un esercito di
millequattrocento carri e dodicimila cavalieri: alcuni stavano vicino al re a
Gerusalemme, gli altri nelle città loro assegnate.
15 Durante il regno di Salomone, a Gerusalemme,
l'argento e l'oro erano comuni come i sassi, e il legname pregiato era comune
come gli alberi di sicomoro che crescono nella regione della Sefela.
16 I cavalli di Salomone provenivano da Mizraim
e da Kue, dove i suoi mercanti li compravano.
17
I mercanti di Salomone curavano l'importazione dei carri per i re ittiti e
aramei. Un carro importato da Mizraim costava seicento pezzi d'argento e un
cavallo centocinquanta.
SALOMONE DECIDE LA COSTRUZIONE DEL TEMPIO
(vedi 1 Re 5,
15-32)
18 Salomone decise di costruire il tempio
consacrato al Signore e il palazzo reale.
CAPITOLO
2
1 Reclutò settantamila manovali e
ottantamila tagliapietre perché lavorassero in montagna sotto la
direzione di tremilaseicento sorveglianti.
2
Salomone inviò questo messaggio a Curam re di
Tiro:
«Tu hai mandato legname di cedro a mio
padre Davide per la costruzione della sua casa. Ti chiedo di fare lo stesso per
me.
3 Ho infatti in animo di costruire un tempio
per il Signore mio Dio. In questo luogo santo si brucerà incenso
profumato, si presenterà con regolarità l'offerta dei pani e si
bruceranno sacrifici: mattino e sera, ogni sabato, all'inizio di ogni mese e in
tutte le feste del Signore nostro Dio, come è stabilito per sempre in
Israele.
4 Il tempio che voglio costruire
dev'essere grandioso, perché il nostro Dio è il più grande
di tutti gli dèi.
5 In realtà
nessuno, tantomeno io, può pretendere di costruirgli una vera casa,
perché neppure i cieli, nella loro immensità, possono contenerlo.
Non intendo costruirgli una casa, ma solo un luogo dove bruciare l'incenso in
suo onore.
6 «Quindi, ti prego, mandami un
artigiano che sa lavorare bene l'oro e l'argento, il bronzo e il ferro, abile
tintore di tessuti in colore violetto, cremisi e porpora e bravo nell'arte
dell'intaglio. Egli dirigerà il lavoro degli artigiani, scelti da mio
padre Davide, che io ho a disposizione qui a Gerusalemme e in Giudea.
7 Mandami anche legname di cedro, di pino e
altro legname pregiato, dai vostri boschi del Libano. So che i tuoi operai sono
esperti tagliatori di legname. I miei uomini si uniranno ai vostri e
insieme
8 prepareranno legname in gran
quantità. Il tempio che voglio costruire dovrà essere grande e
bellissimo.
9 Ai tuoi operai che tagliano e
raccolgono il legname, io fornirò seimila tonnellate di grano macinato e
altrettanti d'orzo, ottomila ettolitri di vino e altrettanti
d'olio».
10 Curam, re di Tiro, mandò
a Salomone questa lettera di risposta:
«Il
Signore ti ha fatto diventare re perché ama il suo popolo.
11 Sia benedetto il Signore Dio d'Israele che ha
fatto l'universo, perché ha dato al re Davide un figlio saggio, pieno
d'intelligenza e di buon senso, come dimostra la tua intenzione di costruire un
tempio al Signore e una reggia per te.
12 Ti
mando senz'altro un artigiano esperto di costruzioni: si chiama Curam-Abi.
13 Suo padre è di Tiro, ma sua madre
è una Israelita della tribù di Dan. Egli sa lavorare i metalli:
oro, argento, bronzo e ferro, e anche le pietre e il legno. E' abile nel
preparare i tessuti color porpora, violetto e cremisi e in lino fine. Sa
eseguire ogni tipo d'intaglio e organizzare ogni progetto che gli venga
affidato. Lavorerà con i tuoi esperti e con quelli già incaricati
da tuo padre, il grande re Davide.
14 Accetto la
tua offerta di grano, orzo, olio e vino.
15 Nei
boschi del Libano noi provvederemo al taglio di tutti quegli alberi che ti
occorrono e al loro trasporto su zattere per mare fino a Giaffa. Di lì,
tu li farai portare a Gerusalemme».
16
Salomone ingaggiò tutti gli operai di origine straniera che abitavano in
Israele, utilizzando le liste preparate da suo padre Davide. Erano in tutto
centocinquantatremilaseicento.
17 Di questi,
settantamila erano uomini di fatica, ottantamila tagliapietre nelle cave di
montagna, gli altri tremilaseicento furono incaricati di sorvegliare il lavoro
degli operai.
CAPITOLO
3
LA COSTRUZIONE DEL TEMPIO
(vedi 1 Re 6, 1-38; 7,
15-22)
1-2 Salomone cominciò la
costruzione del tempio di Gerusalemme nel secondo mese del suo quarto anno di
regno. L'area era già stata predisposta da suo padre Davide nella
fattoria di Ornan il Gebuseo, sul colle di Moria, là dove il Signore era
apparso a Davide.
3 Le fondamenta poste da
Salomone per il tempio misuravano dieci metri per trenta.
4 Sul davanti si trovava l'atrio, largo dieci
metri come il tempio e alto sessanta. L'interno era tutto ricoperto d'oro.
5 Poi veniva la sala principale, rivestita di
legno di pino ricoperto d'oro finissimo con decorazioni a forma di palma e
catenelle intrecciate.
6 Vi erano anche
ornamenti di pietre preziose. L'oro, tutto finissimo, proveniva da Parvaim.
7 La sala era interamente rivestita d'oro: le
travi, le soglie, le pareti e le porte. Sulle pareti erano intagliate figure
alate.
8 Infine veniva il luogo santissimo,
largo dieci metri come il tempio e profondo dieci. Per il suo rivestimento
furono usate più di venti tonnellate d'oro.
9 Più di mezzo chilo d'oro fu necessario
per rivestire i chiodi. Anche i soffitti furono rivestiti
d'oro.
10 Salomone fece inoltre costruire due
cherubini di metallo fuso, rivestiti d'oro, per il luogo santissimo.
11-13 Da un'estremità all'altra i
cherubini con le ali spiegate misuravano dieci metri. L'ala esterna di ogni
cherubino era lunga due metri e mezzo e toccava la parete, le due ali interne,
anch'esse lunghe due metri e mezzo, si toccavano tra loro alle estremità.
I cherubini erano raffigurati in piedi e guardavano verso l'ingresso.
14 Vi era anche una tenda di lino, colorata di
violetto, di porpora e di cremisi con figure di cherubini.
15 Davanti al tempio Salomone fece innalzare due
colonne, di quasi diciassette metri e mezzo, ciascuna con un capitello di quasi
due metri e mezzo.
16 Fece costruire catene,
decorate con cento melagrane, da appendere all'alto delle colonne.
17 Le due colonne si trovavano l'una a destra e
l'altra a sinistra davanti al tempio. Quella di destra era chiamata Iachin (Dio
è fondamento) e quella di sinistra Boaz (in Dio è
forza).
CAPITOLO
4
GLI ARREDI DEL TEMPIO
(vedi 1 Re 7,
23-40)
1 Salomone fece costruire un altare di
bronzo di dieci metri per lato e alto cinque.
2
Curam fabbricò una grande vasca di bronzo profonda due metri e mezzo con
il diametro di cinque e la circonferenza di quindici metri circa. Era chiamata
il "Mare".
3 Sotto il bordo esterno della vasca
c'erano decorazioni a forma di buoi, fuse insieme alla vasca. Ce n'erano venti
per metro, su due file.
4 La vasca poggiava su
dodici tori di bronzo, disposti con la testa verso l'esterno e con la schiena
verso il centro della vasca. Tre erano orientati verso nord, tre verso sud, tre
verso est e tre verso ovest.
5 La vasca aveva lo
spessore di un palmo e l'orlo come quello di una coppa a forma di giglio.
Conteneva più di centoventimila litri d'acqua.
6 In più Salomone fece costruire dieci
vasche, cinque a destra e cinque a sinistra, per lavare tutto quello che si
adoperava per i sacrifici. I sacerdoti, invece, si lavavano nella grande vasca.
7 Fece fabbricare dieci candelabri d'oro nella
forma prescritta e li pose nel tempio, cinque a destra e cinque a sinistra.
8 Fece fabbricare dieci tavoli e li
collocò nel tempio, cinque a destra e cinque a sinistra. Fece preparare
anche cento recipienti d'oro.
9 Poi fece
costruire il cortile dei sacerdoti e un cortile esterno più grande: le
sue porte erano rivestite di bronzo.
10 La
grande vasca fu collocata sul lato destro del tempio, verso sud-est.
11 Curam fabbricò anche i vasi per la
cenere, le palette e le bacinelle per l'aspersione.
LISTA DEI LAVORI DI CURAM PER IL TEMPIO
(vedi 1 Re 7,
41-51)
Questo è l'elenco degli oggetti
destinati al tempio che Curam fabbricò per incarico del re
Salomone:
12 due colonne,
due capitelli rotondi sopra le colonne,
due ornamenti intrecciati
attorno
ai capitelli rotondi sopra le colonne,
13 quattrocento melagrane disposte in due
file
su ciascuno degli ornamenti intrecciati,
posti attorno ai capitelli rotondi
delle due colonne,
14 le vasche con i carrelli per trasportarle;
15 la grande vasca chiamata il
"Mare"
16 con i dodici tori sui quali poggiava;
16 i vasi per la cenere, le palette e i
forchettoni.
Tutti questi oggetti per il tempio,
fatti da Curam-Abi per incarico del re Salomone, erano in bronzo lucidato.
17 Il re aveva fatto preparare una fonderia
nella valle del Giordano, in un terreno argilloso, tra le località di
Succot e Zereda.
18 Gli oggetti fatti fondere da
Salomone erano così numerosi che non fu possibile calcolare il peso del
bronzo adoperato.
19 Gli oggetti d'oro che
Salomone fece costruire per il tempio furono:
l'altare
le
tavole su cui si metteva il pane
offerto al
Signore;
20 i candelabri d'oro fino, con le loro
lampade,
che dovevano essere accese,
secondo le prescrizioni,
davanti al santuario;
21 i fiori, le lampade e gli spegnitoi,
in oro
purissimo;
22 gli smoccolatoi, i recipienti per
l'aspersione,
i mestoli e i bracieri, di oro
fino;
le porte sia della sala principale
sia del luogo santissimo.
CAPITOLO
5
1 Quando Salomone ebbe finito tutti i lavori
per il tempio, fece trasportare quel che suo padre Davide aveva destinato al
culto: l'argento, l'oro, e gli oggetti d'ogni genere, e li mise nel tesoro del
tempio.
TRASPORTO DELL'ARCA DELL'ALLEANZA
NEL TEMPIO
(vedi 1 Re 8,
1-13)
2 Salomone convocò a Gerusalemme
tutte le autorità d'Israele, i capi delle tribù e delle famiglie
degli Israeliti. Si doveva infatti trasportare l'arca dell'alleanza del Signore
dalla Città di Davide, chiamata anche Sion, al tempio.
3 Tutti gli Israeliti si riunirono in presenza
del re per la festa che si celebra nel settimo mese.
4 Quando le autorità d'Israele furono
presenti, i leviti sollevarono l'arca,
5 e i
sacerdoti leviti la trasportarono fino al tempio, con la tenda dell'incontro e
con i suoi oggetti sacri.
6 Il re Salomone e
l'assemblea degli Israeliti si riunirono davanti all'arca e offrirono in
sacrificio un numero incalcolabile di pecore e buoi.
7 Quindi i sacerdoti introdussero l'arca
dell'alleanza del Signore, nel santuario del tempio, nel Luogo santissimo, e la
collocarono sotto le ali dei cherubini.
8 Le ali
aperte dei cherubini, infatti, coprivano l'arca e le stanghe che servivano a
trasportarla.
9 Esse erano molto lunghe. Chi
stava nel luogo santo poteva vederne sporgere le estremità dall'arca, ma
da altri punti non si vedevano. Ancor oggi tutto è come allora.
10 L'arca conteneva solo le due tavole che
Mosè vi aveva messo al monte Oreb. Erano le tavole dell'alleanza
stabilita dal Signore con il popolo d'Israele quando uscì dall'Egitto.
11 I sacerdoti uscirono dal luogo santissimo.
Tutti, senza distinzione di classi, avevano compiuto il rito della
purificazione.
12 I leviti cantori, Asaf, Eman e
Idutun con i loro figli e parenti, erano vestiti di lino fine. Stavano in piedi,
a oriente dell'altare, con i cembali, le arpe e le cetre. Vicino a loro stavano
centoventi sacerdoti con le loro trombe.
13 A un
certo punto suonatori e cantori si unirono nel canto di lode al Signore.
Risuonò, accompagnato dalle trombe, dai cembali e dagli altri strumenti,
il canto: «Lodate il Signore, egli è buono, eterno è il suo
amore per noi». In quel momento la nube del Signore riempì il
tempio.
14 I sacerdoti non poterono continuare
le loro funzioni, perché la presenza gloriosa del Signore riempiva il
tempio.
CAPITOLO
6
1 Allora Salomone esclamò: «Tu, o
Signore, avevi deciso di abitare nell'oscurità della nube.
2 Io ho costruito per te un tempio maestoso, un
luogo dove potrai abitare per
sempre».
DISCORSO DI CONSACRAZIONE DEL
TEMPIO
(vedi 1 Re 8,
14-21)
3 L'assemblea degli Israeliti assisteva in
piedi. Il re Salomone si voltò verso di loro e pronunziò questa
benedizione:
4 «Benedetto il Signore, Dio
d'Israele! Egli ha realizzato quel che aveva promesso a mio padre Davide.
Infatti gli aveva detto:
5 "Io ho fatto uscire
il mio popolo dalla terra d'Egitto, ma da allora non ho scelto nessuna
città d'Israele per costruire un tempio dove manifestare la mia presenza.
Non ho scelto nessuno per metterlo a capo d'Israele mio popolo.
6 Invece ho scelto Gerusalemme come sede del mio
tempio e Davide come capo d'Israele, mio popolo!".
7 «Mio padre Davide - continuò
Salomone - aveva intenzione di costruire un tempio consacrato al Signore, Dio
d'Israele.
8 Ma il Signore gli disse: "Hai fatto
bene a pensare di costruire un tempio in mio onore.
9 Non sarai tu, però, a realizzare questo
progetto, ma tuo figlio. Sarà il figlio da te generato a costruire il mio
tempio".
10 Il Signore ha realizzato la sua
promessa: io sono diventato re dopo mio padre Davide, come aveva detto il
Signore, e ho costruito il tempio consacrato al Signore, Dio d'Israele.
11 Nel tempio ho posto l'arca che contiene il
documento dell'alleanza conclusa dal Signore con gli
Israeliti».
LA PREGHIERA DI
SALOMONE
(vedi 1 Re 8,
22-53)
12-13 Salomone aveva fatto costruire una
pedana di bronzo e l'aveva collocata in mezzo al cortile di fronte all'altare.
Misurava due metri e mezzo per lato ed era alta un metro e mezzo. Egli
salì sulla pedana, si mise in ginocchio davanti a tutta l'assemblea e
stese le mani al cielo.
14 Pregò
così:
«Signore, Dio d'Israele, non
c'è nessun altro dio come te in cielo o in terra. Tu tieni fede
all'alleanza fatta con i tuoi servi e li tratti con amore quando vivono
sinceramente come tu vuoi.
15 Tu hai mantenuto
le promesse fatte a mio padre Davide, tuo servo. Oggi hai compiuto quel che
avevi annunziato.
16 «Ora, Signore, Dio
d'Israele, mantieni anche quest'altra promessa. Hai detto a mio padre Davide:
"Se i tuoi discendenti, nella loro vita, saranno sempre fedeli alla mia legge,
come hai fatto tu, uno di loro sarà sempre a capo
d'Israele".
17 Ti prego, Signore Dio d'Israele,
fa che si avveri tutto quello che hai promesso a Davide.
18 «O Dio, com'è possibile che tu
abiti sulla terra tra gli uomini? In realtà né i cieli né
l'universo intero ti possono contenere: tanto meno questo tempio che ho
costruito!
19 Accogli la mia preghiera e la mia
supplica, Signore mio Dio, ascolta il grido e la preghiera che io, tuo servo, ti
rivolgo oggi.
20 Custodisci giorno e notte
questo tempio, questa casa dove hai scelto di manifestare la tua presenza.
Ascoltami quando, rivolto verso questo luogo, io ti pregherò.
21 Ascolta le preghiere che io e il tuo popolo
ti faremo rivolti verso questo luogo. Ascolta di lassù, dal cielo dove
abiti, ascolta e perdona.
22 «Quando un
uomo fa del male a un altro, se entrambi vengono nel tuo tempio, qui al tuo
altare, a giurare che sono innocenti,
23 tu, o
Signore, ascolta dal cielo. Intervieni, giudica tu stesso tra i tuoi servi:
riconosci il colpevole e l'innocente. Fa ricadere sul colpevole il male che ha
fatto e all'innocente rendi giustizia.
24
«Quando il tuo popolo verrà sconfitto dai nemici per aver peccato
contro di te, se tornerà a invocare il tuo nome, se pregherà e
supplicherà davanti a te in questo tempio,
25 tu, o Signore, ascolta dal cielo. Perdona il
peccato d'Israele tuo popolo e fallo tornare nella terra che hai dato a lui e ai
suoi padri.
26 «Quando gli Israeliti
saranno colpiti dalla siccità per aver peccato contro di te, se essi ti
pregheranno rivolti verso questo luogo e ti invocheranno, se capiranno che tu li
hai umiliati e si pentiranno dei loro peccati,
27 o Signore, ascolta dal cielo. Perdonali,
insegna loro a fare il bene e manda di nuovo la pioggia sulla terra che è
tua e che tu hai dato loro in possesso.
28
«Quando nel paese ci saranno carestie o epidemie, quando i raccolti
verranno distrutti da malattie o da invasioni di insetti, quando il nemico
assedierà le città o capiteranno disgrazie,
29-30 se essi capiranno veramente che tu li hai
colpiti e castigati e ti pregheranno con le braccia tese verso questo luogo, o
Signore, ascolta dal cielo. Ascolta tutte le preghiere e le invocazioni di ogni
persona del tuo popolo. Dal cielo, dal luogo dove abiti, perdona, tratta ognuno
secondo il suo comportamento, tu che conosci anche le sue intenzioni. Tu solo
infatti conosci a fondo il pensiero dell'uomo.
31 Così essi ti saranno fedeli e ti
seguiranno per tutta la loro vita, nel paese che hai dato ai nostri padri.
32 «Quando uno straniero, uno che non
appartiene al tuo popolo, verrà da un lontano paese a pregarti in questo
luogo a causa della tua gloria e delle grandi cose che hai compiuto, tu, o
Signore,
33 ascoltalo dal cielo, dal luogo dove
abiti. Esaudisci ogni richiesta dello straniero: così tutti i popoli
della terra ti conosceranno, ti ubbidiranno come il popolo d'Israele e sapranno
che tu sei adorato in questo tempio che ho fatto costruire.
34 «Quando gli uomini del tuo popolo
combatteranno contro i loro nemici, là dove tu li avrai mandati, se ti
pregheranno rivolti a questa città che hai scelto per te e al tempio che
ho fatto costruire in tuo onore,
35 tu, o
Signore, ascolta dal cielo la loro preghiera e la loro supplica e concedi loro
la vittoria.
36 «Quando gli Israeliti
peccheranno contro di te - chi non ha mai peccato? - e tu reagirai duramente e
li farai cadere nelle mani dei loro nemici e questi li deporteranno in un paese
lontano o vicino,
37 se essi, nel paese dove
saranno esiliati, si pentiranno, ritorneranno a te e ti diranno in preghiera:
"Abbiamo peccato, abbiamo sbagliato, siamo colpevoli!", tu, o Signore,
ascoltali.
38 Se, nel paese dove saranno
prigionieri, torneranno a te con tutto il cuore e ti pregheranno rivolti verso
la città che hai scelto perché fosse tua e verso questo tempio che
ho fatto costruire in tuo onore,
39 ascoltali
dal cielo, dal luogo dove abiti. Accogli le loro preghiere e le loro suppliche e
trattali con giustizia. Perdona i loro peccati contro di te.
40 «O mio Dio, ascolta e accogli con favore
la preghiera che ora ti rivolgo in questo luogo:
41 Ora vieni, Signore Dio,
rimani nella tua dimora
con l'arca della tua
potenza.
Signore Dio,
circonda
i tuoi sacerdoti di salvezza,
dona ai tuoi fedeli gioia e
felicità.
42 Signore Dio, non abbandonare
il re che ti
sei scelto,
ricorda l'impegno che hai preso con Davide
tuo
servo».
CAPITOLO
7
I SACRIFICI OFFERTI AL SIGNORE
(vedi 1 Re 8, 62-66)
1 Quando Salomone ebbe terminato la sua
preghiera, scese un fuoco dal cielo e bruciò i sacrifici: animali e
offerte, mentre la presenza gloriosa del Signore riempiva il tempio.
2 I sacerdoti non poterono entrare nel tempio
perché il Signore lo aveva riempito con la sua presenza gloriosa.
3 Gli Israeliti videro scendere il fuoco e
videro venire nel tempio la gloria del Signore; allora s'inchinarono fino a
terra con la faccia sul pavimento e lodarono il Signore perché è
buono ed eterno è il suo amore.
4 Poi il
re e il popolo offrirono al Signore molti sacrifici.
5 Il re Salomone offrì ventiduemila buoi
e centoventimila pecore. In questo modo il re e tutto il popolo consacrarono il
tempio.
6 I sacerdoti erano tutti in servizio
secondo le loro funzioni. I leviti suonavano gli strumenti musicali che il re
Davide aveva fatto costruire per il canto sacro ed eseguivano l'inno insegnato
da Davide: «eterno è il suo amore». Di fronte a loro i
sacerdoti suonavano le trombe, mentre tutto il popolo assisteva in piedi.
7 Poiché l'altare di bronzo costruito da
Salomone non era sufficiente per tutti i sacrifici, egli consacrò come
luogo per i sacrifici la parte centrale della spianata davanti al tempio. Qui
offrì le parti grasse degli animali, le offerte vegetali e i sacrifici
che dovevano essere interamente bruciati.
8
Salomone, insieme con tutto il popolo, celebrò anche, per sette giorni,
la festa delle Capanne. Si radunò attorno a lui moltissima gente venuta
da ogni parte, dal passo di Camat a nord fino al torrente d'Egitto a sud.
9 Dopo sette giorni per la consacrazione
dell'altare e altri sette per la festa, l'ultimo giorno ci fu una celebrazione
conclusiva.
10 Alla fine, il ventitré del
settimo mese, Salomone rimandò il popolo a casa. Erano tutti lieti e
contenti per il bene che Dio aveva fatto a Davide, a Salomone e a Israele suo
popolo.
IL SIGNORE APPARE DI NUOVO A SALOMONE
(vedi 1, 7-12 e 1 Re 9,
1-9)
11 Salomone portò a termine i suoi
progetti sia per il tempio sia per la reggia.
12
Allora, una notte, il Signore gli apparve e gli parlò
così:
«Ho ascoltato la tua preghiera
e ho scelto il tempio come luogo per i sacrifici che mi offrirete.
13 In futuro potrò far cessare la
pioggia, mandare le cavallette a devastare il paese o la peste a colpire il mio
popolo.
14 Allora, se il mio popolo, a me
consacrato, si umilierà, mi pregherà e abbandonerà la sua
condotta cattiva per cercare la mia volontà, io, dal cielo,
ascolterò, perdonerò il suo peccato e ridarò vita al paese.
15 Io sarò pronto ad ascoltare le
preghiere che mi farete in questo tempio.
16
Infatti ho scelto io questo tempio e l'ho consacrato: qui io sarò sempre
presente: ogni giorno terrò fissi su questo tempio i miei occhi e la mia
mente.
17 «Se ti comporterai con me come
faceva tuo padre Davide e se metterai in pratica le mie leggi e i miei
comandamenti,
18 io renderò stabile il
tuo regno. Questo è quel che ho promesso a tuo padre Davide: Ci
sarà sempre uno dei tuoi a governare Israele.
19 «Se, invece, cambierete condotta e vi
allontanerete dai comandamenti e dalle leggi che vi ho consegnate e andrete
dietro ad altri dèi, se li adorerete e li servirete,
20 allora vi scaccerò dalla terra che vi
ho dato. Farò a meno anche di questo tempio che ho fatto mio. Lo
farò diventare la favola e lo zimbello di tutti i popoli.
21 Accanto a questo tempio, una volta
così grandioso, diranno stupiti: "Perché il Signore ha trattato
così questa terra e questo tempio?».
22 Allora la gente risponderà: "Gli
Israeliti hanno abbandonato il Signore, il Dio dei loro padri, che li aveva
fatti uscire dall'Egitto. Si sono legati ad altri dèi, li hanno adorati e
serviti. Per questo il Signore ha mandato su di loro questa
rovina».
CAPITOLO
8
ALTRE ATTIVITÀ DI SALOMONE
(vedi 1 Re 9,
10-28)
1 Salomone in vent'anni terminò la
costruzione del tempio e della reggia.
2 Poi
ricostruì le città che gli aveva dato Curam, re di Tiro, e vi
mandò ad abitare cittadini Israeliti.
3
Salomone marciò su Camat-Zoba e se ne impadronì.
4 Fece ricostruire la città di Tadmor nel
deserto e tutte le città del territorio di Camat destinate ai depositi
commerciali.
5 Fece eseguire lavori di
ricostruzione anche a Bet-Oron superiore e a Bet-Oron inferiore, città
fortificate con mura e porte con spranghe.
6
Opere simili furono fatte nella città di Baalat. Fece costruire anche
alcune città-deposito per le scorte e altre dove teneva i suoi carri e i
suoi cavalli. Salomone costruì tutto quel che desiderava a Gerusalemme,
nel Libano e in ogni altra parte del suo regno.
7-8 Per i lavori obbligatori, Salomone
utilizzò i discendenti di quelle popolazioni che gli Israeliti non
avevano eliminato del tutto. Quella gente era quel che rimaneva degli Amorrei,
degli Ittiti, degli Evei e dei Gebusei; tutte popolazioni non israelite. Essi
sono schiavi ancor oggi.
9 Salomone non fece mai
schiavo per i suoi lavori nessuno degli Israeliti. Essi prestavano servizio come
guerrieri, come capi degli scudieri, dei cavalieri e dei carri.
10 Duecentocinquanta sorveglianti generali, per
incarico del re Salomone, dirigevano gli operai.
11 Una delle mogli di Salomone era egiziana,
figlia del faraone. Per lei costruì una casa nuova e ve la
trasferì. L'allontanò dalla Città di Davide perché
aveva pensato che essa non poteva abitare nel palazzo di Davide, re d'Israele,
perché là era stata posta l'arca del Signore e quel luogo era
diventato santo.
12 Sull'altare che egli aveva
costruito davanti all'atrio del tempio, Salomone faceva offrire i suoi sacrifici
al Signore.
13 Secondo le disposizioni di
Mosè, egli faceva offrire sacrifici ogni giorno, al sabato, all'inizio
del mese e nelle tre grandi feste dell'anno: quella dei Pani non lievitati,
quella delle Settimane e quella delle Capanne.
14 Secondo le disposizioni di suo padre Davide,
Salomone stabilì nelle loro funzioni i vari gruppi di sacerdoti e
affidò ai leviti il compito di lodare il Signore e di aiutare i sacerdoti
ogni giorno. Assegnò ai portinai la custodia delle porte del tempio, come
aveva disposto Davide, uomo di Dio.
15 In tutto,
compresa la cura del tesoro, furono eseguite le disposizioni date da Davide per
i sacerdoti e i leviti.
16 Così fu
realizzato l'intero progetto di Salomone, dalla posa della prima pietra fino al
completamento del tempio: tutto fu compiuto alla perfezione.
17 Poi Salomone andò a Ezion-Gheber e a
Elat,
18 sulle rive del mar Rosso nella regione
di Edom. Curam gli mandò, per mezzo di suoi incaricati, alcune navi con
marinai esperti nella navigazione. Essi, insieme con i marinai di Salomone, si
spinsero fin nella regione di Ofir dove presero e portarono a Salomone
più di quindici tonnellate
d'oro.
CAPITOLO 9
LA VISITA DELLA REGINA DI SABA
(vedi 1 Re 10, 1-13)
1 La regina di Saba, udita la fama di Salomone,
venne da lui a Gerusalemme per mettere alla prova la sua sapienza con alcuni
enigmi. Arrivò in città accompagnata da un grande corteo, con
molti cammelli carichi di profumi, oro in abbondanza e pietre preziose.
Andò da Salomone e lo interrogò su tutti i problemi che la
interessavano.
2 Il re Salomone rispose a tutte
le sue domande: non c'era niente che non sapesse, poteva risolvere qualunque
problema.
3 La regina di Saba si rese conto
della saggezza di Salomone, vide il suo palazzo,
4 i cibi della sua tavola, le abitazioni dei
suoi ministri, l'organizzazione dei suoi funzionari e le loro divise, i
maggiordomi e le loro divise, le sue processioni al tempio. Di fronte a tutto
questo, restò senza parole per ammirazione.
5 Allora disse al re
Salomone:
«Era proprio vero quel che avevo
sentito dire nella mia regione su di te e sulla tua saggezza!
6 Io non potevo crederci, ma ora sono venuta e
l'ho visto con i miei occhi. Quel che mi avevano raccontato non è neppure
la metà della tua grande sapienza. Essa è molto più grande
di quel che mi era stato riferito.
7 Beati la
tua gente e i tuoi funzionari che stanno sempre qui con te e possono ascoltare i
tuoi discorsi pieni di saggezza!
8 Sia benedetto
il Signore tuo Dio! Egli ti ha scelto per farti sedere sul trono che gli
appartiene, come re al servizio del Signore tuo Dio. Il Signore ha manifestato
il suo amore per Israele e la sua volontà di renderlo stabile per sempre
quando ti ha fatto re, perché tu mantenga la legge e la
giustizia».
9 Poi la regina di Saba
regalò a Salomone più di quattromila chili d'oro, una gran
quantità di profumi e pietre preziose. Nessuno ha mai regalato profumi
come quelli che la regina diede a Salomone.
10 I
marinai di Curam re di Tiro insieme con quelli di Salomone portarono oro da
Ofir, legname pregiato e pietre preziose.
11 Con
questo legname il re fece costruire rivestimenti nel tempio e nella reggia, e
cetre ed arpe per i musicisti. Non si era mai visto niente di simile nel
territorio di Giuda.
12 Il re Salomone
ricambiò tutti i doni della regina di Saba e, inoltre, le regalò
tutto quel che le piaceva. Poi la regina di Saba fece ritorno alla sua terra con
tutto il suo seguito.
LE RICCHEZZE DI SALOMONE
(vedi 1 Re 9, 13-29; 10,
14-29)
13 Ogni anno entravano nelle casse di
Salomone quasi ventitré tonnellate d'oro,
14 senza contare le tasse pagate dagli agenti
dei commercianti e dagli importatori, e l'oro e l'argento versati come tributo
dai re d'Arabia e dai governatori dei distretti d'Israele.
15 Salomone fece fabbricare duecento grandi
scudi ricoperti d'oro battuto. Furono necessari circa sei chili e mezzo d'oro
per ogni scudo.
16 Ne fece fare anche altri
trecento più piccoli, ricoperti anche quelli d'oro battuto. Per ognuno ci
vollero quasi tre chili d'oro. Gli scudi vennero collocati nella "Casa della
Foresta del Libano".
17 Salomone fece costruire
anche un grande trono, decorato d'avorio, ricoperto d'oro purissimo.
18 Sei gradini portavano al trono che aveva una
pedana d'oro. Accanto ai due braccioli c'erano due figure di leoni.
19 C'erano anche ai lati degli scalini sei leoni
per parte. In nessun regno è mai esistito un trono simile.
20 Tutte le coppe del re Salomone erano d'oro.
Anche le stoviglie della "Casa della Foresta del Libano" erano d'oro puro. Non
c'erano oggetti d'argento perché al tempo di Salomone non era considerato
prezioso.
21 Salomone possedeva navi che
andavano a Tarsis con i marinai di Curam. Ogni tre anni queste navi d'alto mare
tornavano cariche d'oro, argento, avorio, scimmie e pavoni.
22 Per le sue ricchezze e per la sua saggezza,
Salomone fu il più grande di tutti i re della terra.
23 Tutti i re desideravano venire a conoscere la
saggezza che Dio gli aveva dato.
24 Anno dopo
anno, tutti quelli che venivano da lui gli portavano regali: oggetti d'argento e
d'oro, vestiti, armi, profumi, cavalli e muli.
25 Salomone aveva quattromila stalle per cavalli
e carri e dodicimila cavalieri. Alcuni stavano vicino al re a Gerusalemme, gli
altri nelle città a loro assegnate.
26
Tutti i regni, dall'Eufrate fino al paese dei Filistei e al confine con
l'Egitto, erano sottomessi a Salomone.
27
Durante il suo regno a Gerusalemme, l'argento era comune come i sassi e il
legname pregiato era comune come gli alberi di sicomoro che crescono nella
pianura della Sefela.
28 Da Mizraim e da tutti i
paesi si importavano cavalli per Salomone.
29
Gli altri fatti della vita di Salomone, dall'inizio alla fine, sono narrati
nella "Storia del profeta Natan", nella "Profezia di Achia di Silo" e nelle
"Visioni del profeta Iddo", che riguardano Geroboamo figlio di Nebat.
30 Salomone regnò a Gerusalemme su tutto
Israele per quarant'anni.
31 Quando morì
fu sepolto nella Città di Davide, suo padre. Dopo di lui regnò suo
figlio Roboamo.
STORIA DEI RE DI GIUDA
CAPITOLO
10
L'ASSEMBLEA DI SICHEM
(vedi 1 Re 12,
1-15)
1 Roboamo andò a Sichem dove tutto
Israele si era riunito per proclamarlo re.
2
Quando Geroboamo figlio di Nebat, già da tempo fuggito in Egitto per
paura del re Salomone, venne a saperlo, tornò dall'Egitto.
3 Tutti gli Israeliti mandarono a chiamare
Geroboamo; poi insieme andarono a parlare a Roboamo e gli
dissero:
4 - Tuo padre Salomone ci ha imposto un
giogo molto pesante. Se tu alleggerirai le dure condizioni che tuo padre ci ha
imposto e ci lascerai più liberi, noi ti
serviremo.
5 - Ritornate da me dopodomani, -
disse loro Roboamo,
Allora il popolo se ne
andò.
6 Il re Roboamo consultò gli
anziani che erano stati al servizio di suo padre Salomone quand'era ancora
vivo:
- Che cosa mi consigliate di rispondere al
popolo?
7 Essi gli
suggerirono:
- Se adesso tratti bene il popolo e
lo soddisfi, se gli dai una risposta favorevole, sarai sempre
ubbidito.
8 Roboamo, però, trascurò
il consiglio degli anziani e si rivolse ai giovani che erano cresciuti insieme
con lui e che ora erano al suo servizio:
9 - Il
popolo mi ha chiesto di alleggerire il giogo imposto da mio padre Salomone. Come
devo comportarmi?
10 Essi gli
risposero:
- Al popolo che ti ha chiesto di
alleggerire la dura schiavitù impostagli da tuo padre dovrai rispondere
così: «Quel che vi ha fatto mio padre è niente in confronto
di quel che vi farò io.
11 Se il dominio
che mio padre vi ha imposto è stato duro, io lo renderò ancor
più duro. Se mio padre vi ha punito a frustate, io userò fruste
con punte di ferro!».
12 Due giorni dopo
Geroboamo e tutto il popolo andarono dal re Roboamo, come egli aveva ordinato.
13 Roboamo non seguì il suggerimento
degli anziani, ma rispose duramente al popolo,
14 come gli avevano consigliato i
giovani:
«Io vi imporrò un duro
dominio, sempre più duro. Mio padre vi ha puniti a frustate, ma io
userò fruste con punte di ferro!».
15
Il re, dunque, respinse le richieste del popolo. Tutto questo era stato
predisposto da Dio. Il Signore voleva realizzare quel che aveva fatto annunziare
dal profeta Achia di Silo a Geroboamo
16 figlio
di Nebat e a tutto Israele: che il re non li avrebbe
ascoltati.
IL REGNO
DIVISO
(vedi 1 Re 12,
16-25)
Gli Israeliti diedero al re Roboamo questa
risposta:
«Non abbiamo niente da spartire
con la famiglia di Davide, non abbiamo nulla a che fare con questo figlio di
lesse! Gente d'Israele, torniamo alle nostre tende! E tu, discendente di Davide,
occupati del tuo regno!».
Così gli
Israeliti si separarono da Roboamo.
17 Rimasero
sottomessi a Roboamo solo gli Israeliti che abitavano nelle città del
territorio di Giuda.
18 Il re Roboamo volle
mandare dagli Israeliti Adoram, sorvegliante dei lavori obbligatori. Essi
però lo uccisero a sassate. Allora Roboamo saltò sul suo carro e
fuggì a Gerusalemme.
19 Da allora le
tribù del territorio d'Israele sono in rivolta contro la dinastia di
Davide.
CAPITOLO
11
1 Roboamo, giunto a Gerusalemme, radunò
dalle tribù di Giuda e di Beniamino centottantamila soldati scelti, per
combattere contro gli Israeliti e riprendere il
potere.
2 Ma il Signore ordinò al profeta
Semaia di andare a riferire queste parole
3 a
Roboamo figlio di Salomone, re di Giuda, e a tutto Israele, cioè agli
abitanti delle tribù di Giuda e di Beniamino:
4 «Così dice il Signore: "Non andate
a far guerra ai vostri fratelli. Ognuno se ne torni a casa sua, perché ho
voluto io questa situazione"». Gli abitanti di Giuda ubbidirono all'ordine
del Signore e rinunziarono alla guerra contro
Geroboamo.
ROBOAMO FORTIFICA ALCUNE CITTÀ
5-10 Roboamo si stabilì
a Gerusalemme e fece fortificare alcune città nel territorio di Giuda e
Beniamino. Erano: Betlemme, Etam, Tekoa, Bet-Zur, Soco, Adullam, Gat, Maresa,
Zif, Adoraim, Lachis, Azeka, Zorea, Aialon, Ebron.
11 Dopo averle fortificate, Roboamo
affidò queste città a governatori e le rifornì con depositi
di viveri, olio e vino,
12 e con arsenali pieni
di scudi e lance. Le fortificazioni erano molto efficienti. Roboamo aveva
l'appoggio del popolo di Giuda e di Beniamino.
SACERDOTI E LEVITI DEL NORD SI RIFUGIANO NEL REGNO DI GIUDA
13 I sacerdoti e i leviti che
vivevano al nord abbandonarono le loro sedi per mettersi dalla parte di Roboamo.
14 I leviti, infatti, lasciarono i loro pascoli
e i loro beni e si rifugiarono nel territorio di Giuda, a Gerusalemme,
perché Geroboamo e i suoi figli li avevano esclusi dal sacerdozio del
Signore.
15 Geroboamo si era creato altri
sacerdoti per i santuari sulle colline e per gli idoli in forma di capri e di
vitelli che aveva costruito.
16 Molti altri,
tutti quelli che avevano veramente a cuore di seguire in tutto il Signore Dio
d'Israele, vennero a Gerusalemme da ogni tribù del nord, per offrire i
sacrifici al Signore, Dio dei loro padri.
17
Così contribuirono a rafforzare il regno di Giuda e a sostenere Roboamo
figlio di Salomone. Questa situazione durò per tre anni, durante i quali
tutti seguirono la via indicata da Davide e Salomone.
LA FAMIGLIA DI ROBOAMO
18 Roboamo prese in moglie
Macalat figlia di Ierimot, un figlio di Davide e Abiail. Il padre di Abiail era
Eliab figlio di lesse.
19 Macalat gli diede tre
figli: Ieus, Semaria e Zaam.
20 Più tardi
Roboamo sposò Maaca figlia di Assalonne e da lei ebbe Abia, Attai, Ziza e
Selomit.
21 Maaca figlia di Assalonne fu la
preferita tra tutte le altre mogli e concubine di Roboamo. In tutto egli ebbe
diciotto mogli e sessanta concubine e da loro ebbe ventotto figli e sessanta
figlie.
22 Roboamo favori, tra tutti i suoi
figli, Abia figlio di Maaca, perché lo considerava il principe suo
successore.
23 Con accortezza egli
distribuì i suoi figli nelle fortezze dei distretti del territorio di
Giuda e Beniamino e procurò loro viveri in abbondanza e un gran numero di
mogli.
CAPITOLO 12
IL RE D'EGITTO INVADE IL REGNO DI GIUDA
(vedi 1 Re 14, 25-28)
1 Quando Roboamo ebbe consolidato il suo regno e
si sentì sicuro di sé, si allontanò dalla legge del Signore
e tutto il popolo lo imitò.
2 In
conseguenza di questa ribellione al Signore, nel quinto anno del regno di
Roboamo, il re d'Egitto, Sisach, marciò contro Gerusalemme.
3 Arrivò dall'Egitto con milleduecento
carri, sessantamila cavalieri e una fanteria incalcolabile, composta anche da
Libici, Suchiti ed Etiopi.
4 Conquistò le
città fortificate del territorio di Giuda e giunse alle porte di
Gerusalemme.
5 Il re e i capi del regno di Giuda
si erano rinchiusi in Gerusalemme per paura di Sisach. Il profeta Semaia si
presentò loro e disse: «Ecco che cosa dice il Signore: Voi avete
abbandonato me e ora io ho abbandonato voi in mano di
Sisach».
6 Il re e i capi d'Israele
riconobbero la loro colpa e dissero: «Il Signore ha ragione!».
7 Il Signore vide che avevano riconosciuto il
loro torto e comunicò a Semaia questa decisione: «Poiché
hanno riconosciuto il loro torto, non li distruggerò. Non
consegnerò Gerusalemme nelle mani di Sisach: fra poco darò loro
una via di scampo.
8 Però resteranno
sottomessi a Sisach. Così capiranno la differenza tra servire me ed
essere servi di un re di questo mondo».
9 Il
re Sisach entrò in Gerusalemme e si impadronì dei tesori del
tempio e della reggia. Prese anche gli scudi d'oro fatti fare dal re Salomone.
10 Per sostituirli, più tardi, Roboamo
fece fare scudi di bronzo. Li affidò agli ufficiali delle guardie che
prestavano servizio all'ingresso della reggia.
11 Le guardie andavano a prenderli ogni volta
che il re si recava al tempio, poi li riportavano nella sala della guardia.
12 Poiché Roboamo aveva riconosciuto il
suo torto, il Signore trattenne il suo sdegno contro di lui. La catastrofe non
ci fu: c'era infatti ancora del buono nel regno di
Giuda.
FINE DEL REGNO DI ROBOAMO
(vedi 1 Re 14, 21-24;
29-31)
13 Il re Roboamo, figlio di Naama, una
donna di origine ammonita, continuò a regnare a Gerusalemme e
consolidò il suo potere. Egli era diventato re all'età di
quarantun anni e regnò per diciassette. La sua capitale fu Gerusalemme,
la città che il Signore aveva scelto fra tutte le tribù per
manifestarvi la sua presenza.
14 Egli si
comportò male perché non si impegnò a seguire in tutto il
Signore.
15 La vita di Roboamo, dal principio
alla fine, con le genealogie, è raccontata nella "Storia dei profeti
Semaia e Iddo". Tra Roboamo e Geroboamo ci furono continue ostilità.
16 Quando morì, Roboamo fu sepolto nella
Città di Davide. Dopo di lui regnò suo figlio
Abia.
CAPITOLO 13
GUERRA TRA ABIA RE DI GIUDA E GEROBOAMO
(vedi 1 Re 15, 1-8)
1 Abia divenne re di Giuda quando Geroboamo era
re d'Israele al nord da diciotto anni.
2 Abia
regnò a Gerusalemme tre anni. Sua madre era Micaia figlia di Uriel della
città di Gabaa. I re Abia e Geroboamo si fecero guerra.
3 Abia schierò un esercito di
quattrocentomila soldati ben addestrati e Geroboamo gli oppose un esercito di
ottocentomila soldati altrettanto valorosi.
4
Allora Abia salì sul monte Semaraim nella zona montagnosa di Efraim, e
gridò a Geroboamo e a tutti gli uomini del regno
d'Israele:
«Ascoltate!
5 Non ricordate la promessa irrevocabile del
Signore, Dio d'Israele? Egli ha dato il dominio su tutto il regno d'Israele a
Davide e ai suoi discendenti, per sempre.
6 Ma
Geroboamo figlio di Nebat, un servo di Salomone figlio di Davide, si è
ribellato al suo re.
7 Con lui si sono messi
uomini spregevoli, gente senza scrupoli. Essi sono riusciti a imporre la loro
volontà a Roboamo, il figlio di Salomone. Egli era allora giovane e
inesperto e non è stato capace di resistere loro.
8 Ora anche voi avete la pretesa di opporvi
all'autorità del Signore, messa nelle mani dei discendenti di Davide,
solo perché siete un grande esercito e avete con voi i vitelli d'oro che
Geroboamo ha costruito come vostri dèi.
9
Voi avete mandato via i veri sacerdoti del Signore, sia i discendenti di Aronne
sia i leviti, e avete istituito altri sacerdoti come quelli dei popoli
stranieri. Se uno voleva ottenere il sacerdozio, portava un toro o sette
agnelli, e questo bastava per diventare sacerdote di un dio che non è
Dio.
10 Per noi, invece, il nostro Dio è
il Signore, noi non l'abbiamo abbandonato: i nostri sacerdoti, addetti al culto
del Signore, sono tutti discendenti di Aronne, e quelli che prestano servizio
sono tutti leviti.
11 Ogni mattina e ogni sera
essi offrono in onore del Signore sacrifici completi, bruciano incenso,
depongono il pane dell'offerta sulla tavola sacra e ogni sera accendono la
lampada sul candelabro d'oro. Nel culto noi rispettiamo tutte le norme del
Signore nostro Dio. «Voi, invece, avete abbandonato il Signore.
12 Ecco perché ora Dio è con noi e
ci guida. I suoi sacerdoti sono pronti con le trombe a lanciare il segnale di
guerra contro di voi. «Uomini d'Israele, non combattete contro il Signore,
Dio dei vostri padri! Non vincerete».
13 Nel
frattempo Geroboamo aveva mandato una parte delle truppe alle spalle
dell'esercito di Giuda, che si trovò così accerchiato.
14 Quando i soldati di Giuda si accorsero di
essere attaccati su due fronti, invocarono l'aiuto del Signore. I sacerdoti
suonarono le trombe
15 e l'esercito di Giuda
lanciò il grido di guerra. Appena risuonò il grido di guerra, il
Signore sconfisse Geroboamo e tutto il suo esercito davanti ad Abia e
all'esercito di Giuda.
16 Gli uomini del regno
d'Israele si misero a fuggire e così il Signore li diede in potere dei
soldati di Giuda.
17 Abia e i suoi uomini ne
fecero strage: cinquecentomila soldati scelti caddero sul campo.
18 Quella volta gli Israeliti del nord furono
umiliati, mentre gli uomini di Giuda trionfarono perché si erano affidati
al Signore, Dio dei loro padri.
19 Abia
inseguì Geroboamo e si impadronì delle città di Betel,
Iesana ed Efron e dei villaggi vicini.
20
Geroboamo non si riprese più per tutta la durata del regno di Abia. Alla
fine il Signore lo colpì e Geroboamo morì.
21 Abia, invece, divenne sempre più
grande. Sposò quattordici mogli ed ebbe venticinque figli e sedici
figlie.
22 Gli altri fatti della vita di Abia,
le sue vicende e le sue imprese sono raccontate nel libro intitolato "Storia del
profeta Iddo".
23 Quando morì, Abia fu
sepolto nella città di Davide. Dopo di lui regnò suo figlio
Asa.
INIZIO DEL REGNO DI ASA
(vedi 1 Re 15, 9-11)
Durante il regno di Asa il paese fu tranquillo
per dieci anni.
CAPITOLO
14
1 Asa fece la volontà del Signore suo
Dio e agì con giustizia.
2 Eliminò
gli altari dei culti pagani e i santuari sulle colline, fece distruggere le
stele e abbattere i pali sacri.
3 Ordinò
agli abitanti di Giuda di seguire in tutto il Signore, Dio dei loro padri, e di
osservare le sue leggi e i suoi comandamenti.
4
Eliminò da tutte le località di Giuda i santuari sulle colline e
gli altari per l'incenso. Il suo regno fu tranquillo.
5 In quegli anni non ci fu nessuna guerra: il
Signore assicurò la pace a tutto il paese. Asa approfittò di quel
periodo di tranquillità per fortificare alcune città di Giuda.
6 Egli fece questa proposta agli abitanti di
Giuda: «Noi abbiamo sempre cercato di seguire in tutto il Signore ed egli,
in cambio, ci ha assicurato la pace su tutte le frontiere. Mentre il paese
è in nostro potere, fortifichiamo alcune città e circondiamole di
mura con torri e porte». I lavori furono fatti con successo.
7 Asa disponeva di un esercito composto di
trecentomila soldati della tribù di Giuda, armati di scudo grande e
lancia, e di duecentomila della tribù di Beniamino, armati di scudo
piccolo e di arco. Erano tutti soldati valorosi.
UN ATTACCO DEGLI ETIOPI
8 Zerach l'Etiope
attaccò il regno di Giuda con un milione di soldati e trecento carri da
guerra. Si spinse fino a Maresa.
9 Asa
andò ad affrontarlo, e i due eserciti si schierarono per la battaglia
nella valle di Zefata presso Maresa.
10 Asa si
rivolse al Signore suo Dio con questa preghiera: «Signore, quando un debole
lotta con un potente, l'aiuto può venire solo da te. O Signore Dio
nostro, aiutaci, perché noi contiamo su di te e affronteremo questo
grande esercito nel tuo nome. O Signore, sei tu il nostro Dio, non permettere
che un uomo possa vincere contro di te».
11
Il Signore sconfisse gli Etiopi di fronte ad Asa e all'esercito di Giuda, e gli
Etiopi si diedero alla fuga.
12 Asa con il suo
esercito li inseguì fino a Gerar. Gli Etiopi caddero uno dopo l'altro:
non ne rimase vivo neppure uno. Il loro esercito fu annientato davanti al
Signore e al suo popolo. I soldati di Asa raccolsero un enorme bottino.
13 Conquistarono tutte le città intorno a
Gerar. Gli abitanti erano terrorizzati di fronte al Signore. I soldati di Asa si
impadronirono, in quelle città, di un grosso bottino.
14 Assalirono anche gli accampamenti dei pastori
e portarono via una grande quantità di pecore e di cammelli. Alla fine
tornarono a Gerusalemme.
CAPITOLO
15
LA RIFORMA RELIGIOSA DI ASA
(vedi 1 Re 15, 12-15)
1-2 Lo spirito di Dio spinse un certo Azaria
figlio di Oded a presentarsi al re Asa per
dirgli:
«Asa, e voi, uomini delle
tribù di Giuda e di Beniamino, ascoltatemi. «Il Signore è con
voi se voi siete uniti a lui. Se voi lo cercherete egli si lascerà
trovare. Se lo abbandonerete egli vi abbandonerà.
3 «Per molto tempo gli Israeliti rimasero
senza il vero Dio: non avevano sacerdoti per l'insegnamento e neppure la legge.
4 Ma quando si trovarono nel bisogno tornarono
al Signore Dio d'Israele, lo cercarono ed egli si lasciò trovare.
5 In quei tempi nessuno poteva vivere con
sicurezza: c'erano disordini d'ogni genere in tutte le popolazioni:
6 un popolo si metteva contro un altro popolo,
una città contro un'altra città. Dio li scuoteva con ogni genere
di disgrazie.
7 Ora, invece, voi, uomini di
Giuda, dovete essere forti e non perdervi di coraggio, perché il vostro
impegno avrà la sua ricompensa».
8
Quando Asa udì queste parole pronunziate da Azaria figlio di Oded, si
fece coraggio ed eliminò gli idoli da tutta la regione di Giuda e di
Beniamino e anche dalle città che aveva conquistato nella zona montagnosa
di Efraim. Poi restaurò l'altare del Signore che si trovava davanti
all'atrio del tempio.
9 In quel periodo molti
abitanti del regno d'Israele avevano costatato che il Signore Dio proteggeva il
re Asa ed erano immigrati nel suo regno. Provenivano dalle tribù di
Efraim e Manasse e da quella di Simeone. Asa convocò tutta questa gente
insieme con gli abitanti di Giuda e di Beniamino.
10 Si radunarono a Gerusalemme nel terzo mese
del quindicesimo anno del regno di Asa.
11 Il
primo giorno offrirono in sacrificio al Signore parte degli animali che avevano
preso ai nemici: settecento buoi e settemila pecore.
12 Essi s'impegnarono a seguire sempre il
Signore Dio dei loro padri con tutto il cuore e con tutta l'anima.
13 Decisero che se uno si rifiutava di seguire
in tutto il Signore, Dio d'Israele, doveva essere condannato a morte, giovane o
vecchio, uomo o donna che fosse.
14 Giurarono al
Signore a voce alta, con una solenne acclamazione, al suono delle trombe e dei
corni.
15 Tutti gli abitanti di Giuda furono
pieni di gioia per il giuramento: l'avevano fatto con tutto il cuore. Essi
avevano cercato il Signore con grande entusiasmo. Il Signore si era lasciato
trovare e aveva assicurato la pace su tutte le frontiere.
16 Il re Asa tolse a sua madre Maaca la
dignità di regina madre, perché aveva costruito un idolo
vergognoso in onore della dea Asera. Asa distrusse l'idolo, lo fece a pezzi e lo
bruciò presso il torrente Cedron.
17
Però non furono eliminati dal territorio d'Israele i santuari sulle
colline, anche se Asa rimase sinceramente fedele al Signore per tutta la sua
vita.
18 Egli fece anche portare nel tempio
l'oro, l'argento e gli oggetti che lui e suo padre avevano
consacrato.
19 Fino al trentacinquesimo anno del
regno di Asa non ci furono guerre.
CAPITOLO
16
LA GUERRA CONTRO BAASA RE D'ISRAELE
(vedi 1 Re 15, 17-22)
1 Nel trentaseiesimo anno del regno di Asa re di
Giuda, Baasa re d'Israele attaccò il territorio di Giuda. Fece
fortificare la città di Rama, in modo di impedire il passaggio e le
comunicazioni ad Asa.
2 Allora Asa
prelevò oro e argento dal tesoro del tempio e della reggia e lo
mandò al re degli Aramei, Ben-Adad, nella città di Damasco,
insieme a questa proposta:
3 «Diventiamo
alleati, com'erano alleati già i nostri padri. Ti mando oro e argento. Ti
prego, rompi la tua alleanza con Baasa, re d'Israele, così dovrà
interrompere la guerra».
4 Ben-Adad
accettò la proposta del re Asa e mandò i comandanti del suo
esercito ad attaccare le città d'Israele. Presero Ion, Dan, Abel-Maim e
tutte le città con depositi commerciali del territorio di Neftali.
5 Quando fu informato dell'accaduto, Baasa smise
di fortificare Rama e rinunziò all'impresa.
6 Allora Asa radunò tutti gli abitanti di
Giuda perché andassero a Rama, a portar via le pietre e il legname usati
da Baasa nei lavori di fortificazione. Con questi materiali il re Asa fece
fortificare Gheba e Mizpa.
ASA E IL PROFETA CANANI
7 Dopo questi fatti il profeta
Canani andò da Asa, re di Giuda, e gli disse: «Perché hai
cercato appoggio presso il re degli Aramei e non presso il Signore tuo Dio? In
questo modo l'esercito degli Aramei è sfuggito al tuo controllo.
8 Non ricordi quando Etiopi e Libici vennero con
un esercito enorme, con un numero grandissimo di carri e cavalieri? Allora tu
hai cercato appoggio presso il Signore ed egli li ha messi in tuo potere.
9 Il Signore, infatti, osserva tutto quel che
accade nel mondo e sostiene quelli che gli rimangono fedeli con tutto il cuore.
Questa volta hai agito da sciocco: perciò, d'ora in avanti, dovrai
affrontare guerre».
10 Il re si adirò
contro il profeta: la sua ira fu tale che lo fece mettere in prigione. Da allora
Asa cominciò a opprimere anche altre persone.
LA FINE DEL REGNO DI ASA
(vedi 1 Re 15,
23-24)
11 Gli altri fatti della vita di Asa, dal
principio alla fine, sono raccontati nel libro "I re di Giuda e
d'Israele".
12 Nel trentanovesimo anno del suo
regno, Asa fu colpito da una grave malattia ai piedi. Neppure in questa grave
malattia egli cercò l'aiuto del Signore, preferì invece ricorrere
solo ai medici.
13 Asa morì nel
quarantunesimo anno di regno.
14 Lo seppellirono
nella tomba che si era fatto scavare nella Città di Davide. Lo deposero
su un giaciglio cosparso di vari profumi e di unguenti preparati con arte.
Bruciarono in suo onore una grande quantità di
profumi.
CAPITOLO
17
GIOSAFAT RE DI GIUDA
(vedi 1 Re 15, 24; 22, 41-45)
1 Dopo Asa regnò in Giuda suo figlio
Giosafat il quale consolidò il suo dominio sul popolo d'Israele.
2 Egli mise soldati in tutte le città
fortificate del territorio di Giuda e governatori in Giuda e nelle città
che suo padre Asa aveva conquistato nella regione di Efraim.
3 Il Signore protesse Giosafat, perché
egli seguì gli esempi che aveva dato Davide nella sua giovinezza e non si
rivolse agli idoli di Baal.
4 Seguì in
tutto il Dio di suo padre, osservò le sue leggi e non si comportò
come gli Israeliti del nord.
5 Per questo il
Signore consolidò il suo potere regale. Gli abitanti di Giuda fecero
numerosi doni al re Giosafat ed egli divenne molto ricco e onorato.
6 La sua più grande aspirazione fu quella
di seguire la volontà del Signore ed eliminare dal territorio di Giuda
gli idoli della dea Asera e i santuari sulle colline.
7 Nei terzo anno del suo regno egli inviò
alcuni suoi incaricati a istruire gli abitanti delle città di Giuda.
Erano: Ben-Cail, Abdia, Zaccaria, Netaneel e Michea,
8 accompagnati dai leviti: Semaia, Natania,
Zebadia, Asael, Semiraimot, Gionata, Adonia, Tobia e Tob-Adonia e dai sacerdoti
Elisama e Ioram.
9 Essi presero con sé il
libro della legge del Signore, passarono in ogni città del territorio di
Giuda e istruirono gli abitanti.
LA POTENZA MILITARE DI GIOSAFAT
10 Tutti i regni confinanti
con il regno di Giuda ebbero timore del Signore e nessuno aveva il coraggio di
far guerra al re Giosafat.
11 Perfino i Filistei
portarono a Giosafat molti doni e una grande quantità d'argento. Gli
Arabi gli mandarono capi di bestiame: settemilasettecento arieti e altrettante
capre.
12 La potenza di Giosafat cresceva sempre
più. Nel territorio di Giuda egli costruì fortificazioni e
città con depositi commerciali.
13 Aveva
anche molti beni nelle varie città di Giuda. I suoi guerrieri scelti
risiedevano a Gerusalemme.
14 Essi erano
suddivisi secondo le famiglie d'origine. Per i soldati della tribù di
Giuda il comandante era Adna, capo di trecentomila uomini.
15 Sotto di lui vi era Giovanni con
duecentottantamila uomini
16 e, terzo
nell'ordine, Amasia figlio di Zicri, che si era impegnato volontariamente al
servizio del Signore, con duecentomila uomini.
17 Per la tribù di Beniamino il
comandante era Eliada, capo di duecentomila uomini armati di scudo e arco.
18 Sotto di lui vi era Iozabad con
centottantamila uomini pronti alla guerra.
19
Tutti questi erano al servizio del re, oltre a quelli che il re aveva
distribuito nelle città fortificate in tutto il territorio di
Giuda.
CAPITOLO 18
GIOSAFAT SI ALLEA CON ACAB RE D'ISRAELE
(vedi 1 Re 22, 1-4)
1 Giosafat divenne molto ricco e famoso e, con
le nozze del figlio, s'imparentò con Acab re d'Israele.
2 Dopo alcuni anni Giosafat andò a
trovare Acab a Samaria. Acab uccise per l'occasione molti buoi e molte pecore
per festeggiare Giosafat e il suo seguito. Cercò poi di persuaderlo ad
attaccare, insieme con lui, la città di Ramot di Galaad.
3 Gli propose:
-
Vuoi allearti con me contro Ramot di Galaad?
-
Conta pure su di me e sul mio esercito, - rispose Giosafat. - Combatterò
con te.
4 Prima però, interroghiamo il
Signore, oggi stesso.
I PROFETI DI CORTE
PREDICONO LA VITTORIA
(vedi 1 Re 22,
5-12)
5 Il re Acab convocò i suoi profeti,
quattrocento in tutto, e chiese loro:
- Possiamo
attaccare Ramot di Galaad o io devo rinunziare?
-
Va' pure all'attacco, - risposero i profeti. - Dio farà cadere la
città in tuo potere.
6 Giosafat
chiese:
- Non c'è un altro profeta del
Signore che ci aiuti a interrogarlo?
7 Il re Acab
rispose:
- Ce n'è ancora uno: è
Michea figlio di ImIa. Lui può aiutarci a interrogare il Signore,
però io lo detesto perché non mi annunzia mai niente di buono:
sempre cose cattive!
- Tu, o re, non dovresti
parlare così, - replicò Giosafat.
8
Allora il re Acab chiamò un ministro e gli ordinò di far venire al
più presto Michea figlio di ImIa.
9
Intanto Acab, re d'Israele, e Giosafat, re di Giuda, con indosso i loro abiti
regali, stavano seduti, ognuno su un trono, sullo spiazzo all'ingresso di
Samaria. I profeti pronunziavano oracoli in loro presenza.
10 Uno di loro, Sedecia figlio di Chenaana, si
era fatto un paio di corna di ferro e diceva: «Il Signore ha parlato e ha
detto: Con queste schiaccerai gli
Aramei».
11 Tutti i profeti dicevano la
stessa cosa: «Attacca Ramot di Galaad! Ce la farai. Il Signore farà
cadere in mano tua la città!».
IL PROFETA MICHEA PREDICE LA SCONFITTA
(vedi 1 Re 22,
13-28)
12 Nel frattempo, il messaggero che era
andato a chiamare Michea, gli diceva:
- Tutti i
profeti, a una sola voce, annunziano al re cose buone. Fa' anche tu come loro e
fagli buone previsioni.
13 Michea
rispose:
- Com'è vero che il Signore vive,
dirò quel che il mio Dio mi farà
dire.
14 Michea andò dal re e questi gli
chiese: - Possiamo attaccare Ramot di Galaad o dobbiamo
rinunziare?
Michea
rispose:
- Certo, attaccate pure, ce la farete!
Il Signore farà cadere la città in vostro potere!
15 Anche questa volta, ti scongiuro - disse il
re Acab: - dimmi soltanto la verità quando parli in nome del
Signore.
16 Allora Michea
rispose:
- Ho visto il popolo d'Israele disperso
sulle montagne, come un gregge senza pastore.
Il
Signore ha detto:
«Questi uomini son senza
guida; tornino in pace alle loro case!».
17
Acab disse a Giosafat:
- Te l'avevo detto:
quest'uomo non mi annunzia mai niente di buono, ma solo cose
cattive!
18 Michea riprese a
parlare:
- Ascoltate la parola del Signore! Io
l'ho visto seduto sul suo trono, con tutti i suoi servitori in piedi alla sua
destra e alla sua sinistra.
19 A un certo punto
ha chiesto loro: «Chi convincerà Acab re d'Israele ad andare a Ramot
di Galaad, dove finirà ammazzato?». I servitori davano le risposte
più varie,
20 finché uno spirito
si è presentato al Signore e ha detto: «Lo convincerò
io!». Il Signore gli ha chiesto come avrebbe
fatto
21 e lui ha risposto: «Farò
uscire menzogne dalla bocca dei profeti». «Va' pure, ingannalo
così! Ci riuscirai», gli ha detto il
Signore.
22 E Michea
concluse:
- Il Signore ha fatto uscire menzogne
dalla bocca dei profeti, ma in realtà ha deciso di farti finir
male.
23 Sedecia figlio di Chenaana si
avvicinò a Michea, gli diede uno schiaffo e gli
disse:
- Da che parte lo spirito del Signore
è uscito da me per parlare a te?
24 Lo
vedrai il giorno che cercherai un nascondiglio di stanza in stanza, - rispose
Michea.
25 Il re Acab
ordinò:
- Arrestate Michea e consegnatelo
ad Amon, governatore della città, e al principe Ioas.
26 Ordinate loro di rinchiuderlo in prigione e
di tenerlo a pane e acqua, finché non tornerò sano e salvo dalla
guerra!
27 Michea
replicò:
- Se tornerai sano e salvo
vorrà dire che non è stato il Signore a parlare per bocca
mia!
ACAB, RE D'ISRAELE, MUORE IN COMBATTIMENTO
(vedi 1 Re 22,
29-35)
28 Il re d'Israele, Acab, e il re di
Giuda, Giosafat, attaccarono Ramon di Galaad.
29
Acab disse a Giosafat: «Per combattere io mi travestirò ma tu tieni
i tuoi abiti regali».
Il re Acab si travesti
e andò a combattere.
30 Il re di Aram
aveva ordinato ai capi dei suoi carri: «Voi cercate di colpire il re
d'Israele e lasciate perdere tutti gli
altri».
31 Quando i capi dei carri videro
Giosafat, dissero: «Ecco là il re d'Israele!». E lo
circondarono per attaccarlo. Giosafat si mise a gridare. In quel momento il
Signore l'aiutò e Dio fece allontanare da lui quelli che lo aggredivano.
32 I capi dei carri si accorsero che non era lui
il re d'Israele e si allontanarono.
33 Un
soldato, però, tirò a caso con l'arco e una freccia colpì
proprio Acab, infilandosi tra le piastre della sua corazza. «Sono ferito!
-gridò Acab al suo cocchiere, - gira il carro e portami lontano dal campo
di battaglia».
34 La battaglia
infuriò per tutto il giorno e Acab, re d'Israele, dovette stare nel suo
carro fino a sera, di fronte allo schieramento arameo. Al tramonto
morì.
CAPITOLO
19
1 Giosafat, re di Giuda, tornò sano e
salvo al suo palazzo in Gerusalemme.
2 Gli venne
incontro il profeta Ieu, figlio di Canani, e gli
disse:
«Giosafat, perché sei andato
ad aiutare un malvagio? Come puoi essere amico di un nemico del Signore? Il
Signore è in collera con te per quel che hai fatto.
3 Ma egli approva le altre cose buone che hai
compiuto, quando hai eliminato dal paese gli idoli della dea Asera per seguire
il Signore con ferma volontà».
LA RIFORMA GIURIDICO-RELIGIOSA DI GIOSAFAT
4 Giosafat, dopo essere
rimasto un po' di tempo a Gerusalemme, visitò tutto il territorio, da
Bersabea a sud fino alla regione montuosa di Efraim a nord, per ricondurre tutti
gli abitanti al Signore, Dio dei loro padri.
5
Egli nominò giudici in tutte le città fortificate del territorio
di Giuda, uno in ogni città.
6
Raccomandò loro:
«Fate bene
attenzione a come dovete comportarvi: voi non avete solo un'autorità
umana, ma giudicherete con l'autorità del Signore: egli stesso
sarà con voi quando pronunzierete le vostre sentenze.
7 Abbiate grande rispetto del Signore e pensate
a quel che fate: il Signore nostro Dio non tollera ingiustizie né
parzialità né favoritismi per regali
ricevuti».
8 Giosafat scelse anche a
Gerusalemme alcuni uomini, tra i leviti, i sacerdoti e i capifamiglia degli
Israeliti, perché giudicassero nel nome del Signore e risolvessero le
contese tra gli abitanti di Gerusalemme.
9
Giosafat diede loro queste istruzioni:
«Voi
dovete avere rispetto del Signore per giudicare secondo giustizia e
onestà.
10 Potranno venire da voi i
vostri fratelli Israeliti, provenienti da ogni città, e sottoporvi
questioni di ogni genere: da un caso di omicidio a un problema sulla legge o su
comandamenti, statuti e regolamenti. Voi dovete decidere come devono comportarsi
per non rendersi colpevoli verso il Signore. Altrimenti la punizione del Signore
colpirebbe voi e loro. Fate come vi ho detto per non diventare voi stessi
colpevoli.
11 Per le questioni religiose sarete
sotto il controllo del sommo sacerdote Amaria e, per quelle civili, sotto il
controllo di Zebadia, figlio di Ismaele, governatore del territorio di Giuda.
Avrete a disposizione come cancellieri i leviti. Mettetevi al lavoro con
coraggio, e il Signore sarà vicino a chi si comporta bene».
CAPITOLO 20
GIOSAFAT CHIEDE AIUTO AL SIGNORE CONTRO I NEMICI
1 Dopo questi fatti, i Moabiti
e gli Ammoniti, con rinforzi di Meuniti, attaccarono Giosafat.
2 Fu portata al re questa
notizia:
«Un esercito enorme marcia contro
di te. E' venuto dall'altra sponda del mar Morto, dal territorio di Edom. Ora si
trova a Cazazon-Tamar, cioè a
Engaddi».
3 Giosafat ebbe paura e decise di
rivolgersi al Signore. Ordinò un digiuno in tutto il territorio di Giuda.
4 Gli abitanti si radunarono da tutte le
città per chiedere aiuto al Signore, vennero a Gerusalemme da ogni
località di Giuda
5 e si raccolsero in
assemblea davanti al tempio. Giosafat si mise in piedi, in faccia al cortile
nuovo del tempio,
6 e pregò
così:
«Signore, Dio dei nostri padri,
tu solo sei Dio in cielo. Tu solo domini su tutti i regni e i popoli. Tu sei
forte e potente: nessuno può opporsi a te.
7 Tu, nostro Dio, hai cacciato gli antichi
abitanti di questo paese per far posto a Israele tuo popolo e hai donato per
sempre questa terra ai discendenti di Abramo, tuo amico.
8 Qui essi si sono stabiliti e qui hanno
costruito il tempio a te consacrato. Infatti dicevano:
9 Se verrà una sciagura o il castigo di
una guerra o la peste o la carestia, noi verremo davanti a te in questo tempio,
perché qui tu manifesti la tua presenza, grideremo a te nella nostra
disgrazia e tu ci ascolterai e ci salverai".
10
Ora siamo attaccati dagli Ammoniti, dai Moabiti e dagli Edomiti. Quando i nostri
padri vennero dall'Egitto, tu non hai permesso loro di passare attraverso le
terre di questi popoli. Gli Israeliti fecero un percorso più ampio e non
li distrussero.
11 Ecco come ora ci
ricompensano: vengono per scacciarci dalla nostra terra, quella che tu hai dato
in possesso a noi.
12 O Dio nostro, se non
intervieni contro di loro, non abbiamo forza sufficiente di fronte a questo
esercito enorme che viene contro di noi. Non sappiamo che cosa fare: ci
rivolgiamo a te!».
13 Tutti gli abitanti di
Giuda stavano in preghiera davanti al Signore, comprese le donne con i loro
figli e i bambini piccoli.
IL SIGNORE DÀ LA VITTORIA A GIOSAFAT
14 Mentre l'assemblea era
riunita, lo spirito del Signore scese su Iacaziel, un levita del gruppo di Asaf,
discendente da Zaccaria, Benaia, Ieiel, e Mattania.
15 Egli
disse:
«Voi tutti, abitanti di Gerusalemme e
di Giuda, e tu, re Giosafat, ascoltate quel che dice il Signore: "Non temete e
non perdetevi di coraggio di fronte a questo immenso esercito: non sarete voi a
combattere, ma Dio stesso.
16 Domani i vostri
nemici avanzeranno per la salita di Ziz. Voi andrete loro incontro e li
raggiungerete in fondo alla valle, di fronte al deserto di Ieruel.
17 Ma non toccherà a voi combatterli.
Fermatevi là, schierati per l'attacco, e vedrete come il Signore vi
salverà. Uomini di Gerusalemme e di Giuda, non temete e non perdetevi di
coraggio: domani andate contro i vostri nemici e il Signore sarà con
voi».
18 A queste parole Giosafat si
gettò con la faccia a terra. Anche tutti gli abitanti di Gerusalemme e
Giuda si inchinarono profondamente per adorare il Signore.
19 Poi i leviti dei gruppi di Keat e di Kore si
alzarono per lodare ad alta voce il Signore Dio d'Israele.
20 Il mattino dopo l'esercito di Giuda si mosse
verso la zona desertica di Tekoa. Prima della partenza, Giosafat parlò
alle truppe:
«Uomini di Gerusalemme e di
Giuda, ascoltatemi. Contate sulla forza del Signore vostro Dio e troverete
forza. Fidatevi della parola dei suoi profeti e avrete
successo».
21 Giosafat si mise d'accordo con
le truppe e mandò davanti allo schieramento i cantori, vestiti con i
paramenti sacri, perché lodassero il Signore con il
canto:
«Lodate il Signore
perché eterno è il suo
amore».
22 Nel momento stesso in cui i
cantori iniziarono l'acclamazione di lode, il Signore sconvolse di sorpresa
Ammoniti, Moabiti ed Edomiti che stavano marciando contro l'esercito di Giuda.
Cominciarono a combattersi tra di loro.
23
Ammoniti e Moabiti si lanciarono contro gli Edomiti fino ad ucciderli e
sterminarli tutti; quando gli Edomiti furono finiti, gli altri si misero a
massacrarsi tra di loro.
24 Intanto gli uomini
del regno di Giuda erano giunti sulla collina dalla quale si poteva vedere il
deserto. Essi guardavano dove si trovava l'esercito nemico e non videro altro
che cadaveri stesi a terra: non c'era nessun superstite.
25 Giosafat scese con il suo esercito a
raccogliere il bottino. Presero molti animali da soma, viveri, vestiti e oggetti
preziosi. Stettero là tre giorni a raccogliere bottino, ma era tanto
abbondante che non poterono portar via tutto.
26
Il quarto giorno si radunarono nella valle di Beraca (la valle della
Benedizione) per benedire il Signore. Per questo quella località fu
chiamata così e ha ancor oggi questo nome.
27 Alla fine, Giosafat, alla testa dei soldati
di Gerusalemme e di Giuda, tornò a Gerusalemme pieno di gioia. Il Signore
aveva reso felici tutti, facendoli trionfare sui nemici.
28 Entrarono in città al suono delle
trombe, delle arpe e delle cetre e si diressero al tempio.
29 Quando, nei regni stranieri, si seppe che il
Signore aveva liberato Israele dai suoi nemici, tutta la terra ebbe timore di
Dio.
30 Il regno di Giosafat fu tranquillo e Dio
gli concesse pace su tutte le frontiere.
FINE DEL REGNO DI GIOSAFAT
(vedi 1 Re 22,
41-51)
31 Giosafat era diventato re di Giuda
all'età di trentacinque anni. Regnò venticinque anni a
Gerusalemme. Sua madre si chiamava Azuba ed era figlia di Silchi.
32 Giosafat seguì la via tracciata da suo
padre Asa e fece sempre la volontà del Signore.
33 Tuttavia i santuari sulle colline non furono
eliminati e il popolo non fu sempre fedele al Dio dei suoi padri.
34 Gli altri fatti della vita di Giosafat, dal
principio alla fine, sono raccontati nella "Storia di Ieu figlio di Canani", che
fa parte del libro "I re d'Israele".
35 Giosafat
fece anche un accordo con Acazia re d'Israele, un re malvagio.
36 L'accordo riguardava la costruzione di navi
d'alto mare. Le navi furono costruite a Ezion-Gheber.
37 Ma il profeta Eliezer figlio di Dodava, del
villaggio di Maresa, disse a Giosafat: «Tu hai voluto fare un accordo con
Acazia, ma il Signore manderà a vuoto i tuoi progetti» Infatti le
navi si sfasciarono e non poterono prendere il
mare.
CAPITOLO 21
IL REGNO DI IORAM
(vedi 2 Re 8,
16-24)
1 Alla sua morte Giosafat fu sepolto nella
Città di Davide, accanto ai suoi antenati. Dopo di lui regnò suo
figlio Ioram.
2 Gli altri figli di Giosafat, re
del popolo d'Israele e fratelli di Ioram erano: Azaria, Iechiel, Zaccaria,
Azariau, Michele e Sefatia.
3 Giosafat aveva
destinato il regno a Ioram perché era il primogenito. Agli altri figli
aveva dato ricchi doni in oro, argento e oggetti preziosi e aveva affidato loro
le città fortificate del territorio di Giuda.
4 Ma Ioram, dopo aver ereditato il regno di suo
padre e consolidato il suo potere, fece uccidere tutti i suoi fratelli e anche
alcuni capi del popolo.
5 Ioram diventò
re a trentadue anni e regnò a Gerusalemme otto anni.
6 Sua moglie era figlia di Acab; per questo egli
si comportò alla maniera dei re d'Israele e della famiglia di Acab e
andò contro la volontà del Signore.
7 Ma il Signore non volle distruggere la
famiglia di Davide a causa dell'impegno che aveva preso con Davide, quando gli
aveva promesso di non estinguere mai la sua dinastia.
8 Durante il regno di Ioram gli Edomiti si
ribellarono al regno di Giuda e si scelsero un loro re.
9 Ioram attraversò allora la frontiera
con tutti i suoi ufficiali e i carri da guerra. Attaccò di notte e fu
accerchiato, ma riuscì a sconfiggere l'esercito degli Edomiti e i
comandanti dei loro carri.
10 Tuttavia Edom
è rimasto ribelle al dominio di Giuda fino a oggi. In quel tempo anche
gli abitanti di Libna si ribellarono a Ioram. Tutto questo avvenne perché
Ioram si era allontanato dal Signore, Dio dei suoi padri.
11 Ioram fece anche costruire santuari sulle
colline del territorio di Giuda; così spinse gli abitanti di Gerusalemme
e Giuda a tradire il Signore.
12 Il profeta Elia
gli mandò una lettera che diceva: «Il Signore, Dio di Davide tuo
padre, ti manda questo avvertimento: Tu non hai seguito la condotta di tuo padre
Giosafat né di tuo nonno Asa, re di Giuda.
13 Hai agito come i re d'Israele, hai spinto
anche gli abitanti di Gerusalemme e Giuda a tradire il Signore, come al nord ha
fatto la famiglia di Acab. Per di più hai fatto uccidere i tuoi fratelli,
persone della tua famiglia che erano migliori di te.
14 Per tutto questo il Signore manderà un
castigo molto duro sul tuo popolo, i tuoi figli, le tue mogli e i tuoi beni.
15 Tu sarai colpito da molte malattie: una ti
prenderà il ventre e peggiorerà sempre, giorno dopo giorno, fino a
quando gli intestini usciranno dal tuo
corpo».
16 Il Signore spinse contro Ioram i
Filistei e gruppi di Arabi vicini agli Etiopi.
17 Essi invasero il regno di Giuda e portarono
via tutti i beni che si trovavano nella reggia, comprese le donne e i figli del
re. Lasciarono solo il figlio più piccolo di Ioram, di nome Acazia.
18 In seguito il Signore colpì il re con
una malattia incurabile al ventre.
19 Il male
peggiorò giorno dopo giorno. Passati quasi due anni, gli intestini
uscirono dal suo ventre e il re morì tra atroci dolori. Al suo funerale
il popolo non bruciò tanti profumi in suo onore quanti ne aveva bruciati
per i suoi padri.
20 Ioram era diventato re a
trentadue anni e regnò a Gerusalemme otto anni. Quando morì, fu
sepolto nella Città di Davide, ma non nella tomba dei re. Nessuno lo
rimpianse.
CAPITOLO
22
IL REGNO DI ACAZIA
(vedi 2 Re 8, 25-29; 9,
27-29)
1 Poiché i figli maggiori di Ioram
erano stati tutti uccisi da una banda penetrata nell'accampamento insieme agli
Arabi, gli abitanti di Gerusalemme proclamarono re il figlio minore di Ioram,
che si chiamava Acazia.
2 Egli divenne re a
vent'anni e regnò a Gerusalemme un anno. Sua madre, Atalia, era
discendente del re d'Israele, Omri.
3 Anch'egli
agì come la famiglia di Acab, perché sua madre era la sua
consigliera e lo spingeva al male.
4 Dopo la
morte del padre, Acazia, per sua disgrazia, prese come consiglieri i suoi
parenti appartenenti alla famiglia di Acab e così andò contro la
volontà del Signore.
5 Proprio per loro
consiglio, andò insieme con Ioram figlio di Acab, re d'Israele, a
combattere Cazael re di Aram. La battaglia si svolse a Ramot di Galaad. Ioram fu
ferito dagli Aramei
6 e si ritirò nella
città di Izreel per curarsi delle ferite ricevute a Rama combattendo
contro Cazael re degli Aramei. Poiché le ferite di Ioram figlio di Acab,
re d'Israele, erano gravi, Acazia figlio di Ioram, re di Giuda, andò a
trovarlo a Izreel.
7 Dio si servì di
questa visita a Ioram per la rovina di Acazia. Infatti, mentre si trovava con
Ioram, dovette affrontare Ieu figlio di Nimsi, l'uomo che il Signore aveva
scelto per annientare la famiglia di Acab.
8
Ieu, mentre faceva giustizia della famiglia di Acab, trovò là
anche alcuni capi del regno di Giuda e i parenti di Acazia che facevano parte
del suo seguito: li uccise tutti.
9 Acazia,
intanto, si era nascosto nella città di Samaria. Ieu lo fece cercare. Lo
presero e lo portarono davanti a Ieu che lo uccise. Il suo cadavere ebbe una
sepoltura per riguardo a Giosafat, suo padre, che aveva sempre seguito in tutto
il Signore con sincerità. Nella famiglia di Acazia non restò
nessuno in grado di fare il re.
LA REGINA ATALIA PRENDE IL POTERE
(vedi 2 Re 11,
1-3)
10 Atalia, la madre di Acazia, quando seppe
che suo figlio era morto, decise di eliminare tutti i componenti della famiglia
reale di Giuda.
11 Ma Iosabeat, figlia del re
Ioram, sorella di Acazia e moglie del sacerdote Ioiada, riuscì a portar
via il piccolo Ioas, figlio di Acazia. Lo sottrasse al gruppo dei principi
condannati a morte, lo prese e lo nascose, insieme con la balia, nella stanza
dei letti. Così lo nascose ad Atalia e gli salvò la vita.
12 Il piccolo Ioas rimase nascosto con le due
donne nel tempio per sei anni. Intanto Atalia regnava nel
paese.
CAPITOLO 23
IOAS E' CONSACRATO RE
(vedi 2 Re 11,
4-20)
1 Nel settimo anno il sacerdote Ioiada
prese una decisione coraggiosa. Fece un patto con cinque comandanti di
unità militari di cento uomini. Erano: Azaria figlio di Ierocam, Ismaele
figlio di Giovanni, Azaria figlio di Obed, Maaseia figlio di Adaia ed Elisafat
figlio di Zicri.
2 Essi percorsero il regno di
Giuda e radunarono da tutte le città i leviti e i capi delle famiglie
d'Israele. Insieme andarono a Gerusalemme.
3 Si
radunarono in assemblea nel tempio e si impegnarono a sostenere il re. Ioiada
disse loro: «Ecco l'erede al trono. Lui deve regnare, perché il
Signore ha promesso il regno ai discendenti di Davide.
4 Agirete divisi in tre gruppi. I sacerdoti e i
leviti che faranno servizio di sabato staranno di guardia agli ingressi del
tempio,
5 un altro gruppo alla reggia e l'ultimo
alla porta di Iseod. Il popolo si radunerà nei cortili del tempio.
6 Nessuno deve entrare nel tempio, tranne i
sacerdoti e i leviti di turno. Essi possono entrare perché sono
consacrati, ma il popolo deve rispettare la proibizione data dal Signore.
7 I leviti, con la spada in pugno, faranno
cerchio intorno al re e lo seguiranno in ogni suo movimento. Chiunque
tenterà di entrare nel tempio dovrà essere
ucciso».
8 I leviti e tutto il popolo fecero
come aveva ordinato il sacerdote Ioiada. Ogni comandante radunò i suoi
uomini: sia quelli che finivano il turno sia quelli che cominciavano il nuovo,
perché Ioiada aveva sospeso il congedo a chi finiva il servizio in quel
sabato.
9 A ogni comandante di cento uomini il
sacerdote Ioiada consegnò le lance e gli scudi grandi e piccoli, che
erano custoditi nel tempio ed erano appartenuti a Davide.
10 Per proteggere l'erede al trono, dispose gli
uomini da un angolo all'altro del tempio e intorno all'altare, ognuno con la
lancia in mano.
11 Allora Ioiada fece venire
Ioas, l'erede al trono, gli consegnò la corona e il documento con la
legge dell'alleanza e Ioas fu proclamato re. Ioiada e i suoi figli lo
consacrarono con l'unzione e un grido si levò: «Viva il re!».
12 Atalia udì le voci della gente che
accorreva ad acclamare il re e raggiunse la folla al tempio.
13 Si accorse che, presso la colonna all'entrata
del tempio, stava Ioas. Attorno a lui c'erano i comandanti e i trombettieri.
Tutto il popolo manifestava la sua gioia mentre le trombe suonavano. I cantori,
con i loro strumenti, guidavano le acclamazioni. Atalia, indignata, si
strappò i vestiti e gridò: «E' un tradimento!».
14 Il sacerdote Ioiada non volle che Atalia
fosse uccisa nel tempio. Chiamò i comandanti del servizio di guardia e
ordinò: «Fate cerchio attorno a lei e portatela fuori del tempio: se
qualcuno tenta di seguirla sarà condannato a morte!».
15 Le guardie la trascinarono verso la reggia e,
sulla soglia della porta dei Cavalli, la uccisero.
LA RIFORMA DI IOIADA
(vedi 2 Re 11,
17-20)
16 Ioiada fece prendere al re e al popolo
un solenne impegno: dovevano essere veramente il popolo del Signore.
17 Poi tutti andarono al santuario del dio Baal.
Lo demolirono, fecero a pezzi gli altari e le statue; uccisero Mattan, il
sacerdote di Baal, davanti all'altare.
18 Ioiada
affidò ai sacerdoti leviti la custodia del tempio. A suo tempo, infatti,
Davide li aveva suddivisi in gruppi per offrire nel tempio sacrifici completi,
come è scritto nella legge di Mosè, e per accompagnare le
celebrazioni con canti di gioia.
19 A guardia
delle porte del tempio mise i portinai: non dovevano lasciar entrare nessuno che
fosse in qualche modo impuro.
20 Ioiada, insieme
con i comandanti militari, i capi, le autorità del popolo e tutta la
gente, accompagnò in processione il re, attraverso la porta superiore,
dal tempio fino alla reggia, e il re fu insediato sul suo trono.
21 Tutti erano pieni di gioia e, ora che Atalia
era stata uccisa, la città fu in
pace.
CAPITOLO 24
IOAS FA RESTAURARE IL TEMPIO
(vedi 2 Re 12, 1-17)
1 Ioas divenne re all'età di sette anni e
regnò a Gerusalemme per quarant'anni. Sua madre si chiamava Sibia e
veniva da Bersabea.
2 Finché visse il
sacerdote Ioiada, Ioas ubbidì alla volontà del Signore.
3 Ioiada gli fece sposare due mogli e
così ebbe figli e figlie.
4 Ioas decise
di restaurare il tempio.
5 Radunò i
sacerdoti e i leviti e disse loro: «Andate nelle città del regno di
Giuda e fatevi dare da tutto Israele denaro per il tempio. Lo userete per le
riparazioni annuali. Fate presto!». Ma i leviti presero la cosa con calma.
6 Allora il re convocò Ioiada, loro capo,
e gli disse: «Perché non hai imposto ai leviti di riscuotere il
denaro a Gerusalemme e in tutto il regno? Questa è la tassa che
Mosè, servo del Signore, e l'assemblea degli Israeliti istituirono allora
a favore della tenda dove erano custoditi gli insegnamenti del Signore.
7 Sai che Atalia, quella perfida donna, e i suoi
seguaci hanno lasciato andare in rovina il tempio. Anzi hanno adoperato i suoi
oggetti sacri per il culto del dio Baal».
8
Il re ordinò di fabbricare una cassa e di metterla davanti al tempio,
vicino all'ingresso.
9 Poi diffuse a Gerusalemme
e nel territorio di Giuda l'ordine di dare l'offerta per il Signore, quella che
Mosè, servo di Dio, aveva imposto nel deserto agli Israeliti.
10 Tutti, autorità e popolo, furono
contenti di deporre il loro contributo nella cassa, che presto fu piena.
11 Quando i leviti, incaricati dal re,
ispezionarono la cassa, vi trovarono grande quantità di denaro. Allora
vennero il segretario del re e il rappresentante del sommo sacerdote, vuotarono
la cassa e la fecero rimettere al suo posto. Da allora fecero così ogni
giorno e si raccolse molto denaro.
12 Il re e
Ioiada affidarono il denaro ai responsabili dei lavori per il tempio. Essi
incaricarono tagliapietre, carpentieri e specialisti nel lavorare ferro e bronzo
di restaurare e consolidare il tempio.
13 I
lavoratori si misero all'opera e con abilità risanarono l'edificio: il
tempio fu restaurato e riportato alla sua primitiva solidità.
14 Quando i lavori furono completati, il denaro
avanzato fu consegnato al re e a Ioiada. Con esso si fabbricarono vari oggetti
per il culto del tempio e per i sacrifici, vasi e recipienti d'oro e
d'argento.
IOAS DIVENTA INFEDELE A DIO
Durante la vita del sacerdote
Ioiada, l'offerta dei sacrifici completi si svolse nel tempio con
regolarità.
15 Dopo una lunga vecchiaia,
Ioiada morì all'età di centotrent'anni.
16 Fu sepolto nella Città di Davide,
accanto alle tombe dei re, perché aveva dedicato la sua vita a Dio e al
tempio per il bene del popolo d'Israele.
17 Dopo
la morte del sacerdote Ioiada, persone influenti nel regno di Giuda andarono a
rendere omaggio a Ioas. Il re cominciò a dar loro ascolto.
18 Ben presto gli Israeliti non andarono
più al tempio del Signore, Dio dei loro padri. Cominciarono a seguire il
culto degli idoli e dei pali sacri di Asera. Questa colpa di Gerusalemme e del
regno di Giuda non rimase senza punizione.
19 Il
Signore mandò profeti per far tornare a sé gli Israeliti. I
profeti predicarono, ma nessuno li ascoltò.
20 Lo spirito di Dio s'impadronì del
sacerdote Zaccaria figlio di Ioiada. Egli affrontò il popolo e disse:
«Ascoltate quel che Dio, il Signore, vi dice: Perché disubbidite ai
miei comandamenti? Finirete male. Avete abbandonato me e io abbandonerò
voi!».
21 Ma tutti si unirono contro di lui
e, per ordine del re, lo uccisero a sassate nel cortile del tempio.
22 Con questo assassinio il re Ioas mostrava di
aver dimenticato il bene ricevuto da Ioiada, il padre di Zaccaria. Prima di
morire Zaccaria gridò: «Tu, Signore, guarda e
giudica!».
FINE DEL REGNO DI IOAS
(vedi 2 Re 12,
18-22)
23 Nella primavera seguente, l'esercito
degli Aramei marciò contro Ioas. I soldati invasero il regno di Giuda e
attaccarono Gerusalemme. Uccisero tutti i capi del popolo e mandarono al re di
Damasco un grande bottino.
24 L'esercito degli
Aramei era piccolo, ma il Signore abbandonò in suo potere il grande
esercito degli abitanti di Giuda, perché essi avevano abbandonato il Dio
dei loro padri. Così Ioas ricevette la giusta punizione.
25 Quando gli Aramei se ne andarono, Ioas era
gravemente ferito. Allora, per vendicare il figlio del sacerdote Ioiada, i
ministri fecero una congiura contro Ioas. Lo uccisero nel suo letto. Ioas fu
sepolto nella Città di Davide, ma non nella tomba dei re.
26 I ministri che avevano congiurato contro di
lui furono Zabad figlio di una donna della regione di Ammon di nome Simeat, e
Iozabad, figlio di una donna della regione di Moab di nome Simrit.
27 L'elenco dei figli di Ioas, le profezie
contro di lui e il resoconto sul restauro del tempio sono scritti nel "Commento
al libro dei Re". Dopo di lui regnò suo figlio Amazia.
CAPITOLO 25
IL REGNO DI AMAZIA
(vedi 2 Re 14,
1-7)
1 Amazia divenne re all'età di
venticinque anni e regnò a Gerusalemme ventinove anni. Sua madre si
chiamava loaddan ed era di Gerusalemme.
2 Egli
ubbidì alla volontà del Signore, ma senza convinzione.
3 Quando il suo potere si fu consolidato fece
uccidere i ministri che avevano assassinato suo padre.
4 Ma non fece uccidere i loro figli,
perché nella legge contenuta nel libro di Mosè è scritto
questo comando del Signore: «I genitori non possono essere condannati per i
delitti commessi dai figli, né i figli per i delitti dei genitori: una
persona può essere punita con la morte solo per le sue
colpe».
AMAZIA COMBATTE CONTRO GLI EDOMITI
5 Il re Amazia
organizzò gli uomini delle tribù di Giuda e Beniamino secondo le
loro famiglie. Formò unità militari di mille e di cento soldati,
ognuna con il suo comandante. Fece il censimento degli uomini al di sopra dei
vent'anni: risultarono trecentomila uomini in grado di combattere con lancia e
scudo.
6 Oltre a questi egli arruolò
centomila mercenari che abitavano nel regno del nord. Gli costarono circa
tremilacinquecento chili d'argento.
7 Ma un
profeta andò da lui e gli disse:
- Non
prendere con te questi mercenari del regno d'Israele, perché il Signore
non è con discendenti di Efraim, egli è contro quel regno.
8 Tu pensi, con l'aiuto di questi, di essere il
più forte in battaglia, ma è il Signore che dà la vittoria
o la sconfitta. Questa volta egli ti farà cadere davanti al
nemico.
9 Amazia replicò al
profeta:
- E che ne sarà dei chili
d'argento che ho pagato per i mercenari
d'Israele?
Rispose il
profeta:
- Il Signore può farti riavere
molto di più!
10 Allora Amazia
rimandò indietro i mercenari d'Israele. Essi tornarono al loro paese
pieni di collera contro il regno di Giuda.
11
Poi Amazia, con coraggio, condusse il suo esercito nella valle del Sale contro
gli Edomiti e, in battaglia, ne uccise diecimila.
12 I suoi soldati catturarono altri diecimila
Edomiti, li condussero in cima a una roccia e li buttarono giù: tutti
morirono sfracellati.
13 Intanto quei soldati
d'Israele che Amazia aveva rimandato a casa assalirono le città del regno
di Giuda situate tra Samaria e Bet-Oron. Uccisero tremila persone e
s'impadronirono di un enorme bottino.
AMAZIA IN GUERRA CON IL REGNO D'ISRAELE
(vedi 2 Re 14,
8-14)
14 Amazia, di ritorno dalla vittoriosa
campagna contro gli Edomiti, portò con sé alcuni idoli di quel
popolo discendente da Seir. Li considerò come suoi dèi, si mise ad
adorarli e a bruciare incenso in loro onore.
15
Il Signore si sdegnò contro Amazia e gli mandò un profeta a
dirgli:
- Perché ti rivolgi a queste
divinità? Non hanno neppure difeso gli Edomiti dal tuo assalto!
16 Amazia lo
interruppe:
- Chi ti ha nominato mio consigliere?
Taci o farai una brutta fine!
Il profeta
tagliò corto:
- Poiché non hai
ascoltato il mio consiglio, io so che per quel che hai fatto Dio ha già
deciso la tua fine.
17 Ma il re Amazia
seguì altri consiglieri. Mandò messaggeri al re d'Israele per
dichiarargli guerra. A quel tempo il re d'Israele era Ioas, figlio di Ioacaz e
nipote di Ieu.
18 Il re d'Israele mandò al
re di Giuda questa risposta: «C'era una volta, sui monti del Libano, un
cespuglio spinoso. Un giorno ebbe la pretesa di chiedere in moglie per suo
figlio la figlia di un grande cedro del Libano. Ma venne una bestia selvatica
del Libano e calpestò il cespuglio.
19
Tu, Amazia, ti vanti di aver sconfitto gli Edomiti e credi di essere molto
potente. Ma è meglio per te rimanere a casa tua. Perché vuoi
impegnarti in una guerra che sarà un disastro per te e per il tuo
regno?».
20 Amazia non ascoltò
l'avvertimento del re Ioas. In realtà Dio lo aveva abbandonato
perché aveva seguito gli idoli degli Edomiti.
21 Ioas re d'Israele si mise in marcia e
affrontò Amazia re di Giuda nel territorio di quest'ultimo, presso
Bet-Semes.
22 L'esercito di Giuda fu sconfitto
da quello d'Israele e i soldati fuggirono ognuno verso casa sua.
23 A Bet-Semes Ioas re d'Israele fece
prigioniero Amazia re di Giuda e lo portò con sé a Gerusalemme.
Qui demolì circa duecento metri delle mura della città, dalla
porta di Efraim alla porta dell'Angolo.
24 Ioas
portò via tutto l'oro, l'argento e gli oggetti che trovò nel
tempio, custoditi da Obed-Edom. Prese anche il tesoro della reggia e alcuni
ostaggi. Poi ritornò nella sua capitale,
Samaria.
FINE DEL REGNO DI AMAZIA
(vedi 2 Re 14,
15-20)
25 Dopo la morte del re d'Israele, Ioas,
Amazia re di Giuda visse altri quindici anni.
26
Gli altri fatti della vita di Amazia sono tutti raccontati nel libro "I re di
Giuda e d'Israele".
27 Fin da quando Amazia
cominciò ad allontanarsi dal Signore, a Gerusalemme alcuni organizzarono
un complotto contro di lui. Alla fine egli fuggì a Lachis, fu inseguito
e, in quella città, fu ucciso.
28 Il suo
cadavere fu caricato su un cavallo e sepolto in una città di
Giuda.
CAPITOLO
26
IL REGNO DI
OZIA
(vedi 2 Re 14, 21-22; 15, 1-3)
1 All'età di sedici anni, Ozia figlio di
Amazia, fu fatto re dal popolo del regno di Giuda, come successore di suo padre.
2 Fu lui, dopo la morte del padre, a
riconquistare e ricostruire la città di Elat.
3 Ozia, che aveva sedici anni quando fu nominato
re, regnò a Gerusalemme per cinquantadue anni. Sua madre si chiamava
Iecolia ed era di Gerusalemme.
4 Ozia fece la
volontà del Signore come suo padre Amazia.
5 Infatti, finché visse Zaccaria, un uomo
che capiva le visioni mandate da Dio, Ozia seguì in tutto il Signore e il
Signore gli diede successo.
6 Ozia
organizzò una guerra contro i Filistei e distrusse le mura delle
città di Gat, Iabne e Asdod. Costruì fortezze nei dintorni di
Asdod e nella regione dei Filistei.
7 Dio lo
aiutò a vincere i Filistei, gli Arabi che vivevano a Gur-Baal e i
Meuniti.
8 Questi ultimi pagarono un tributo a
Ozia. Ozia divenne così potente che la sua fama si diffuse fino ai
confini dell'Egitto.
9 A Gerusalemme
costruì torri fortificate sulla porta dell'Angolo, sulla porta della
Valle e sull'Angolo.
10 Fece anche costruire
torri di guardia e scavare molte cisterne per l'acqua in zone desertiche,
perché possedeva molto bestiame. Aveva contadini nella pianura e
sull'altipiano e vignaioli in montagna e in collina. Egli si interessava molto
dell'agricoltura.
11 Ozia disponeva di un
esercito sempre pronto a uscire in battaglia. Era diviso in squadroni, secondo
le liste preparate dal segretario Ieiel e dal segretario Maaseia. L'esercito era
comandato da Anania, ufficiale del re,
12 e da
duemilaseicento capifamiglia.
13 I soldati ai
loro ordini erano trecentosettemilacinquecento. Costituivano un esercito forte,
pronto a combattere contro i nemici del re.
14
Ozia fornì questo esercito di scudi, lance, elmi, corazze, archi e pietre
per le fionde.
15 A Gerusalemme fece piazzare
sulle torri e sugli angoli delle mura macchine per lanciare frecce o grosse
pietre. Le aveva inventate un esperto. Ozia ricevette molti aiuti e divenne
così potente che la sua fama giunse lontano.
OZIA E' PUNITO PER IL SUO ORGOGLIO
16 Ozia si esaltò per
il suo potere e finì con rovinarsi. Non rispettò più il
Signore suo Dio. Una volta osò perfino entrare nella sala principale del
tempio per bruciare l'incenso sull'altare dei profumi.
17 Il sacerdote Azaria lo seguì con altri
ottanta coraggiosi sacerdoti del Signore.
18 Si
schierarono davanti al re e gli
dissero:
«Non tocca a te, Ozia, bruciare
l'incenso in onore del Signore. Possono farlo solo i sacerdoti, discendenti da
Aronne, consacrati per questo. Esci da questo luogo santo! Stai commettendo un
abuso che ti priverà della protezione di Dio, il
Signore».
19 Ozia stava presso l'altare dei
profumi e aveva in mano l'incensiere per compiere il rito. Si adirò
violentemente contro i sacerdoti, ma subito gli spuntò sulla fronte il
segno di un terribile malattia.
20 Il sommo
sacerdote Azaria e gli altri sacerdoti lo guardarono e videro segno della
malattia sulla fronte. Subito lo mandarono via dal tempio ed egli stesso si
affrettò ad andarsene perché capì di essere stato colpito
dal Signore.
FINE DEL REGNO DI OZIA
(vedi 2 Re 15,
32-38)
21 Il re Ozia rimase malato tutta la vita.
Dovette vivere isolato da tutti e non poté più andare al tempio.
Suo figlio Iotam era a capo della reggia e governava il paese.
22 Gli altri fatti della vita di Ozia sono
raccontati dal profeta Isaia figlio di Amoz.
23
Quando morì, Ozia non fu sepolto nella tomba dei re, ma lì vicino,
perché tutti sapevano da quale male era stato colpito. Dopo di lui
regnò suo figlio Iotam.
CAPITOLO
27
IL REGNO DI IOTAM
(vedi 2 Re 15,
32-38)
1 Iotam divenne re a venticinque anni
regnò a Gerusalemme sedici anni. Sua madre si chiamava Ierusa ed era
figlia di Zadok.
2 Egli fece la volontà
del Signore come suo padre Ozia, però non frequentò il tempio, e
il popolo continuò a peggiorare nella sua condotta.
3 Iotam restaurò la porta superiore del
tempio e fece fare molti lavori sulle mura nel quartiere della città
chiamato Ofel.
4 Nel territorio di Giuda fece
costruire alcune città sui monti e torri e fortini nei boschi.
5 Combattè contro il re degli Ammoniti e
lo vinse. In quell'anno e nei due seguenti gli Ammoniti pagarono un forte
tributo: quasi trentacinque quintali d'argento, tremila tonnellate di grano e
altrettante d'orzo.
6 Iotam rafforzò il
suo potere, perché seguì fedelmente il Signore suo Dio.
7 Gli altri fatti della vita di Iotam, le sue
guerre e le sue opere, sono raccontate nel libro "I re di Giuda e
d'Israele".
8 Era diventato re a venticinque anni
e regnò a Gerusalemme sedici anni.
9
Quando morì fu sepolto nella Città di Davide. Al suo posto
regnò suo figlio Acaz.
CAPITOLO
28
IL REGNO DI ACAZ
(vedi 2 Re 16, 1-4)
1 Acaz divenne re all'età di vent'anni e
regnò a Gerusalemme sedici anni. A differenza del suo antenato Davide,
egli andò contro la volontà del Signore.
2 Si comportò come i re del regno
d'Israele: fece perfino statue per onorare il dio Baal.
3 Non solo bruciò incenso agli idoli
nella valle di Benlnnom, ma bruciò in sacrificio anche i suoi figli.
Seguì le pratiche vergognose di quelle popolazioni che il Signore aveva
privato delle loro terre per far posto agli Israeliti.
4 Offriva sacrifici e bruciava incenso nei
santuari sulle colline, sulle alture e sotto i grandi alberi
sacri.
ACAZ VIENE SCONFITTO
(vedi 2 Re 16,
5)
5 Il Signore suo Dio abbandonò Acaz in
potere del re degli Aramei. Essi lo sconfissero e condussero a Damasco un gran
numero di prigionieri. Acaz fu gravemente sconfitto anche dal re d'Israele,
6 Pekach figlio di Romelia. In un sol giorno
Pekach uccise centoventimila soldati del regno di Giuda, tutti buoni
combattenti. Questo avvenne perché avevano abbandonato il Signore, Dio
dei loro padri.
7 Un combattente del regno
d'Israele, di nome Zicri, uccise Maaseia, figlio del re Acaz, il maggiordomo
Azrikam ed Elkana, braccio destro del re.
8
Inoltre i soldati d'Israele fecero prigionieri molti loro fratelli: donne con
figli e figlie, duecentomila persone. S'impadronirono anche di un grande bottino
e trasportarono tutto a Samaria.
GLI
ISRAELITI DEL NORD TRATTANO BENE I PRIGIONIERI
9
A Samaria viveva un profeta del Signore di nome Oded. Egli andò incontro
ai soldati che entravano a Samaria e disse
loro:
«Il Signore, Dio dei vostri padri, vi
ha dato la vittoria sugli uomini del regno di Giuda perché era indignato
contro di loro. Ma l'eco della crudeltà con cui li avete colpiti è
giunta fino al cielo.
10 Per di più, ora
volete tenere come schiavi questi uomini e queste donne che avete preso a
Gerusalemme e nel territorio di Giuda. Se fate così diventerete anche voi
colpevoli davanti al Signore vostro Dio.
11
Ascoltatemi: lasciate liberi questi vostri fratelli che avete preso prigionieri,
altrimenti il Signore si sdegnerà anche contro di
voi».
12 Anche alcune autorità del
regno d'Israele disapprovarono il comportamento di quei soldati. Erano: Azaria
figlio di Giovanni, Berechia figlio di Mesillemot, Ezechia figlio di Sallum e
Amasa figlio di Caldai.
13 Essi dissero:
«Non portate qui questi prigionieri. Noi siamo già in colpa di
fronte al Signore e questo atto aggraverebbe il nostro peccato. Le nostre colpe
sono già troppe e il Signore è già molto adirato con noi
del regno d'Israele».
14 I soldati allora
affidarono i prigionieri e il bottino all'assemblea e ai suoi capi.
15 Alcuni uomini furono personalmente incaricati
di occuparsi dei prigionieri. Presero dal bottino vestiti e calzature e li
diedero a quelli che ne avevano bisogno; portarono a tutti da mangiare e da bere
e medicarono i feriti. Caricarono su asini quelli che non erano in grado di
camminare; poi condussero tutti nel regno di Giuda a Gerico, la città
delle Palme. E tornarono a Samaria.
ACAZ CHIEDE AIUTO ALL'ASSIRIA
(vedi 2 Re 16,
7-20)
16 In quel tempo il re Acaz chiese aiuti al
re d'Assiria, perché
17 gli Edomiti
avevano invaso di nuovo il regno di Giuda e avevano preso molti prigionieri.
18 Inoltre i Filistei avevano invaso le
località della regione della Sefela e del deserto del Negheb appartenenti
al regno di Giuda. Avevano occupato le città di Bet-Semes, Aialon,
Ghederot e quelle di Soco, Timma e Ghimzo con i villaggi vicini.
19 Il Signore colpiva con queste sconfitte il
regno di Giuda, perché Acaz, il re, aveva lasciato che l'infedeltà
si diffondesse nel regno e lui stesso aveva abbandonato il Signore.
20 Il re d'Assiria, Tilgat-Pilneser, venne, ma,
invece di aiutare Acaz, lo oppresse duramente.
21 Infatti Acaz fu costretto a consegnargli le
ricchezze del tempio, della reggia e dei prìncipi. E non ottenne nessun
aiuto.
LE COLPE DI ACAZ
22 Anche nei momenti
più difficili, Acaz continuava a trascurare il Signore.
23 Una volta fu sconfitto dal re di Damasco e
offrì un sacrificio agli dèi di quella città, perché
diceva: «Dato che quegli dèi aiutano i loro fedeli, offrirò
anch'io un sacrificio ed essi mi aiuteranno». Ma questo fatto
provocò la rovina sua e di tutto Israele.
24 Acaz prese anche gli arredi sacri del tempio
e li fece distruggere; poi ordinò di chiudere il tempio e di costruire
altari in ogni angolo di Gerusalemme.
25 Anche
in tutte le altre città fece costruire altari per bruciare incenso in
onore di divinità straniere. Così provocò lo sdegno del
Signore, Dio dei suoi padri.
26 Tutti gli altri
fatti della vita di Acaz sono raccontati nel libro "I re di Giuda e
d'Israele".
27 Quando morì, Acaz fu
sepolto a Gerusalemme, ma non nella tomba dei re. Dopo di lui regnò suo
figlio Ezechia.
CAPITOLO
29
IL REGNO DI EZECHIA
(vedi 2 Re 18,
1-4)
1 Ezechia divenne re all'età di
venticinque anni e regnò a Gerusalemme ventinove anni. Sua madre era Abia
figlia di Zaccaria.
2 Egli fece la
volontà del Signore come il suo antenato Davide.
EZECHIA PURIFICA E RIAPRE IL TEMPIO
3 Nel primo anno del suo
regno, proprio nel primo mese, Ezechia fece restaurare e riaprire le porte del
tempio.
4 Radunò i sacerdoti e i leviti
nella piazza orientale
5 e parlò loro
così:
«Leviti, ascoltatemi. Dovete
prima purificare voi stessi e poi il tempio del Signore, Dio dei vostri padri.
Eliminate tutto quel che contrasta con la santità del tempio.
6 I nostri padri infatti, hanno trascurato il
Signore nostro Dio e sono andati contro la sua volontà. Hanno abbandonato
il Signore e hanno voltato le spalle alla sua dimora.
7 Hanno chiuso le porte del tempio, hanno
lasciato spegnere la lampada, hanno smesso di offrire l'incenso e i sacrifici
nel santuario del nostro Dio.
8 Per questo il
Signore si è indignato contro Gerusalemme il regno di Giuda: ci ha messi
in uno stato di paura, di umiliazione e di disprezzo, come potete vedere con i
vostri occhi.
9 I nostri padri sono morti in
guerra, le nostre donne e i nostri figli sono stati fatti prigionieri.
10 Ora io ho deciso di rinnovare il nostro
impegno di fedeltà verso il Signore, Dio d'Israele, perché abbia
fine il suo sdegno contro di noi.
11 E voi,
figli miei, non trascurate i vostri doveri: il Signore ha scelto voi
perché siate pronti al suo servizio nel culto e nell'offerta
dell'incenso».
12 Si fecero avanti questi
leviti:
dei discendenti di
Keat:
Macat figlio di Amasai
e Gioele figlio di
Azaria;
dei discendenti di Merari: Kis figlio di
Abdi
e Azaria figlio di
Ieallelel;
dei discendenti di
Gherson:
Ioach figlio di Zimma
ed Eden figlio di
Ioach;
13 dei discendenti di Elizafan: Simri e
Ieiel;
dei discendenti di Asaf:
Zaccaria
e
Mattania;
14 dei discendenti di Eman: Iechiel e
Simei;
dei discendenti di Idutun: Semaia e
Uzziel.
15 Essi radunarono i loro fratelli e
insieme si purificarono. Poi, secondo l'ordine del re e la volontà del
Signore, cominciarono la purificazione del tempio.
16 I sacerdoti entrarono nell'edificio e
portarono fuori, nell'atrio, tutti gli oggetti impuri che trovarono nella sala
principale del tempio. I leviti li raccolsero e li buttarono fuori della
città nel torrente Cedron.
17 Il lavoro
cominciò il primo giorno del primo mese dell'anno; l'ottavo giorno
cominciò la purificazione della sala principale del tempio e durò
otto giorni. Il sedici del mese era tutto finito.
18 Allora i sacerdoti andarono a informare il re
Ezechia: «Abbiamo purificato tutto il tempio, anche l'altare per i
sacrifici, la tavola dei pani da offrirsi al Signore e tutti gli arredi.
19 Tutti gli oggetti, che il re Acaz aveva
eliminato durante il suo empio regno, ora sono riconsacrati, sono di nuovo al
loro posto davanti all'altare del Signore».
EZECHIA RISTABILISCE IL CULTO NEL TEMPIO
20 Il mattino seguente il re
Ezechia convocò le autorità della capitale e salì con loro
al tempio.
21 Furono portati sette tori, sette
arieti e sette agnelli, oltre a sette capri per il perdono dei peccati. Il re
ordinò ai sacerdoti di offrirli in sacrificio sull'altare del Signore,
per il bene del regno, del santuario e del popolo.
22 Si sgozzarono i tori; i sacerdoti raccolsero
il sangue e lo versarono sull'altare. Lo stesso si fece con gli arieti e gli
agnelli.
23 Poi furono portati i capri per il
perdono dei peccati davanti al re e all'assemblea. Tutti stesero le mani su di
essi.
24 I sacerdoti li sgozzarono e sparsero il
sangue sull'altare per liberare tutto Israele dal peccato. Il re aveva infatti
ordinato che i sacrifici fossero offerti per tutto il popolo.
25 Il re ordinò poi ai leviti di stare
nel tempio con i loro cembali, le arpe e le cetre. Così aveva stabilito
Davide: anzi il Signore stesso gli aveva trasmesso l'ordine per mezzo dei
profeti Gad e Natan.
26 I leviti presero posto
nel tempio con gli strumenti musicali voluti da Davide e i sacerdoti presero le
trombe.
27 Allora Ezechia ordinò di
bruciare gli animali sull'altare. Contemporaneamente si intonarono canti in
onore del Signore, al suono delle trombe e degli altri strumenti voluti dal re
Davide.
28 I canti e il suono delle trombe
continuarono fino al termine dei sacrifici, mentre l'assemblea rimaneva
profondamente inchinata.
29 Terminati i
sacrifici, il re e quelli che si trovavano con lui si inginocchiarono e si
inchinarono profondamente.
30 Poi il re Ezechia
e i capi ordinarono ai leviti di lodare il Signore con i canti composti da
Davide e dal profeta Asaf. Essi cantarono con grande gioia, poi s'inchinarono
profondamente.
31 Ezechia, allora, si rivolse al
popolo: «Ora, anche voi che siete pronti a offrire doni al Signore,
avvicinatevi pure e portate al tempio sacrifici e offerte di
ringraziamento». L'assemblea portò animali da sacrificare, offerte
di ringraziamento, e i più generosi offrirono sacrifici completi.
32 L'assemblea offrì, per i sacrifici
completi, settanta tori, cento montoni e duecento agnelli.
33 Per gli altri sacrifici furono offerti
seicento tori e tremila pecore.
34 I sacerdoti
erano troppo pochi per fare tutti i sacrifici completi: allora furono aiutati
dai loro fratelli leviti in attesa che altri sacerdoti si purificassero. I
leviti, infatti, erano più pronti dei sacerdoti nel purificarsi per il
loro servizio.
35 Occorreva anche fare le
offerte di vino che accompagnavano i sacrifici completi e bruciare il grasso
degli animali destinati ai banchetti sacri. Così fu ripreso il culto del
tempio.
36 Ezechia e il popolo furono molto
contenti, perché Dio li aveva aiutati anche se tutto era stato preparato
in fretta.
CAPITOLO
30
EZECHIA PREPARA LA CELEBRAZIONE DELLA PASQUA
1 Ezechia decise di invitare
tutti gli abitanti del paese a celebrare la Pasqua del Signore, Dio d'Israele,
nel suo tempio a Gerusalemme. Decise perciò di mandare lettere d'invito
anche alle tribù di Efraim e Manasse nel regno d'Israele al nord.
2 Il re, d'accordo con le autorità e
l'assemblea degli abitanti di Gerusalemme, stabilì di celebrare la Pasqua
nel secondo mese dell'anno.
3 Non era stato
possibile celebrarla nel primo mese sia perché i sacerdoti non si erano
ancora purificati in numero sufficiente sia perché il popolo non si era
radunato a Gerusalemme.
4 Il re e l'assemblea
del popolo furono d'accordo. Stabilirono
5 di
mandare a tutti gli Israeliti, da Bersabea a sud fino a Dan a nord, l'invito di
venire a Gerusalemme per la Pasqua del Signore Dio d'Israele. Solo pochi,
infatti, l'avevano già celebrata secondo le prescrizioni.
6 Partirono messaggeri per le località di
tutto il territorio d'Israele e di Giuda. Avevano le lettere firmate dal re e
dalle autorità. Per ordine del re dappertutto facevano questo discorso
agli Israeliti del nord: «Voi vi siete salvati dagli Assiri che hanno
conquistato il paese. Ora ritornate al Signore, Dio di Abramo, di Isacco e di
Giacobbe e Dio ritornerà a voi.
7 Non
imitate l'infedeltà dei vostri padri e dei vostri fratelli. Avete visto
come il Signore, Dio dei vostri padri, li ha mandati in rovina.
8 Non ostinatevi come fecero i vostri padri,
fate un passo verso il Signore. Venite nel suo tempio, che egli ha consacrato
per sempre; ubbidite al Signore vostro Dio, ed egli non sarà più
contro di voi.
9 Se voi tornerete al Signore,
anche i vostri parenti e i vostri figli avranno un trattamento migliore
là dove sono deportati e forse potranno tornare in questa terra. Il
Signore vostro Dio, infatti, è misericordioso e clemente e non trascura
quelli che si rivolgono a lui».
10 Di
città in città, i messaggeri ripeterono questo discorso nei
territori delle tribù di Efraim e Manasse e giunsero fino in quelli della
tribù di Zabulon. Ma la gente li derideva e li prendeva in giro.
11 Però alcune persone delle tribù
di Aser, di Manasse e di Zabulon riconobbero le loro colpe e decisero di venire
a Gerusalemme.
12 Nel territorio di Giuda,
invece, Dio fece in modo che tutti fossero concordi nell'ubbidire all'ordine da
lui suggerito al re e alle
autorità.
IL POPOLO CELEBRA LA
PASQUA
13 Nel secondo mese dell'anno moltissime
persone vennero a Gerusalemme per celebrare la festa dei Pani non lievitati. Era
un'assemblea numerosissima.
14 Per prima cosa
eliminarono gli altari di altri dèi, che si trovavano a Gerusalemme,
anche quelli per le offerte d'incenso, e li gettarono nel torrente Cedron.
15 Il giorno quattordici del secondo mese furono
uccisi gli agnelli per la Pasqua. I sacerdoti e i leviti si vergognarono di non
essere ancora purificati e, dopo averlo fatto, poterono offrire nel tempio i
sacrifici completi.
16 Secondo la legge di
Mosè, i sacerdoti si misero a loro posto: i leviti portavano loro il
sangue ed essi lo spargevano sull'altare.
17 Tra
la gente molti non si erano purificati e perciò non potevano compiere
riti in onore del Signore. Allora i leviti li sostituirono nell'uccisione degli
agnelli.
18 Queste persone mangiarono ugualmente
l'agnello pasquale, anche se era proibito dalle norme scritte. Così
fecero moltissime persone provenienti dalle tribù di Efraim, Manasse,
Issacar e Zabulon, perché Ezechia aveva fatto questa preghiera:
«Signore, tu sei buono, perdona
19 queste
persone che non hanno osservato le norme della purificazione. Esse hanno deciso
sinceramente di essere fedeli a te, Signore, Dio dei loro
padri».
20 Il Signore ascoltò la
preghiera di Ezechia e perdonò quella gente.
21 Gli Israeliti presenti a Gerusalemme
celebrarono con grande gioia la settimana della festa dei Pani non lievitati.
Ogni giorno i sacerdoti e i leviti lodavano il Signore con il potente suono dei
loro strumenti musicali.
22 Ezechia lodò
cordialmente tutti i leviti per la dedizione dimostrata nel servizio al Signore.
Essi, per sette giorni, offrirono i sacrifici per i banchetti sacri e lodarono
il Signore, Dio dei loro padri.
UNA SECONDA
CELEBRAZIONE DELLA FESTA
23 L'assemblea decise di
prolungare la festa per altri sette giorni e anche questa seconda settimana fu
piena di gioia.
24 Il re Ezechia, infatti, mise
a disposizione del popolo mille buoi e settemila pecore, e le altre
autorità altri mille buoi e diecimila pecore. Moltissimi sacerdoti si
purificarono per i sacrifici. Gli abitanti del regno di Giuda, i sacerdoti e i
leviti, la gente venuta dai territori del nord, sia i pellegrini sia quelli che
si erano stabiliti nel regno di Giuda, tutti furono pieni di gioia.
25 La gioia di Gerusalemme fu grandissima,
perché un simile avvenimento non si era visto dai tempi del re Salomone
figlio di Davide.
26 Alla fine i sacerdoti
leviti benedissero il popolo. La loro voce salì fino al cielo e la loro
preghiera raggiunse la santa dimora di
Dio.
CAPITOLO 31
EZECHIA RIORGANIZZA LA VITA RELIGIOSA
1 Terminata la festa di
Pasqua, gli Israeliti che vi avevano partecipato si sparsero nelle città
delle tribù di Giuda, di Beniamino, di Efraim e di Manasse. Dappertutto
andarono a distruggere ed eliminare pali e piastre sacre e ad abbattere sulle
colline santuari e altari. Alla fine ogni Israelita tornò a casa nella
sua città.
2 Ezechia riorganizzò i
gruppi dei sacerdoti e dei leviti. Stabilì le funzioni di ciascuno nei
vari tipi di sacrifici, nelle celebrazioni e nelle lodi del Signore all'interno
del tempio.
3 Il re destinò una parte del
bestiame di sua proprietà per i sacrifici completi del mattino e della
sera, del sabato, dell'inizio del mese e delle feste principali, come è
prescritto nella legge del Signore.
4
Ordinò agli abitanti di Gerusalemme di consegnare quanto era dovuto ai
sacerdoti e ai leviti. Così essi potevano essere liberi di dedicarsi a
servire il Signore secondo la sua legge.
5
Appena conobbero quest'ordine, gli Israeliti offrirono in abbondanza i primi
raccolti di grano, vino nuovo, olio, miele e degli altri prodotti della terra,
oltre alla decima parte di tutti i loro beni.
6
Anche gli abitanti delle altre località del regno di Giuda, compresi
quelli che provenivano dal territorio del nord, portarono la decima parte dei
loro buoi, delle pecore e di altri beni e la offrirono al Signore loro Dio.
Così si accumulò una massa notevole di beni.
7 La consegna delle offerte cominciò nel
terzo mese e finì nel settimo.
8 Quando
Ezechia e le autorità videro la quantità delle offerte,
ringraziarono il Signore e la generosità del suo popolo, Israele.
9 Ezechia s'informò dai sacerdoti e dai
leviti sulla quantità delle offerte.
10
Rispose il sommo sacerdote Azaria, discendente di Zadok:
«Da quando è cominciata la raccolta
di offerte nel tempio, abbiamo il pane assicurato. Inoltre avanza molta roba,
perché il Signore ha dato benessere al suo popolo. Quel che vedi è
quanto c'è in più».
11-12
Ezechia ordinò che si preparassero depositi nel tempio per conservare con
cura le offerte, le decime e gli altri doni consacrati. Così fu fatto e
il levita Conania, aiutato da suo fratello Simei, fu nominato direttore del
deposito.
13 Alle loro dipendenze lavoravano
alcuni sorveglianti, sotto l'autorità del re Ezechia e del
sopraintendente al tempio, il sacerdote Azaria. Erano: Iechiel, Azaria, Nacat,
Asael, Ierimot, Iozabad, Eliel, Ismachia, Macat e Benaia.
14 Il levita Kore figlio di Imna, custode della
porta orientale del tempio, era incaricato delle offerte spontanee. Ne destinava
parte al culto del Signore e parte ai sacerdoti.
15 Ai sacerdoti le offerte erano regolarmente
distribuite nelle città dove abitavano, gruppo per gruppo, senza
differenze.
Gli incaricati, sotto la direzione di
Kore, erano: Eden, Miniamin, Giosuè, Semaia, Amaria e Secania.
16 Avevano diritto alle offerte non solo quelli
che andavano ogni giorno a compiere il servizio nel tempio, secondo il loro
incarico e il loro gruppo, ma tutti i maschi delle famiglie sacerdotali,
dall'età di tre anni in su, registrati nelle liste.
17 I sacerdoti erano elencati nelle liste
famiglia per famiglia. I leviti, invece, erano elencati secondo il loro incarico
e dai vent'anni in su.
18 Dei sacerdoti e dei
leviti era registrata tutta la famiglia: figli e figlie, mogli e bambini
piccoli, perché tutti insieme dovevano, in ogni momento, dedicarsi
fedelmente ai loro compiti sacri.
19 In ogni
città, dunque, erano state scelte persone incaricate di distribuire
quanto era dovuto a tutti: ai sacerdoti discendenti di Aronne, abitanti nelle
città e campagne loro assegnate, e ai leviti iscritti nei turni di
servizio.
20 Ezechia organizzò tutto
questo nel regno di Giuda. Egli ubbidì alla volontà del Signore
con precisione e fedeltà verso il suo Dio.
21 Egli volle ridar vita al tempio e applicare
le leggi e i comandamenti del Signore, cercò di seguirne la
volontà con tutto il cuore. Per questo riuscì a portare a termine
la sua opera.
CAPITOLO
32
GLI ASSIRI ASSEDIANO GERUSALEMME
(vedi 2 Re 18,
13-16)
1 Dopo che Ezechia si era mostrato fedele
a Dio, Sennacherib, re d'Assiria, invase il regno di Giuda. Assediò le
città fortificate con l'idea di conquistarle.
2 Ezechia si rese conto che Sennacherib si
preparava ad attaccare anche Gerusalemme.
3-4 Si
consigliò con i suoi ministri e ufficiali e decise di far chiudere i
pozzi d'acqua che erano all'esterno delle mura per togliere agli Assiri la
possibilità di rifornirsi d'acqua durante l'assedio. Il progetto fu
approvato. Fu impiegato un gran numero di operai: tutti i pozzi furono chiusi e
il torrente fu deviato in un canale sotterraneo.
5 Con grande decisione Ezechia fece riparare le
mura dov'erano diroccate, fece sopraelevare le torri e costruire un secondo muro
più esterno. Fortificò il terrapieno del Millo della Città
di Davide e fece preparare lance e scudi in quantità.
6 A capo degli uomini di Gerusalemme
stabilì alcuni comandanti, li chiamò presso di sé nella
piazza davanti alla porta della città e li incoraggiò con questo
discorso:
7 «Siate coraggiosi e forti: non
dovete avere nessuna paura del re d'Assiria e del suo grande esercito,
perché con noi c'è uno più forte.
8 Il re d'Assiria ha una grande forza terrena,
ma con noi c'è il Signore nostro Dio. Egli ci aiuterà e
combatterà la nostra battaglia». Queste parole di Ezechia, re di
Giuda, diedero coraggio al popolo.
IL RE D'ASSIRIA SI RIVOLGE AGLI ABITANTI DI GERUSALEMME
(vedi 2 Re 18, 17-37; Isaia
36, 2-22)
9 Il re d'Assiria Sennacherib stava
assediando con tutto il suo esercito la città di Lachis. Un giorno
mandò messaggeri al re Ezechia e a tutti gli abitanti di Gerusalemme.
10 Il messaggio di Sennacherib re d'Assiria
diceva:
«Perché volete rimanere
chiusi dentro Gerusalemme come in una fortezza? In chi avete tanta fiducia?
11 Il vostro re Ezechia dice che il Signore
vostro Dio vi salverà dal nostro potere, ma vi inganna. Finirete per
morire di fame e di sete.
12 Questo Ezechia,
infatti, ha ordinato agli abitanti di Gerusalemme e di Giuda di adorare il
Signore e offrirgli incenso soltanto sull'altare di Gerusalemme e ha fatto
distruggere tutti gli altari e santuari del vostro Dio.
13 Non ricordate quello che io e i miei
predecessori abbiamo fatto a tutti gli altri popoli? In nessuna parte della
terra c'è mai stato un dio che abbia potuto impedirci di conquistare un
territorio.
14 Quando noi abbiamo deciso di
sterminare un popolo, nessuna divinità ha mai potuto salvarlo. Potrebbe
salvarvi il vostro Dio?
15 Non lasciatevi
facilmente illudere e ingannare da Ezechia. Non fidatevi delle sue promesse. Ve
lo ripeto: nessun dio di nessun popolo o regno ha mai potuto liberare nessuno
dal dominio dell'Assiria! Non potranno farlo neppure i vostri
dèi».
SENNACHERIB, RE D'ASSIRIA, INSULTA IL SIGNORE
(vedi 2 Re 19, 14-19; Isaia
37, 14-20)
16 I messaggeri assiri dissero anche
altre cose contro il Signore Dio e contro Ezechia suo servitore.
17 Consegnarono una lettera di Sennacherib che
insultava il Signore Dio d'Israele. Essa diceva: «Nessun dio della terra ha
mai salvato il suo popolo dal mio potere e neppure il dio di Ezechia
salverà il suo».
18 I messaggeri
gridavano frasi come queste in ebraico, rivolti alla gente di Gerusalemme che
stava ad ascoltare sulle mura. Volevano scoraggiarla e spaventarla per
impadronirsi della città.
19 Parlavano
del Dio di Gerusalemme come se fosse una statua fabbricata dagli uomini come gli
dèi degli altri popoli della terra.
FUGA DEGLI ASSIRI E MORTE DI SENNACHERIB
(vedi 2 Re 19, 15.35-37; Isaia
37, 15.36-38)
20 Il re Ezechia, insieme con il
profeta Isaia figlio di Amoz, rivolse preghiere e invocazioni al cielo.
21 Il Signore, allora, mandò un angelo;
fece morire nell'accampamento assiro tutti i comandanti, gli ufficiali e i
soldati più forti. Sennacherib, pieno di vergogna, se ne tornò in
patria. Quando entrò nel tempio del suo dio, fu assassinato da alcuni dei
suoi stessi figli.
22 Così il Signore
salvò dal re d'Assiria e da tutti i nemici Ezechia e gli abitanti di
Gerusalemme e ridonò loro la pace su tutti i confini.
23 Per ringraziare il Signore, molti portarono
offerte a Gerusalemme. Fecero anche preziosi regali a Ezechia re di Giuda che,
da allora, fu sempre più rispettato da tutti i
popoli.
FINE DEL REGNO DI EZECHIA
(vedi 2 Re 20, 1-21; Isaia 38,
1-8;39)
24 Dopo un po' di tempo Ezechia si
ammalò e fu in punto di morte. Si rivolse al Signore con una preghiera e
il Signore gli diede un segno che sarebbe guarito.
25 Ma Ezechia non fu riconoscente al Signore per
il beneficio ricevuto. Si sentiva troppo sicuro di sé, così
attirò il castigo su di sé, su Gerusalemme e sul suo regno.
26 Ma poi, sia lui sia gli abitanti di
Gerusalemme riconobbero il loro orgoglio e si umiliarono. Il Signore non
mandò più castighi per il resto della vita di Ezechia.
27 Anzi, la ricchezza e il prestigio di Ezechia
aumentarono ancora. Egli si fece costruire depositi per custodire l'argento,
l'oro, le pietre preziose, i profumi rari, gli scudi e gli altri oggetti di
valore di sua proprietà.
28 Aveva
magazzini per l'ammasso del grano, del vino nuovo e dell'olio; stalle per ogni
tipo di bestiame e greggi custoditi negli ovili.
29 Possedeva pecore e buoi in grandissima
quantità. Si fece anche costruire alcune città, perché il
Signore gli aveva donato una ricchezza immensa.
30 Ezechia fece deviare il corso del torrente
Ghicon. Chiuse l'uscita superiore e convogliò le acque verso ovest in un
canale sotterraneo che saliva all'interno della Città di Davide. Ezechia
ebbe successo in ogni sua azione.
31 Così
avvenne anche quando arrivarono gli ambasciatori mandati dalle autorità
di Babilonia per informarsi di un fatto straordinario che era avvenuto nel regno
di Giuda. In quell'occasione Dio aveva lasciato che Ezechia agisse di sua
iniziativa per verificare la sua fedeltà.
32 Il resto della vita di Ezechia è
raccontato nel libro "I re di Giuda e d'Israele" e nelle "Rivelazioni del
profeta Isaia figlio di Amoz". Là si parla anche della sua fedeltà
al Signore.
33 Quando morì, Ezechia fu
sepolto nella zona alta delle tombe dei discendenti di Davide. Gli abitanti di
Gerusalemme e di Giuda gli resero grandi onori. Dopo di lui regnò suo
figlio Manasse.
CAPITOLO
33
IL REGNO DI MANASSE
(vedi 2 Re 21,
1-18)
1 Manasse divenne re all'età di
dodici anni e regnò a Gerusalemme cinquantacinque anni.
2 Egli andò contro la volontà del
Signore e seguì le pratiche vergognose di quelle popolazioni che il
Signore aveva privato delle loro terre per far posto agli Israeliti.
3 Ricostruì i santuari sulle colline che
suo padre Ezechia aveva distrutto, fece altari in onore degli dèi
chiamati Baal; innalzò pali sacri alla dea Asera e li venerò.
Seguì anche il culto degli astri e li adorò.
4 Costruì altari perfino dentro il tempio
di Gerusalemme, dove il Signore aveva promesso di essere presente per sempre.
5 Nei due cortili del tempio pose altari per il
culto degli astri.
6 Bruciò in sacrificio
i suoi figli nella valle di Ben-Innom. Praticò magie per conoscere il
futuro e stregonerie e consultò quelli che interrogano i morti.
Andò continuamente contro la volontà del Signore e provocò
il suo sdegno.
7 Fece anche costruire la statua
di un idolo e la pose nel tempio del quale Dio aveva detto a Davide e a Salomone
suo figlio: «lo, il Signore, ho scelto Gerusalemme tra tutte le
località delle tribù d'Israele e sarò presente in questo
tempio per sempre.
8 Ho dato agli Israeliti
questa terra e non permetterò che ne siano scacciati, ma a una
condizione: devono osservare quel che ho loro comandato per mezzo di
Mosè: tutta la legge con le sue prescrizioni e i suoi
comandamenti».
9 Manasse, invece, spinse gli
abitanti di Gerusalemme e del regno di Giuda a comportarsi ancora peggio delle
popolazioni che il Signore aveva distrutto per far posto agli
Israeliti.
IL PENTIMENTO DI MANASSE
10 Il Signore mandò
avvertimenti a Manasse e al popolo, ma nessuno li ascoltò.
11 Allora il Signore fece venire l'esercito
assiro. Gli ufficiali del re d'Assiria fecero prigioniero Manasse, lo
afferrarono con uncini, lo legarono con catene e lo portarono a Babilonia.
12 Questa umiliazione scosse Manasse. Egli
riconobbe le sue colpe davanti al Dio dei suoi
padri
13 e pregò il Signore di avere
pietà di lui. Dio accolse la sua preghiera ed ebbe pietà di lui.
Lo fece ritornare sul trono a Gerusalemme e, da allora, Manasse riconobbe che il
Signore è il vero Dio.
14 Tornato a
Gerusalemme, Manasse fece costruire un muro di difesa molto alto all'esterno
della Città di Davide. A ovest della fonte di Ghicon il muro costeggiava
il torrente Cedron fino alla porta dei Pesci e circondava il quartiere
dell'Ofel. Inoltre stabilì posti di guardia in tutte le città
fortificate del territorio di Giuda.
15
Eliminò i santuari di altre divinità, la statua che lui stesso
aveva posto nel tempio e gli altari che aveva fatto costruire sulla collina del
tempio e in Gerusalemme. Fece gettare le macerie fuori della città.
16 Restaurò, invece, l'altare del Signore
e fece offrire sacrifici di ringraziamento e celebrare banchetti sacri. Impose
in tutto il regno il culto del Signore Dio d'Israele.
17 Il popolo, però, continuò a
offrire sacrifici sulle colline, ma solo al Signore suo Dio.
18 Il resto della vita di Manasse è
raccontato nella "Storia dei re d'Israele". In questa storia si leggono anche le
parole che i profeti gli indirizzarono da parte del Signore Dio d'Israele e la
preghiera che Manasse rivolse a Dio.
19 Nel
libro intitolato "Storia dei Profeti" si descrive come egli pregò e come
Dio lo ascoltò e si racconta la storia della sua infedeltà e delle
sue colpe. Infine si trova l'elenco delle località nelle quali, prima di
riconoscere i suoi errori, egli aveva costruito santuari sulle colline, pali
sacri e statue di idoli.
20 Quando morì,
Manasse fu sepolto in un terreno di sua proprietà. Dopo di lui
regnò suo figlio Amon.
IL REGNO DI AMON
(vedi 2 Re 21,
19-26)
21 Amon divenne re all'età di
ventidue anni e regnò a Gerusalemme due anni.
22 Andò contro la volontà del
Signore come suo padre Mana: se: onorò con sacrifici tutti gl'idoli che
Manasse aveva fatto.
23 A differenza di Manasse
egli non riconobbe mai le sue colpe davanti Signore, anzi le aumentò
sempre più.
24 I sui ministri
organizzarono una congiura contro di lui e lo uccisero nel suo palazzo.
25 Ma il popolo del paese uccise i congiurati e,
al posto di Amon, proclamò re suo figlio
Giosia.
CAPITOLO
34
IL REGNO DI GIOSIA
(vedi 2 Re 22, 1-20; 23,
4-20)
1 Giosia divenne re all'età di otto
anni e regnò a Gerusalemme trentun'anni.
2 Egli fece la volontà del Signore e
seguì gli esempi del suo antenato Davide senza mai prendere una strada
diversa.
3 Nell'ottavo anno del suo regno,
mentre era ancora giovanissimo, cominciò a seguire in tutto la
volontà del Dio di suo padre Davide. Quattro anni dopo cominciò a
ripulire Gerusalemme e il territorio di Giuda dai santuari sulle colline, dai
pali sacri, dalle statue e dalle sculture degli idoli.
4 Per suo ordine furono demoliti gli altari in
onore degli dèi chiamati Baal insieme con gli altarini per l'incenso che
vi stavano sopra; furono abbattuti i pali sacri fatte a pezzi le statue e le
sculture. Tutto fu ridotto in polvere e la polvere fu sparsa sulle tombe di
quelli che avevano offerto sacrifici quegli idoli.
5 Fece infine bruciare le ossa dei sacerdoti
sugli altari degli idoli sui quali essi avevano sacrificato. Così
purificò Gerusalemme e il territorio di Giuda.
6 In seguito Giosia si occupò delle
località delle tribù di Manasse, Efraim, Simeone perfino di
Neftali al nord. Ispezionò quelle
regioni
7 e distrusse gli altari, ridusse in
polvere pali sacri e statue e demolì gli altarini per l'incenso in tutto
il territorio d'Israele. Alla fine tornò a
Gerusalemme.
GIOSIA RITROVA IL LIBRO DELLA LEGGE
(vedi 2 Re 22,
3-10)
8 Il tempio e tutto il regno era stato
purificato. Giosia, nel diciottesimo anno del suo regno, decise di restaurare
l'edificio del tempio. Diede l'incarico a Safan figlio di Asalia, a Maaseia
governatore della città e a Ioach figlio di Ioacaz l'araldo.
9 Essi consegnarono il denaro necessario al
sommo sacerdote Chelkia: era denaro raccolto per il tempio dai leviti, custodi
degli ingressi. Erano offerte provenienti dalle tribù di Manasse, di
Efraim e dal resto del territorio d'Israele, oltre che da tutti gli abitanti di
Gerusalemme e delle tribù di Giuda e Beniamino.
10 Il denaro fu dato ai direttori dei lavori nel
tempio. Essi lo distribuirono agli operai che eseguivano le opere di
consolidamento e di restauro.
11 Con il denaro
ricevuto falegnami e muratori dovevano acquistare pietre squadrate e legname per
rafforzare le strutture in muratura e in legno di quei locali che i precedenti
re di Giuda avevano lasciato andare in rovina.
12 Gli operai eseguivano il lavoro con molto
impegno. Erano diretti da alcuni leviti: Iacat e Abdia del gruppo dei
discendenti di Merari, e Zaccaria e Mesullam del gruppo dei discendenti di Keat.
Tutti i leviti dirigenti sapevano suonare qualche strumento musicale.
13 Essi dirigevano i manovali e tutti gli altri
operai specializzati nei diversi lavori. Altri leviti erano segretari, ispettori
e custodi.
14 Un giorno, nel tempio, mentre
veniva ritirato il denaro là custodito, il sacerdote Chelkia trovò
il libro della legge del Signore data a Mosè.
15 Chelkia avverti il segretario Safan di aver
trovato nel tempio il libro della legge e glielo diede.
16 Safan andò a riferire al re sui lavori
e prese con sé il libro. Disse al re: «Stiamo eseguendo tutti i
lavori che tu ci hai affidato.
17 E' stato
ritirato il denaro custodito nel tempio ed è stato consegnato ai
direttori dei lavori e agli operai».
18 Poi
Safan aggiunse: «Il sommo sacerdote Chelkia mi ha dato questo libro».
E cominciò a leggerlo al re.
GIOSIA CONSULTA LA PROFETESSA HULDA
(vedi 2 Re 22,
11-20a)
19 Quando udì quel che diceva il
libro della legge, il re, turbato, si strappò i vestiti.
20 Diede disposizioni a Chelkia, Achikam figlio
di Safan, Abdon figlio di Mica, Asaia suo ministro, oltre che al segretario
Safan, e ordinò loro:
21 «Andate a
interrogare il Signore, per me e il resto del popolo d'Israele e di Giuda,
riguardo al contenuto del libro, che è stato ritrovato. Il Signore
è certamente in collera con noi perché i nostri padri non hanno
ubbidito alla parola del Signore, non hanno fatto quel che è scritto in
questo libro».
22 Chelkia e gli altri
andarono da una profetessa, di nome Hulda, che abitava nel quartiere nuovo di
Gerusalemme. Era la moglie di un certo Sallum, figlio di Tokat e nipote di
Casra, guardarobiere del tempio. Le spiegarono ogni cosa.
23 Essa diede loro un messaggio, da parte del
Signore Dio d'Israele, per il re.
24 La parola
del Signore era questa: «Io manderò una sciagura su Gerusalemme e i
suoi abitanti, manderò tutte le maledizioni scritte nel libro che
è stato letto al re di Giuda.
25 Infatti
essi hanno abbandonato me e hanno onorato altre divinità, hanno provocato
il mio sdegno con gli idoli da loro fabbricati. Ormai io sono disgustato di
questa città e non è più possibile frenare la mia
indignazione».
26 La profetessa
continuò: «Al re di Giuda che vi ha mandati qui a interrogare il
Signore riferite anche queste parole del Signore, il Dio d'Israele: Tu hai udito
le mie parole.
27 Hai preso sul serio le mie
minacce contro Gerusalemme e i suoi abitanti. Ti sei umiliato, hai riconosciuto
le tue colpe davanti a Dio, hai pianto davanti a me e ti sei strappato i
vestiti. lo, il Signore, ho ascoltato la tua preghiera.
28 Ti lascerò morire ed essere sepolto in
pace. Non vedrai la rovina che manderò su Gerusalemme e i suoi
abitanti». Chelkia e gli altri riferirono al re questo
messaggio.
GIOSIA RINNOVA L'IMPEGNO CON DIO
(vedi 2 Re 22, 20b-23,
3)
29 Il re Giosia radunò tutti i
responsabili della regione, di Gerusalemme e di Giuda.
30 Si recò al tempio accompagnato da
tutta la popolazione di Giuda e dagli abitanti di Gerusalemme: sacerdoti, leviti
e gente del popolo di ogni condizione. In loro presenza lesse il libro
dell'alleanza che era stato trovato nel tempio.
31 Alla fine il re, in piedi al suo posto,
prese, davanti al Signore, il solenne impegno di eseguirlo, di ubbidire alle sue
leggi, ai suoi comandamenti e alle sue prescrizioni con tutto il cuore e con
tutta l'anima e di mettere in pratica tutto quello che era scritto nel libro
dell'alleanza.
32 Il re fece prendere lo stesso
impegno a tutti gli altri che si trovavano a Gerusalemme, compresi quelli della
tribù di Beniamino. Da quel momento essi si comportarono secondo questo
impegno preso con il Dio dei loro padri.
33 Poi
Giosia ordinò di eliminare tutti gli idoli in ogni parte del territorio.
Egli fece in modo che tutti seguissero il Signore loro Dio e, finché
visse, nessuno si allontanò dal Dio dei suoi
padri.
CAPITOLO 35
GIOSIA CELEBRA LA PASQUA
(vedi 2 Re 23,
21-23)
1 Giosia celebrò a Gerusalemme la
Pasqua in onore del Signore. Il quattordici del primo mese furono uccisi gli
agnelli.
2 Egli richiamò i sacerdoti ai
loro compiti e li incoraggiò nel loro servizio al tempio.
3 Ricordò anche ai leviti il dovere di
essere consacrati al Signore e di istruire il popolo: «Voi leviti, - disse
-, dovete essere al servizio del Signore e d'Israele suo popolo, non è
più vostro compito portare l'arca santa sulle spalle, perché essa
è ormai al suo posto nel tempio costruito da Salomone figlio di Davide,
re d'Israele.
4 Suddividetevi in gruppi di
servizio, famiglia per famiglia, secondo le norme scritte da Davide re d'Israele
e da suo figlio Salomone.
5 Poi mettetevi a
disposizione di tutto il popolo nel tempio. Ognuna delle vostre famiglie aiuti
un determinato gruppo di famiglie del popolo
6
nell'offerta dell'agnello pasquale. Purificatevi e aiutate gli altri Israeliti
perché la Pasqua sia celebrata secondo la legge data dal Signore per
mezzo di Mosè».
7 Giosia
prelevò dai greggi di sua proprietà trentamila tra agnelli e
capretti per tutti quelli che dovevano celebrare la Pasqua e, in più,
mise a disposizione tremila tori.
8 Anche i
ministri del re offrirono spontaneamente animali per il popolo, per i sacerdoti
e per i leviti. I capi del tempio, Chelkia, Zaccaria e Iechiel, misero a
disposizione dei sacerdoti duemilaseicento agnelli per la Pasqua, oltre a
trecento buoi.
9 I capi dei leviti Conania, con
Semaia e Netaneel suoi fratelli, Casabia, Iechiel e Iozabad, misero a
disposizione dei leviti cinquemila agnelli per la Pasqua, oltre a cinquecento
buoi.
10 La celebrazione della Pasqua si svolse
così: i sacerdoti si misero al loro posto e i leviti si divisero in
gruppi come aveva ordinato il re.
11 Prima si
uccisero gli agnelli, poi i sacerdoti versarono il sangue sull'altare mentre i
leviti scuoiavano gli animali.
12 Misero da
parte gli animali per i sacrifici completi, compresi i tori. Li assegnarono ai
gruppi familiari del popolo, per poi offrirli al Signore come è scritto
nel libro di Mosè.
13 Fecero arrostire
gli agnelli pasquali sul fuoco e cuocere le altre offerte in pentole, caldaie e
tegami. Distribuirono subito la carne a tutti i presenti.
14 Alla fine i levi prepararono la carne per
sé e per i sacerdoti discendenti da Aronne, perché questi ultimi
furono occupati fino a notte nel bruciare sacrifici completi e le parti grasse.
15 I leviti prepararono gli agnelli pasquali
anche per portinai, i quali poterono così rimanere ai loro posti vicino
alle porte. Lo stesso fecero per i cantori discendenti di Asaf, i quali poterono
così continuare il loro compito secondo le prescrizioni date da Davide e
dai suoi consiglieri Asaf, Eman e Idutun.
16
Così, in quel giorno, si svolse la celebrazione della Pasqua e l'offerta
dei sacrifici sull'altare, in onore del Signore, come aveva ordinato il re
Giosia.
17 Gli Israeliti presenti celebrarono,
oltre alla festa di Pasqua, anche la settimana dei Pani non lievitati.
18 Una Pasqua simile non si era più
celebrata fin dai tempi del profeta Samuele. Nessun re d'Israele aveva mai
celebrato una Pasqua come questa voluta da Giosia con la partecipazione dei
sacerdoti, dei leviti, degli abitanti di Gerusalemme e di gente venuta dal regno
di Giuda e dal territorio d'Israele.
19 Questa
Pasqua fu celebrata nel diciottesimo anno del regno di
Giosia.
FINE DEL REGNO DI GIOSIA
(vedi 2 Re 23,
28-30)
20 Dopo che Giosia ebbe restaurato il
tempio, il re d'Egitto, Necao, si diresse verso Carchemis, sul fiume Eufrate,
per una battaglia. Giosia decise di opporsi al suo passaggio.
21 Necao gli mandò messaggeri a dirgli:
«Questa guerra non riguarda te, o re di Giuda. Ora sto marciando contro un
altro regno, non contro il tuo. Dio mi ha ordinato di farlo in fretta. Non
mettere ostacoli a Dio, che è dalla mia parte, se non vuoi che egli ti
distrugga».
22 Ma Giosia non volle
ritirarsi, non ascoltò l'avvertimento che Necao gli aveva dato da parte
di Dio. Si vestì per il combattimento in modo da non farsi riconoscere e
affrontò Necao nella valle di Meghiddo.
23 Durante la battaglia fu colpito da alcuni
tiratori d'arco. Allora pregò i suoi ufficiali: «Portatemi via
perché sono gravemente ferito».
24 Lo
fecero scendere dal carro di guerra, lo deposero su un altro dei suoi carri e lo
condussero a Gerusalemme. Là il re Giosia morì. Fu sepolto nella
tomba dei suoi antenati e tutti gli abitanti di Gerusalemme e del regno di Giuda
fecero il lutto per la sua morte.
25 Il profeta
Geremia compose un lamento per la morte di Giosia. Tutti i cantori e le cantanti
eseguono ancor oggi questo canto in morte di Giosia, che è diventato
tradizionale in Israele. E' scritto nel libro delle
"Lamentazioni".
26-27 Il resto della vita di
Giosia, dal principio alla fine, e la sua fedeltà al libro della legge
del Signore sono raccontati nel libro "I re di Giuda e
d'Israele".
CAPITOLO
36
I SUCCESSORI DI GIOSIA
(vedi 2 Re 23, 30-24,
17)
1 Il popolo del paese scelse come successore
di Giosia suo figlio Ioacaz.
2 Ioacaz divenne re
all'età di ventitré anni e regnò a Gerusalemme tre mesi.
3 Il re d'Egitto gli tolse il regno e impose al
paese un tributo di circa trentacinque quintali d'argento e trentacinque chili
d'oro.
4 Il re d'Egitto nominò re di
Giuda il fratello di Ioacaz, che si chiamava Eliakim, ma gli cambiò il
nome in Ioiakim. Ioacaz fu portato prigioniero in Egitto.
5 Quando divenne re, Ioiakim aveva venticinque
anni e regnò a Gerusalemme undici anni. Egli andò contro la
volontà del Signore suo Dio.
6 Fu
attaccato dal re di Babilonia, Nabucodonosor, che lo mise in catene e lo
portò prigioniero a Babilonia.
7
Nabucodonosor portò via parte degli oggetti sacri del tempio e li
collocò nella sua reggia.
8 Gli altri
fatti della vita di Ioiakim, le azioni indegne da lui compiute e la sorte che
gli toccò sono raccontate nel libro "I re di Giuda e d'Israele". Dopo di
lui regnò suo figlio Ioiachin.
9 Quando
divenne re, Ioiachin aveva otto anni e regnò a Gerusalemme tre mesi e
dieci giorni. Egli andò contro la volontà del Signore.
10 All'inizio della primavera il re
Nabucodonosor lo condusse prigioniero a Babilonia e portò via gli oggetti
più preziosi del tempio. Al suo posto Nabucodonosor nominò re di
Gerusalemme e Giuda Sedecia, zio di Ioiachin.
LA FINE DI GERUSALEMME
(vedi 2 Re 24, 18-25, 21;
Geremia 39, 1-10; 52, 1-27)
11 Quando divenne re,
Sedecia aveva ventun anni e regnò a Gerusalemme undici anni.
12 Egli andò contro la volontà del
Signore; anche quando il profeta Geremia lo rimproverò da parte del
Signore non riconobbe le sue colpe.
13
Nabucodonosor lo aveva costretto a giurargli fedeltà. Egli giurò
in nome di Dio, ma poi gli si ribellò. Fu sempre ostinato e si
rifiutò decisamente di tornare al Signore Dio d'Israele.
14 Anche i capi dei sacerdoti e del popolo
commisero infedeltà su infedeltà, seguirono i culti indegni degli
altri popoli. Non rispettarono la santità del tempio che il Signore si
era scelto in Gerusalemme.
15 A più
riprese, per mezzo dei suoi messaggeri, il Signore Dio dei loro padri
mandò ad essi avvertimenti, perché amava il suo popolo e il suo
tempio.
16 Ma gli Israeliti derisero i suoi
messaggeri, non presero sul serio le sue parole e si beffarono dei suoi profeti,
finché l'indignazione del Signore contro il suo popolo fu tanta che non
ci fu più rimedio.
17 Allora il Signore
mandò contro di loro il re di Babilonia e li abbandonò tutti in
suo potere. I soldati furono uccisi perfino dentro il tempio; non furono
risparmiati né i giovani né le ragazze né gli anziani
né i moribondi.
18 Nel tempio i
Babilonesi presero tutto, portarono a Babilonia i tesori del tempio, della
reggia e di tutti i ministri.
19 Poi
incendiarono il tempio, abbatterono le mura di Gerusalemme, bruciarono tutti gli
edifici e distrussero ogni cosa di valore.
20 I
sopravvissuti al massacro furono deportati a Babilonia. Rimasero schiavi del re
e dei suoi successori fino a quando sorse l'impero persiano.
21 In questo modo si realizzò la parola
del Signore annunziata dal profeta Geremia: «La terra sarà
abbandonata per settant'anni per compensare tutti gli anni di riposo che non
sono stati osservati».
22 Nel primo anno del
regno di Ciro re di Persia il Signore realizzò quel che aveva annunziato
per bocca del profeta Geremia. Egli mosse dunque lo spirito di Ciro a diffondere
in tutto il suo regno, a voce e per scritto, questo editto:
23 «Così decreta Ciro re di Persia:
Il Signore, Dio del cielo, ha dato in mio potere tutti i regni della terra e mi
ha incaricato di costruirgli un tempio in Gerusalemme, città della
Giudea. Perciò tutti quelli che appartengono al suo popolo possono
partire e il Signore loro Dio li accompagni».